Le tasse sulla polizza vita che si pagano sono l'imposta sostitutiva e quella di bollo.
Strumento di gestione patrimoniale, la polizza vita è uno dei prodotti di risparmio più popolari. In termini pratici si tratta di un contratto tra il sottoscrittore e un intermediario finanziario ovvero una banca o una compagnia di assicurazioni. Un'altra figura chiave è il beneficiario del contratto ovvero la persona designata dal sottoscrittore del contratto a ricevere il capitale in caso di morte dell'assicurato.
Il beneficiario può essere anche una persona giuridica. I pagamenti effettuati sul contratto dal sottoscrittore possono essere investiti in diverse tipologie di prodotti finanziari, ma vanno messe in conto anche le tasse da pagare ed è proprio su questo versante che vogliamo adesso concentrare l'attenzione. Vediamo quindi:
Polizze vita, quali tasse si pagano 2022
L'importanza di scegliere la polizza vita
La polizza vita è un prodotto di risparmio multifunzionale che consente di aumentare il capitale, accumulare risparmi precauzionali o prepararsi alla pensione. È anche uno strumento di gestione patrimoniale senza poiché consente di trasferire capitali al di fuori dell'ambito dell'eredità a persone che il sottoscrittore ha designato nel contratto tramite la clausola beneficiaria.
Anche se si tratta più spesso di componenti vicini al sottoscrittore, è possibile designare persone al di fuori della cerchia familiare. L'assicurazione in caso di morte funziona secondo il principio del versamento annuo da parte del sottoscrittore di un contributo, variabile a seconda della sua età, e in cambio del quale l'assicuratore si impegna a versare un capitale alle persone designate al momento del decesso del sottoscrittore.
In tutti i casi, non si scappa dal pagamento delle imposte sulla polizze vita. La principale tasse sulle polizze vita è quella sostitutiva del 26%. La normativa fiscale stabilisce che i rendimenti derivanti dai titoli di Stato ed equiparati continuano però a essere assoggettati al 12,5%. Occorre quindi mettere in conto l'imposta di bollo proporzionale al valore dell'investimento al 31 dicembre di ogni anno. L'aliquota ammonta allo 0,20%, senza importo minimo e con uno massimo di 14.000 euro per le persone giuridiche. Un altro aspetto centrale a cui prestare attenzione è quello delle detrazioni.
Le disposizioni vigenti permettono infatti di detrarre il 19% dei premi versati tutti gli anni per contratti aventi per oggetto il rischio morte, invalidità permanente non inferiore al 5% o non autosufficienza. Il limite è pari a 530 euro per rischio morte e invalidità permanente non inferiore al 5% e 1.291 euro per il rischio di non autosufficienza. Di conseguenza la detrazione massima per le coperture sul rischio morte è di 100,70 euro.
A causa del suo successo, la polizza vita è soggetta a una forte concorrenza tra diversi distributori. Puoi stipulare un contratto in uno sportello bancario, con un agente di assicurazione generale, una società mutualistica, un'associazione di risparmio o un consulente di gestione patrimoniale. Anche le banche private li offrono. Infine, è possibile abbonarsi senza uscire di casa grazie all'aumento dei contratti online.
I prodotti sono molto vari e dovrebbero soddisfare le esigenze dei diversi segmenti di clientela. Vanno confrontati con attenzione perché possono risultare addebitati a costi con performance finanziarie che non consentono di compensare tali costi. I contratti Internet non addebitano tasse di iscrizione e offrono un'ampia offerta finanziaria. Tuttavia, richiedono una certa autonomia da parte dell'abbonato che dovrà svolgere tutte le sue procedure dal suo computer.
Se in linea di principio la polizza vita è un prodotto destinato al lungo termine, è possibile utilizzarlo allo scopo di accumulare risparmi precauzionali. Innanzitutto perché i soldi investiti nell'assicurazione sulla vita non vengono mai bloccati. Poi perché la polizza vita non ha limiti di deposito.
La polizza vita non ha durata legale. Lo scioglimento del contratto si conclude con il decesso del sottoscrittore, che determina il pagamento del capitale ai beneficiari designati. Il sottoscrittore può anche rescindere il suo contratto effettuando un riscatto totale, vale a dire recupera le somme collocate.