Quando e come si può richiedere la riduzione del canone di affitto o agevolazioni nel 2022-2023

Quali sono i casi in cui si può chiedere una riduzione del canone di affitto: le agevolazioni disponibili per chi ha difficoltà a pagare e chiarimenti

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
Quando e come si può richiedere la riduz

Quando si può richiedere la riduzione del canone di affitto?

Stando a quanto previsto dalle leggi in vigore, un inquilino può chiedere una riduzione del canone di locazione nel caso di comprovata difficoltà economica o se perde il lavoro, o se è in cassa integrazione. Altro caso in cui si può chiedere una riduzione del canone di affitto è quello in cui la casa presenta un difetto importante di cui si è venuti a conoscenza solo dopo la stipula del contratto.

Quando e come si può richiedere la riduzione del canone di affitto o agevolazioni nel 2022-2023? Chi vive in case in affitto da qualche anno ormai, da quando è esplosa la pandemia causa Covid, sta vivendo momenti di forte crisi. Certo, si tratta di una condizione di crisi che non interessa tutti gli affittuari di casa ma la maggior parte sì, tra chi ha perso il lavoro, chi ne ha subito una forte riduzione, con conseguente riduzione del reddito percepito.

E tali cambiamenti hanno spesso reso finora davvero difficile continuare a pagare con regolarità i dovuti canoni di affitto. Vediamo di seguito allora se e quando si può chiedere una riduzione del canone di affitto e quali agevolazioni sono disponibili per pagarlo.

  • Si può e quando chiedere riduzione del canone di affitto i casi
  • Agevolazioni disponibili per pagare affitto casa

Si può e quando chiedere riduzione del canone di affitto i casi

Le leggi in vigore non permettono ad alcun inquilino di non pagare o pagare meno in maniera arbitrario un canone di affitto di casa. Quando si stipula un contratto di locazione, infatti, le parti, vale a dire proprietario di casa e inquilino, firmano condizioni precise che regolano la locazione dell'immobile e si impegnano a rispettarle sempre.

Tuttavia, considerando la situazione di forte criticità economica che ormai da tempo il nostro Paese vive, ci sono casi in cui è possibile chiedere una riduzione del canone di affitto al proprietario di casa.

In particolare, un inquilino può chiedere una riduzione del canone di locazione nel caso di comprovata difficoltà economica o se perde il lavoro, o se è in cassa integrazione. Altro caso in cui si può chiedere una riduzione del canone di affitto è quello in cui la casa presenta un difetto importante di cui si è venuti a conoscenza solo dopo la stipula del contratto.

In ogni caso, la richiesta di riduzione del canone di affitto si può presentare solo per raccomandata e, una volta, approvata, deve essere confermata in forma scritta. 

Stando, infatti, a quanto previsto dalle leggi in vigore, l’accordo tra inquilino e proprietario di casa sulla riduzione del canone di affitto deve essere sempre formalizzato o riportandolo sul contratto di affitto o con la sottoscrizione di una scrittura privata, esente dall’imposta di registro e di bollo, specificando il prezzo iniziale del canone di affitto, il nuovo importo pattuito e la data di decorrenza del nuovo canone di affitto. La riduzione del canone di affitto può essere comunicata all’Agenzia delle Entrate direttamente online con il Modello RLI. 

Agevolazioni disponibili per pagare affitto casa

Tra le agevolazioni per pagare i canoni di affitto c'è il bonus affitto Comunale, misura in vigore quest'anno e già rinnovata per il prossimo anno e per cui diversi Comuni si stanno già muovendo, per cui ogni singolo Comune stabilisce un valore Isee massimo, per esempio a Milano si può richiedere il bonus affitti se si ha un Isee entro i 26mila euro e solo se si dimostra di vivere in condizioni di difficoltà economiche avendo subito riduzioni o perdite di lavoro.

Per richiedere il bonus affitti, valido sia per proprietario di casa che per inquilino, bisogna compilare gli appositi mobili disponibili sul sito dell’Agenzia delle Entrate riportando:

  • dati personali;
  • codice fiscale di entrambe le parti;
  • forma digitale;
  • Iban presso il quale si desidera ricevere il rimborso;
  • dati del contratto regolarmente registrato e data di importo della rinegoziazione e riduzione. 


Altra agevolazione disponibile per pagare l'affitto è la possibilità di accesso al Fondo Nazionale per sostegno all’Accesso alle Abitazioni in Locazione, misura cui possono accedere tutti coloro che soddisfano i seguenti requisiti:

  • avere cittadinanza italiana o di un altro stato dell’Unione Europea;
  • avere residenza nel comune in cui si fa richiesta;
  • avere regolare contratto di affitto;
  • avere reddito Isee di 35mila euro (o entro i 26mila euro);
  • non essere proprietario di altri immobili abitabili nella stessa provincia;
  • l’immobile in oggetto non deve rientrare nella categoria catastale di lusso;
  • non aver usufruito di altre agevolazioni per l’affitto nel corso dell’anno.

La domanda per accedere alla misura deve esser presentata presso gli uffici competenti del proprio Comune di residenza compilando appositi moduli e presentando la documentazione richiesta. 

Disponibile ora fino al 31 dicembre 2021, per cui resta da capire se sarà confermato anche per il prossimo anno, anche il Fondo morosità incolpevole, misura a sostegno delle famiglie già destinatarie di sfratto per morosità per impossibilità a pagare il canone di locazione a causa della perdita o di una consistente riduzione di reddito.

Il contributo previsto dal Fondo Morosità incolpevole può raggiungere gli 8mila euro all’anno e la richiesta per beneficiarne deve essere presentata al proprio Comune di residenza. I requisiti da soddisfare per accedere al Fondo Morosità incolpevole sono i seguenti:

  • avere la cittadinanza italiana;
  • avere un Isee entro i 26mila euro;
  • nessun componente del nucleo familiare deve essere proprietario di un immobile abitabile nella stessa provincia;
  • avere un contratto di affitto regolarmente registrato;
  • essere nella casa per cui si richiede aiuto per il pagamento dell’affitto da almeno un anno;
  • avere già in corso una procedura di sfratto.