Sono 4: furto, smarrimento, distruzione, deterioramento. La procedura di cambio targa può essere effettuata in piena autonomia oppure delegare la pratica a un'agenzia automobilistica.
La sostituzione della targa dell'auto può risultare necessaria in diversi casi, spesso a causa di eventi imprevisti o regolamenti normativi. In questo articolo approfondiremo quali sono i casi di obbligatorietà e le situazioni in cui si può optare per un cambio volontario, inclusi i costi e le procedure necessarie.
Tra i principali casi che prevedono il cambio della targa, rientrano il furto, lo smarrimento e la distruzione della targa, situazioni in cui è necessario presentare tempestivamente denuncia alle autorità di polizia entro 48 ore. Altrettanto importante è il caso di deterioramento, in cui la targa non risulta più chiaramente leggibile. In tutte queste eventualità, è fondamentale attivare la procedura di reimmatricolazione, che implica l'ottenimento di una nuova targa presso gli enti competenti, come la Motorizzazione Civile, per garantire la legalità della circolazione del veicolo.
La sostituzione obbligatoria della targa auto è regolata principalmente dall'articolo 102 del Codice della Strada, che elenca le situazioni in cui si deve procedere con la reimmatricolazione.
Tra le circostanze che impongono il cambio targa auto vi è il furto, che richiede la denuncia immediata alle autorità e la successiva richiesta di nuove targhe. Anche in caso di smarrimento, l'intestatario del veicolo è tenuto a seguire una procedura simile, denunciando l'accaduto e avviando il processo di sostituzione.
Un altro scenario comune è quello della distruzione della targa. Accade quando la targa subisce danni irreparabili a causa di un incidente o di atti vandalici.
Il deterioramento rappresenta un altro caso in cui la sostituzione della targa è obbligatoria e fa riferimento a targhe che risultano illeggibili a causa di graffi, scolorimenti o danni strutturali che compromettono i caratteri alfanumerici.
Infine, se la targa è stata ritoccata in modo improprio, ad esempio con pennarelli per dissimulare i numeri o per ravvivare i colori, è obbligatorio sostituirla. Tale manomissione è considerata un'infrazione e può comportare multe salate. Ogni mancanza nel rispetto della leggibilità e integrità della targa espone il proprietario a responsabilità amministrative e a sanzioni pecuniarie.
Cambiare la targa auto per motivi personali, sebbene meno comune rispetto ai casi obbligatori previsti dalla legge, è comunque una possibilità per i proprietari di autoveicoli. Alcuni scelgono di richiedere una nuova targa per motivi estetici o di personalizzazione. Nonostante in Italia sia meno comune rispetto ad altri paesi, esiste la possibilità di sostituire la targa anche senza un vincolo normativo, sebbene siano imposte alcune restrizioni.
Per chi desidera cambiare la targa per ragioni personali, è essenziale rispettare le restrizioni sulla scelta delle sequenze alfanumeriche. Non è possibile utilizzare codici già esistenti su altri veicoli, né optare per sequenze che possano risultare offensive o volgari. Inoltre, bisogna evitare combinazioni di numeri e lettere visivamente simili, come ad esempio il 7 e la T, o la B e il 13, per garantire la chiarezza delle informazioni
Il processo di sostituzione della targa per motivi personali può essere avviato presentando una richiesta presso uno Sportello Telematico dell'Automobilista (STA), mantenendo il rispetto delle normative italiane che regolano l'uso delle targhe sui veicoli stradali. È importante ricordare che tutto il processo deve essere conforme alle regole stabilite dal Dipartimento Trasporti Terrestri e dagli enti competenti per evitare sanzioni o complicazioni legali.
La procedura prevede diversi passaggi, a partire dalla formalizzazione di una richiesta presso lo Sportello Telematico dell'Automobilista (STA). È necessario presentare diversi documenti, tra cui il modello TT 2119 e il certificato di proprietà. In caso di furto, smarrimento o deterioramento, è obbligatorio allegare una copia della denuncia alle autorità competenti. L'ottenimento della nuova targa richiede il pagamento delle imposte previste e la registrazione presso il Pubblico Registro Automobilistico (PRA).
Per procedere al cambio targa, occorre presentare la carta di circolazione, che deve essere consegnata per consentire la reimmatricolazione del veicolo. A questa si aggiunge il certificato di proprietà, necessario per dimostrare la titolarità del veicolo.
Occorre compilare il modello TT 2119, specifico per la richiesta di nuova immatricolazione, e il modello NP2 per la registrazione al PRA (Pubblico Registro Automobilistico). Questi moduli possono essere reperiti presso gli uffici ACI e devono essere correttamente compilati per evitare ritardi nella procedura.
In situazioni di smarrimento, furto o distruzione della targa, è indispensabile allegare una copia della denuncia presentata alle autorità di polizia. Questo documento serve a certificare l'accaduto e legittimare la richiesta di nuove targhe. In alternativa, può essere presentata una dichiarazione sostitutiva, ma è sempre preferibile avere la denuncia ufficiale.
Nel caso di una targa deteriorata, è necessario portare con sé la targa danneggiata. Questo permette di dimostrare il deterioramento e giustificare la richiesta di sostituzione. Inoltre, è richiesta una fotocopia del documento d'identità dell'intestatario del veicolo, per verificare i dati anagrafici e di residenza. Se l'intestatario è un cittadino extracomunitario, va allegato il permesso di soggiorno in corso di validità o la documentazione relativa alla sua richiesta di rinnovo.
Per le persone giuridiche, come aziende o associazioni, è necessario un documento che attesti la sede legale dell'ente. Infine, eventuali deleghe devono essere firmate e presentate nel caso in cui la richiesta venga effettuata da un terzo incaricato dall'intestatario legittimo del mezzo. Tutta la documentazione deve essere accuratamente preparata per assicurare un processo di cambio targa efficiente e conforme.
Per la nuova immatricolazione è previsto il pagamento dell'imposta di bollo e per l'iscrizione al PRA, ciascuna pari a circa 32 euro. Successivamente, si aggiunge la quota per l'ACI, fissata intorno ai 27 euro, e i diritti di riscossione da versare alla Motorizzazione Civile, di circa 10 euro.
Oltre a queste spese fisse, è necessario considerare il costo della targa, determinato dal tariffario del Dipartimento dei Trasporti Terrestri. Questo importo varia in base alla tipologia di targa necessaria (ad esempio, targa lunga per auto o targa per moto).
Infine, se ci si avvale di servizi di agenzie specializzate per la gestione della pratica, bisogna aggiungere il costo del servizio offerto, che può variare significativamente a seconda dell'agenzia scelta.