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Quando c'è diffamazione professionale. Tutti i casi riconosciuti dall'attuale normativa

La diffamazione professionale può avere conseguenze devastanti sulla carriera di un individuo. Le condotte che integrano questo reato secondo la legislazione vigente

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
e aggiornato con informazioni attualizzate il
Quando c'è diffamazione professional

La diffamazione professionale si verifica quando si offende la reputazione e la stima di un professionista comunicando con almeno due persone, in assenza dell'offeso. Questo tipo di illecito può avere conseguenze particolarmente rilevanti per chi opera in ambito professionale, in quanto la lesione dell'onore e della credibilità può compromettere gravemente lo svolgimento dell'attività lavorativa e la fiducia riposta nel professionista.

Può bastare una sola parola o un'espressione inopportuna per provocare gravi danni alla reputazione professionale di un individuo. Questa particolare forma di diffamazione, pur non presentando differenze sotto il profilo normativo rispetto alla diffamazione generica, si caratterizza per il particolare contesto in cui si realizza e per le specifiche conseguenze che può comportare.

Cosa si intende per diffamazione professionale

La diffamazione professionale si configura quando si lede la reputazione e la considerazione sociale di un professionista attraverso comunicazioni rivolte ad almeno due persone, in assenza del soggetto diffamato. A differenza di quanto accade con chi non esercita un'attività professionale, le ripercussioni possono essere particolarmente incisive sul piano lavorativo e sulla credibilità nel settore di competenza.

Pensiamo, ad esempio, al caso di un medico accusato di non essere competente nello svolgimento della propria attività, o a quello di un avvocato definito disonesto. In tali circostanze, l'impatto sulla carriera professionale può essere devastante, con conseguente perdita di clienti e di opportunità lavorative.

È importante precisare che quando si fa riferimento alla diffamazione professionale, non si parla necessariamente solo di professionisti iscritti a Ordini o Albi riconosciuti in Italia. La tutela contro questo tipo di condotta si estende infatti a chiunque svolga un'attività lavorativa la cui reputazione possa essere lesa da affermazioni lesive dell'onore.

Naturalmente, per i professionisti iscritti agli Ordini, l'impatto può risultare ancora più significativo, considerando che si tratta di figure che godono di particolare fiducia da parte della collettività. Tra questi figurano:

  • Avvocati
  • Medici chirurghi e odontoiatri
  • Psicologi
  • Notai
  • Commercialisti ed esperti contabili
  • Ingegneri e architetti
  • Giornalisti
  • Consulenti del lavoro
  • Farmacisti
  • Altre categorie professionali iscritte ad Albi

Requisiti per la configurazione del reato di diffamazione professionale

Il riferimento normativo principale per la diffamazione è l'articolo 595 del codice penale, che punisce chiunque, comunicando con più persone, offenda l'altrui reputazione. La norma prevede che chi commette tale reato sia punito con la reclusione fino a un anno o con la multa fino a 1.032 euro.

Il secondo comma della stessa norma prevede un'aggravante se l'offesa consiste nell'attribuzione di un fatto determinato: in tal caso, la pena prevista è della reclusione fino a due anni ovvero della multa fino a 2.065 euro.

Per quanto riguarda invece l'offesa recata col mezzo della stampa o con altro mezzo di pubblicità (come internet o i social network), o in atto pubblico, la pena è della reclusione da sei mesi a tre anni o della multa non inferiore a 516 euro.

Per configurare il reato di diffamazione professionale sono necessari i seguenti elementi:

  • Comunicazione a più persone: l'offesa deve essere rivolta ad almeno due soggetti diversi dall'offeso
  • Assenza dell'offeso: la persona diffamata non deve essere presente al momento della comunicazione
  • Lesione della reputazione professionale: le affermazioni devono danneggiare l'immagine e la credibilità professionale del soggetto
  • Dolo generico: è sufficiente la consapevolezza di offendere la reputazione altrui, senza necessità di uno specifico intento diffamatorio

Diversi tipi di diffamazione professionale

La diffamazione professionale può manifestarsi in diverse forme, a seconda delle modalità con cui viene realizzata e del contenuto delle affermazioni lesive. Tra le principali tipologie possiamo distinguere:

Diffamazione professionale semplice

Si verifica quando l'offesa alla reputazione del professionista avviene mediante comunicazione con più persone, senza circostanze aggravanti. Ad esempio, affermare in una conversazione con due colleghi che un determinato avvocato è incompetente o che un medico non sa diagnosticare correttamente le patologie.

