Punto di riferimento per capire come si dividono le spese condominiali è il regolamento di condominio. Determina l'uso delle parti comuni, la ripartizione delle spese, le norme di tutela del decoro dell'edificio e quelle relative all'amministrazione.
Al regolamento si affianca di solito la tabella millesimale. L'assemblea approva anche il piano di riparto delle spese. Determina per ogni condomino la propria quota personale delle varie spese sostenute, al regolamento o ai criteri di ripartizione previsti o determinati dall'assemblea. ll piano si completa con l'indicazione degli importi a debito o a credito dei condomini. Approfondiamo i dettagli fra:
Spese condominiali, come vanno divise
Leggi 2022-2023 sulle spese condominiali
Le spese di amministrazione e di gestione sono ripartite fra i proprietari in base a diversi criteri. Si prevede un obbligo contributivo basato sulle quote di proprietà, ma quando si tratta di consumi si preferisce la quantificazione esatta attraverso misuratori. Per quella particolari, come quella dell'ascensore, per il codice civile, la spesa è ripartita per metà in ragione dei valori delle singole unità immobiliari e per l'altra metà in misura proporzionale all’altezza di ciascun piano dal suolo.
Lo stesso criterio è adottato per le spese relative alle scale, come per la pulizia periodica. Il criterio seguito è semplice: più in alto si abita, più si paga. Con riferimento al decoro dell'edificio, in mancanza di specifiche norme contenute nel regolamento di condominio, le spese per la conservazione e la manutenzione di un giardino di proprietà comune devono essere ripartite fra tutti i condomini in base alle rispettive quote millesimali.
I vani garage di proprietà comune a una sola parte di condomini, come muri, cancello, tetto di copertura, area di manovra, strada o rampa d'accesso, richiedono un conteggio separato secondo una tabella millesimale separata, che addebiti ai proprietari dei garage le spese di gestione e di manutenzione. I costi per il riscaldamento e il consumo dell'acqua calda seguono il criterio del consumo effettivo. Le tariffe per la pulizia dei camini sono ripartite fra tutti i condomini che li usano in relazione alle loro quote di proprietà.
I costi collegati agli impianti autonomi di riscaldamento a gas sono a carico dei proprietari esclusivi, che devono provvedere anche ai controlli periodici. Le spese bancarie, il compenso dell'amministratore, l'assicurazione delle parti comuni dell'edificio, gli oneri fiscali fanno parte delle spese della proprietà comune e vengono ripartite secondo i criteri legali e quelli concordati fra i proprietari degli appartamenti in base alle quote di proprietà.
All'amministratore di condominio spetta di stipulare la polizza d'assicurazione in esecuzione della relativa deliberazione assembleare, presa a maggioranza ordinaria. Il premio di assicurazione viene ripartito secondo i millesimi di proprietà dei condomini.
La Corte di Cassazione ha stabilito che nei calcoli per redigere le tabelle millesimali rientrano anche i giardini privati, pur non facendo parte in senso stretto del fabbricato, cosi come anche autorimesse e cantine dei singoli condomini. Questi elementi consentono un miglior godimento delle singole unità abitative con un aumento del valore patrimoniale dell'immobile. Anche le imprese edili costruttrici del fabbricato, al momento della redazione delle tabelle, dovrebbero tener conto di tale principio al fine di un'equa ripartizione delle spese.
Come sancito dalla Corte di Cassazione, la ripartizione delle spese comuni si effettua mediante la determinazione del valore di ogni edificio all'interno del condominio e la formazione di tabelle millesimali che ripartiscono la quota dell'edificio tra i singoli proprietari in proporzione del valore delle singole unità immobiliari. Vanno quindi redatte due tabelle: una che si riferisce al valore di ogni singolo edificio nei confronti degli altri e un'altra che ripartisce poi tale quota tra i condomini di ogni singolo edificio in misura proporzionale al valore della proprietà di ciascuno.