Stando a quanto previsto dalla legge in vigore, i soldi regalati, così come altri oggetti pur se di valore, non devono essere dichiarati quando si tratta di piccole somme. L’Agenzia delle Entrate, ha chiarito, infatti, che quando si tratta di donazioni di modico valore non esiste alcun obbligo di dichiarazione perché su modiche somme di denaro non scatta alcuna imposta.
Quando i regali ricevuti (soldi o oggetti) dovrebbero essere dichiarati per legge e rischi se non si fa nel 2023? Dare e ricevere soldi o altri oggetti in regalo rappresenta sempre una forma di arricchimento e ci si chiede spesso se quando si ricevono specifici regali in soldi o di oggetti di valore devono essere dichiarati per non incorrere in problemi con il Fisco. Vediamo allora cosa prevede la legge in merito.
Stando a quanto previsto dalla legge in vigore, i soldi regalati, così come altri oggetti pur se di valore, non devono essere dichiarati quando si tratta di piccole somme. L’Agenzia delle Entrate, ha chiarito, infatti, che quando si tratta di donazioni di modico valore non esiste alcun obbligo di dichiarazione perché su modiche somme di denaro non scatta alcuna imposta.
Tuttavia, precisiamo, che non esiste una definizione universale di modico valore ma si tratta di regali che possono essere considerati, in generale, accettabili, vale a dire che rispetto a chi fa il regalo e chi lo accetta, non impoveriscono in modo sostanziale il donante e non arricchiscono particolarmente il beneficiario. Per definire dunque un regalo di soldi o altri oggetti di valore di modico valore bisogna considerare e valutare i singoli casi in cui avvengono tali regali e tra chi.
In ogni caso, per evitare problemi e controlli da parte del Fisco, quando si regalano soldi, il consiglio è sempre quello di effettuare il trasferimento di soldi con sistemi tracciabili, assegni o bonifici, indicando la causale come ‘Regalia in favore di…’ indicando nome e cognome del beneficiario del regalo ed eventuale motivazione.
Nel caso di un ‘piccolo’ regalo di soldi, per esempio se si ricevono 500 o mille euro dai propri genitori, tali somma non vanno assolutamente dichiarate così come possono essere dati anche in contanti a mano senza necessariamente dover ricorrere al bonifico tra genitori e figli.
I rischi che si corrono se non si dichiarano soldi o altri oggetti di valore per somme superiori sussistono solo ed esclusivamente nel caso di mancata dichiarazione di somme ricevute di elevato importo e prevedono il pagamento di sanzioni in base alle tasse evase.
Precisiamo, però, che le tasse su soldi ricevuti in regalo si pagano con aliquote differenti in base agli importi e sono le seguenti:
Se, infine, il trasferimento di denaro avviene nei confronti di un portatore di handicap grave, la franchigia da applicare sale a 1.500mila euro.
Entro tali limiti di soldi, la dichiarazione dei soldi ricevuti non è obbligatoria.
Il regalo di soldi o altri oggetti deve, però, seguire regole specifiche, più che per evitare problemi con il Fisco che, come abbiamo spiegato, potrebbero nascere solo nei casi di regali non di modico valore, a partire per esempio dal redigere un atto pubblico da un notaio per il trasferimento di soldi nei casi di somme più ‘importanti’, per esempio di 100mila o 200mila euro o simili.
Stando alle leggi in vigore, infatti, se in questi casi manca l'atto pubblico e il donante muore, gli eredi possono impugnare la donazione di soldi o altri oggetti di valore e chiedere la restituzione dei soldi al beneficiario perché, secondo quanto stabilito dalla Corte di Cassazione, la mancanza dell’atto pubblico può determinare la nullità della donazione come se la somma di denaro non fosse mai stata donata e che deve poi essere restituita da chi l’ha ricevuta.
In alternativa per regalare soldi o altri oggetti di valore e non incorrere in alcun rischio, si può ricorrere alla scrittura privata, meglio se autenticata da un notaio e registrata presso l'Agenzia delle Entrate se l’importo prestato di soldi è elevato, in modo tale che nessuno possa impugnare eventualmente il regalo alla morte di chi lo ha effettuato e che il Fisco sia già a conoscenza del movimento di denaro effettuato.
Altra regola da rispettare quando si ricevono regali di soldi o altri oggetti di valore è quella relativa al limite da rispettare in relazione alle quote di eredità legittime da non oltrepassare.
E’ vero, infatti, che decidere di regalare soldi o altri oggetti di valore è un atto liberale fatto di spontanea volontà nei confronti di una terza persona, ma è anche vero che lo stesso soggetto che fa il regalo deve rispettare le quote legittime sull’eredità stabilite dalla legge, altrimenti il regalo di soldi o altri oggetti fatto per esempio tramite donazione rischia di essere impugnata alla morte del donante.
Le quote legittime di eredità sono percentuali di eredità fissate dalla legge che devono spettare agli eredi legittimi di un defunto a prescindere dalla presenza o meno di testamento e che variano in base al legame di parentela tra il defunto e gli eredi e se con il regalo di soldi o altri oggetti di valore si lede la divisione legale delle quote legittime, gli altri eredi hanno diritto ad impugnare il regalo precedentemente fatto.