Secondo quanto previsto dalle leggi in vigore, un datore di lavoro può bloccare le ferie e richiamare al lavoro il dipendente per ragioni di servizio non espletabili da altro dipendente e riconoscendogli il diritto al rimborso delle spese sostenute per il rientro anticipato.
Quando l'azienda può bloccare le ferie e richiamare il dipendente? Le ferie a lavoro sono un diritto irrinunciabile sancito dalla nostra Costituzione che riporta che il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite e non può rinunziarvi.
La richiesta di ferie al proprio datore di lavoro può avvenire sia in forma orale sia in forma scritta e, una volta presentata richiesta, l’azienda organizza il piano ferie dei propri dipendenti. Tutti i lavoratori hanno diritto ad un minimo di quattro settimane di ferie all’anno, cioè 28 giorni di ferie, ma si tratta di un periodo che può anche aumentare a seconda del proprio contratto di lavoro perché, in base ai mesi di lavoro svolti, si maturano nuovi giorni di ferie. Vediamo quando il datore di lavoro può richiamare dipendenti dalle ferie:
Stando a quanto previsto dalle leggi in vigore, le ferie a lavoro si maturano calcolandovi i giorni su tutto l’anno lavorativo quindi su 12 mesi e si maturano anche quando si è in malattia o in maternità (congedo obbligatorio), nel periodo di prova e durante il preavviso prima delle dimissioni. Chi lavora, per esempio, cinque giorni su sette ha diritto a un periodo minimo di ferie di quattro settimane per ogni anno lavorato e per aver diritto a tutti e 20 i giorni bisogna lavorato tutto l’anno.
Chi è stato, invece, assunto in corso di anno, matura le ferie in maniera proporzionale al tempo lavorato. Chi, poi, lavora sei giorni su sette ha diritto a 24 giorni lavorativi di ferie all’anno. Le ferie vanno effettivamente godute e non possono essere sostituite da un indennizzo economico, tranne nel caso in cui il lavoratore rassegni le dimissioni o venga licenziato.
Le ferie che si maturano a lavoro devono, dunque, essere sempre godute tuttavia, secondo le leggi in vigore, un datore di lavoro può bloccare le ferie e richiamare il dipendente in servizio solo se il contratto lo prevede e solo per gravi motivi.
In particolare, la legge prevede il diritto del datore di lavoro di bloccare le ferie e richiamare al lavoro il dipendente per ragioni di servizio non espletabili da altro dipendente e riconoscendogli il diritto al rimborso delle spese sostenute per il rientro anticipato.
Il diritto alle ferie implica per il datore di lavoro l’obbligo di assegnarle, consentendo al lavoratore di assentarsi dal lavoro, ma anche l’obbligo di corrispondergli per tutto il periodo di assenza dal lavoro la dovuta retribuzione normalmente percepita.
Inoltre, per quanto riguarda la gestione e fruizione delle ferie, il datore di lavoro ha facoltà di modificare il periodo di riposo del lavoratore sulla base delle esigenze aziendali e in queste circostanze il datore di lavoro ha l’obbligo di darne comunicazione al lavoratore con un determinato preavviso.
Se un datore di lavoro si rifiuta di concedere le ferie maturate dal lavoratore, quest’ultimo può rivolgersi alla Direzione territoriale del lavoro, che accertata la violazione da parte del datore, lo punisce con apposita sanzione.