Quando abuso edilizio è tenue e ha particolarità nel trattamento, multa e sanatoria 2022

Quali sono i casi in cui gli abusi edilizi sono tenui e relative sanzioni: cosa prevedono leggi in vigore e chiarimenti

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
Quando abuso edilizio è tenue e ha parti

Quando l'abuso edilizio è tenue?

Secondo quanto previsto dalle leggi in vigore, esistono casi in cui un abuso edilizio può essere considerato tenute. In particolare, il Codice Penale esclude la punibilità penale per abusi considerati particolarmente tenui e in base a diversi criteri che possono essere diversi per valutazioni che prevedono margini di discrezionalità.
 

Quando l'abuso edilizio è tenue e ha particolarità nel trattamento, multa e sanatoria? L’abuso edilizio scatta nel momento in cui si realizza una costruzione che richiedere obbligo di permessi e autorizzazione senza questi ultimi, cioè senza alcun titolo legale per realizzare costruzioni. 

E’ possibile ‘risolvere’ l’abuso edilizio tramite sanatoria, altrimenti sono previste sanzioni, anche pesanti, che possono arrivare fino all’ordine di demolizione della costruzione abusiva realizzata senza permessi. Vediamo di seguito se e quando l’abuso edilizio è considerato tenue. 

  • Abuso edilizio quando è tenue
  • Multa e sanatoria per abuso edilizio secondo leggi 2022

Abuso edilizio quando è tenue

Secondo quanto previsto dalle leggi in vigore, esistono casi in cui un abuso edilizio può essere considerato tenue. In particolare, il Codice Penale esclude in generale la punibilità penale per abusi considerati particolarmente tenui e in base a diversi criteri che sono: 

  • occasionalità o abitualità; 
  • esiguità del danno; 
  • pericolo della modalità di condotta.

La valutazione della tenuità degli abusi edilizi è complessa da definire, motivo per cui è sempre necessaria una valutazione caso per caso nei procedimenti giudiziari.

Nel caso di reati urbanistici e abusi edilizi e paesaggistici, i criteri da considerare per valutare l’abuso tenute sono i seguenti: 

  • consistenza dell’intervento abusivo, vale a dire tipologia di costruzione realizzata, dimensioni, caratteristiche costruttive; 
  • destinazione d’uso dell’immobile; 
  • incidenza sul carico urbanistico; 
  • eventuale contrasto con strumenti urbanistici e regolamenti edilizi;
  • eventuale impossibilità di sanatoria; 
  • collegamento dell’abuso edilizio con interventi preesistenti;
  • tipologia del bene protetto e dell’interesse, in particolare per la tutela della pubblica incolumità. 

Per valutare, dunque, se un abuso edilizio può essere considerato tenue, esistono diversi margini di discrezionalità, che hanno poi conseguenze su possibilità di sanatorie o multe.

Secondo quanto riportato dal Testo unico dell'edilizia, esistono diversi tipi di abuso edilizio che possono essere:

  • edificio abusivo (abuso totale), quando non esiste alcun titolo abilitativo, l'immobile è stato realizzato senza alcun permesso amministrativo, Licenza edilizia, Concessione edilizia o Permesso a costruire o lo stabile è costruito in maniera completamente diversa rispetto agli elaborati del permesso;
  • abusi sostanziali, che scattano quando sussistono difformità, cioè variazioni sostanziali con cambiamento di destinazione d'uso, aumento della cubatura o della superficie, ecc, che determinano una sostanziale differenza qualitativa e quantitativa con il progetto autorizzato
  • abusi minori (difformità parziale), piccole modifiche interne soggette a interventi costruttivi che, pur se autorizzati, sono realizzati con modalità diverse e incidono solo su elementi particolari e non essenziali della costruzione, possibili da risolvere tramite sanatoria.

Multa e sanatoria per abuso edilizio secondo leggi 2022

Quando si realizzano costruzioni abusive, bisogna fare la sanatoria per evitare l’ordine di demolizione dell’opera realizzata senza dovuti permessi ma se supera la cosiddetta tolleranza collegata ad abusi edilizi.

Stando alle leggi 2022 in vigore, infatti, scatta la sanatoria automatica dell’abuso edilizio entro il tetto della tolleranza del 2% tra stato di fatto e progetto. Se cioè sono state realizzate costruzioni per cui era obbligatorio il permesso di costruire ma senza permesso e la differenza tra stato di fatto e progetto rientra nel limite del 2%, allora sussiste la tolleranza e la sanatoria per l’abuso edilizio scatta automaticamente.

L’abusivismo tollerato vale solo ed esclusivamente per piccole difformità edilizie. In caso contrario bisogna sempre chiedere la sanatoria al Comune di competenza e pagare la relativa sanzione in base all'entità dell'abuso. Se l’abuso edilizio è di grande portata, si corre anche il rischio di abbattimento della costruzione realizzata.

In particolare, l’abuso edilizio prevede sanzioni sia dal punto di vista penale che amministrativo. La sanzione penale prevede una multa o l’arresto per il soggetto che ha commesso il reato. Sono, in particolare, previsti:

  • una multa fino a 10.329 euro per l'inosservanza delle norme, prescrizioni e modalità esecutive;
  • arresto fino a due anni e multa da 5.164 euro a 51.645 euro per esecuzione dei lavori in totale difformità o assenza del permesso o di prosecuzione degli stessi nonostante l'ordine di sospensione;
  • arresto fino a due anni e multa da 15.493 euro a 51.645 euro nel caso di lottizzazione abusiva di terreni a scopo edilizio;
  • arresto fino a due anni e multa da 15.493 euro a 51.645 euro nel caso di interventi edilizi in zone sottoposte a vincolo storico, artistico, archeologico, paesistico, ambientale, in variazione essenziale, in totale difformità o in assenza del permesso.

Stando alle leggi 2022, la sanzione amministrativa prevede, invece, il ripristino dello stato dell’immobile anteriore alla realizzazione dell’abuso che deve avvenire entro il termine di 90 giorni, dunque in tre mesi al massimo.