Diffamazione professionale con attribuzione di un fatto determinato

In questo caso, l'offesa alla reputazione professionale si concretizza nell'attribuzione di un fatto specifico e circostanziato. Ad esempio, sostenere falsamente che un commercialista ha commesso irregolarità nella gestione fiscale di un cliente, o che un chirurgo ha causato danni permanenti a un paziente per negligenza durante un intervento.

Questa forma di diffamazione è considerata più grave perché l'attribuzione di fatti precisi conferisce maggiore credibilità all'accusa, rendendo il danno reputazionale più significativo.

Diffamazione professionale a mezzo stampa o altri mezzi di pubblicità

Si tratta della forma più grave di diffamazione, che si realizza quando le affermazioni lesive vengono diffuse attraverso mezzi di comunicazione di massa come giornali, televisione, radio, o tramite internet e social network.

La diffamazione professionale online sta assumendo un'importanza sempre maggiore, considerando la capacità dei contenuti digitali di raggiungere rapidamente un vasto pubblico e di rimanere accessibili per lungo tempo. Un commento negativo su un profilo social, una recensione diffamatoria su un sito specializzato o un post su un blog possono danneggiare irrimediabilmente la reputazione di un professionista.

Casi concreti di diffamazione professionale riconosciuti dalla giurisprudenza

La giurisprudenza ha riconosciuto numerosi casi di diffamazione professionale. Alcuni esempi significativi possono aiutare a comprendere meglio quando si configura questo reato:

Lesione della reputazione in ambito medico

La Corte di Cassazione ha riconosciuto la diffamazione professionale nel caso di un paziente che aveva pubblicato sui social network affermazioni secondo cui un medico avrebbe commesso errori diagnostici gravi, definendolo incompetente e pericoloso, senza che tali accuse fossero supportate da elementi oggettivi.

Diffamazione nell'ambito legale

È stato considerato diffamatorio definire un avvocato come "disonesto" o "corrotto" in una mail inviata a più persone, suggerendo che lo stesso manipolasse le cause a proprio vantaggio economico.

In una recente sentenza (n. 7995 del 1 marzo 2021), la Cassazione ha stabilito che in ambito professionale è diffamazione dare della "falsa" a una persona e affermare che si "inventa le cose", poiché queste espressioni ledono gravemente la credibilità nel contesto lavorativo.

Diffamazione nel settore commerciale

Sono stati riconosciuti come diffamatori i commenti pubblicati online che accusavano falsamente un ristoratore di utilizzare ingredienti scaduti o di pessima qualità, danneggiando così la sua reputazione professionale e l'attività commerciale.

Il danno alla reputazione professionale e il risarcimento

La diffamazione professionale può causare danni significativi che vanno oltre la semplice lesione dell'onore. Il professionista diffamato può subire:

  • Danno patrimoniale: riduzione del volume d'affari, perdita di clienti o pazienti, mancate opportunità professionali
  • Danno non patrimoniale: sofferenza morale, stress psicologico, deterioramento delle relazioni sociali e professionali
  • Danno all'immagine professionale: perdita di credibilità nel proprio ambiente lavorativo

In caso di diffamazione professionale accertata, il soggetto leso ha diritto al risarcimento di tutti questi danni. La quantificazione del risarcimento terrà conto di diversi fattori, tra cui:

  • La gravità delle affermazioni diffamatorie
  • La diffusione delle stesse (numero di persone raggiunte)
  • Il mezzo utilizzato per la diffamazione
  • La posizione sociale e professionale della persona offesa
  • Le conseguenze concrete sulla vita professionale del diffamato

Per la determinazione del quantum risarcitorio, i tribunali fanno spesso riferimento alle cosiddette "Tabelle milanesi", che forniscono parametri orientativi per la liquidazione del danno non patrimoniale.

 

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