Stando a quanto previsto dalle leggi in vigore, un inquilino può chiedere una riduzione del canone di locazione nel caso di comprovata difficoltà economica o se perde il lavoro, o se è in cassa integrazione. Altro caso in cui si può chiedere una riduzione del canone di affitto è quello in cui la casa presenta un difetto importante di cui si è venuti a conoscenza solo dopo la stipula del contratto.
Quando si può richiedere la riduzione del canone di affitto nel 2024? Chi vive in case in affitto da qualche anno ormai vive momenti di forte crisi.
Si tratta di una condizione di crisi che non interessa tutti gli affittuari di casa ma la maggior parte sì, tra chi ha perso il lavoro, chi ne ha subito una forte riduzione, con la conseguente riduzione del reddito percepito.
E tali cambiamenti rendono spesso difficile continuare a pagare con regolarità i dovuti canoni di affitto. Vediamo di seguito allora quali sono i motivi che permettono di chiedere una riduzione del canone di affitto.
Quando si stipula un contratto di locazione, le parti, vale a dire proprietario di casa e inquilino, firmano condizioni precise che regolano la locazione dell'immobile e si impegnano a rispettarle sempre.
La principale riguarda il pagamento del canone di affitto, sia relativamente all'importo e sia relativamente alla data stabilita.
Quando ci sono situazioni di difficoltà economica o sopraggiunte condizioni di crisi, per esempio, nel caso di perdita del lavoro, o di riduzione dell'attività lavorativa, o di cassa integrazione, un inquilino può chiedere una riduzione del canone di locazione.
Può farlo anche nel caso in cui emergano eventuali importanti problemi e difetti della casa solo dopo la stipula del contratto.
Per ottenere una riduzione del canone di affitto, l'inquilino deve inviare al proprietario la richiesta tramite accomandata.
E il proprietario, a sua volta, se approva la richiesta, deve inviare la risposta all'inquilino sempre in forma scritta tramite raccomandata.
L'accordo deve essere, infatti, sempre formalizzato o riportandolo sul contratto di affitto o con la sottoscrizione di una scrittura privata, esente dall’imposta di registro e di bollo, specificando il prezzo iniziale del canone di affitto, il nuovo importo pattuito e la data di decorrenza del nuovo canone di affitto.