Stando a quanto previsto dalle norme attualmente in vigore, non sono previste sanzioni amministrative e multe per chi emette o per chi incassa assegni postdatati. Emettere, infatti, un mettere assegni postadatati è legale da un punto di vista penale e amministrativo, ma costituisce un illecito dal punto di vista tributario e sotto il profilo civilistico, perchè si tratta di un sistema di pagamento che 'evade' il pagamento dell'imposta di bollo.
Quali sono le sanzioni e multe per assegno postdatato per chi lo emette e per chi lo incassa nel 2022? L'assegno postdatato è un titolo di credito con cui un debitore ordina alla banca il pagamento di una determinata somma, riportata sullo stesso assegno e alla persona cui l'assegno è intestato, e che deve riportare data e luogo di emissione, importo in cifre e lettere, ordine di pagamento e nome della banca, beneficiario e firma di chi emette l'assegno.
Un assegno si dice postdatato quando la data riportata non corrisponde a quella in cui l’assegno stesso viene emesso, ma è futura. Prima emettere e incassare assegni postdatati era reato, poi, il Decreto legge 507/99 ha depenalizzato tale atto facendolo, però, rientrare in un meccanismo di evasione dell’imposta di bollo. Vediamo quali sono le conseguenze per chi emette o incassa un assegno postdatato.
Stando a quanto previsto dalle norme attualmente in vigore, non sono previste sanzioni amministrative e multe per chi emette o per chi incassa assegni postdatati. Emettere, infatti, un mettere assegni postadatati è legale da un punto di vista penale e amministrativo, ma rappresenta un illecito dal punto di vista tributario, perchè si tratta di un sistema di pagamento che 'evade' il pagamento dell'imposta di bollo.
L'assegno postdatato è, infatti, un impegno di pagamento futuro di un debito, come una cambiale, ma a differenza di quest'ultima non si paga l'imposta di bollo. L'unica sanzione che può esser fatta scatta nel caso in cui lo stesso assegno postdatato al momento della presentazione al creditore, risulti scoperto.
In ogni caso, è bene specificare che nonostante la recente depenalizzazione, considerando che in passato l’emissione di un assegno postadato era sanzionata fino a otto mesi di reclusione, è consigliabile sempre evitare l’emissione di assegni postadati che, comunque, non implica alcuna garanzia, a differenza per esempio della cambiale che assicura a chi la emette che chi la riceve non può incassarla prima della scadenza, e che evade l’imposta di bollo.
E' vero, dunque, come spiegato che emettere e incassare un assegno postdatato non rappresenta più un reato per cui non sono più previste sanzioni e multe ma è anche vero che quando viene versato un assegno postdatato, generalmente la banca in cui avviene il versamento fa una segnalazione alla Prefettura di competenza che, dal canto suo, indaga sui motivi che hanno portato all'esigenza di emissione di un assegno postdatato e decide per eventuali sanzioni.
Se, poi, l'assegno postdatato risulta scoperto viene protestato e in questo caso entro 60 giorni il debitore deve provvedere a saldare l'importo previsto con maggiorazioni che possono arrivare fino al 2,4% della somma indicata.