Quando può durare al massimo (e al minimo) l'aspettativa retribuita secondo CCNL e leggi 2022

Durata massima dell’aspettativa retribuita a lavoro non fissa ma variabile in base a motivo per cui si presenta richiesta: cosa prevedono leggi in vigore

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
Quando può durare al massimo (e al minim

Quanto può durare l’aspettativa retribuita a lavoro?

La durata, massima e minima, dell’aspettativa retribuita a lavoro, sia secondo quanto previsto dalle leggi 2022, sia secondo quanto stabilito da singoli Ccnl, è variabile e non uguale per tutti perché dipende dal motivo per cui viene richiesta. Considerando, infatti, che per legge sono diversi i motivi per cui è possibile chiedere un periodo di aspettativa retribuita a lavoro, è bene sapere che è diversa la durata della stessa proprio in base ai motivi.
 

Qual è la durata dell'aspettativa retribuita a lavoro? L'aspettativa a lavoro rappresenta un periodo di astensione dal lavoro definito dalla legge che permette al lavoratore di assentarsi dal lavoro per specifici motivi ma continuando a percepire la sua norma retribuzione.

Si tratta, dunque, di un periodo, che può essere anche di mesi, in cui non si lavora ma comunque si percepisce il normale stipendio spettante ma possibile solo ed esclusivamente per le motivazioni previste dalla legge. Vediamo allora quanto può durare al massimo, e al minimo, l’aspettativa retribuita a lavoro.

  • Durata massima e minima aspettativa retribuita a lavoro
  • Quanto dura al massimo aspettativa retribuita a lavoro per diversi motivi

Durata massima e minima aspettativa retribuita a lavoro

Secondo quanto previsto dalle leggi 2022, l’aspettativa retribuita a lavoro può avere una durata massima (e minima) differente secondo quanto stabilito dai Ccnl e in base al motivo per cui viene richiesta

In ogni caso, è bene sapere che la durata massima generale dell’aspettativa retribuita a lavoro è di due anni che possono essere continuativi o frazionati durante l’intero periodo di vita lavorativa e per poter usufruire del periodo di aspettativa retribuita a lavoro è sempre necessario presentare apposita domanda all’Inps o direttamente online sul sito dell’Istituto di Previdenza o, in alternativa, rivolgendosi a Caf o patronati. 


Quanto dura al massimo aspettativa retribuita a lavoro per diversi motivi

Come accennato, dunque, la durata dell’aspettativa retribuita a lavoro dipende dal motivo per cui il dipendente chiede di assentarsi da lavoro. Motivi e durata massima, e minima, dell’aspettativa retribuita a lavoro sono le seguenti:

  • motivi familiari per parente portatore di handicap, e in tal caso per ogni minore con handicap in situazione di gravità accertata, la madre o il padre hanno diritto all’aspettativa retribuita della durata di massimo due anni (continuativi o frazionati) nell’arco dell’intera vita lavorativa;
  • lavoratori invalidi civili con una riduzione della capacità lavorativa superiore al 50% o mutilati, e in tal caso il periodo di aspettativa retribuita dal lavoro è di 30 giorni all’anno;
  • donne vittime di violenza, e inserite in percorsi di protezione, che hanno diritto ad un’aspettativa retribuita per un periodo massimo di tre mesi;
  • partecipazione a percorsi di formazione continuativa predisposta dall’azienda e per altre ragioni disciplinate dal Ccnl o specifico contratto aziendale e in tal caso la durata massima, continuativa o frazionata, è di undici mesi nell’arco dell’intera vita lavorativa;
  • volontariato, e in tal caso la durata massima è di 180 giorni l’anno, di cui 60 continuativi per prestare soccorso durante un’emergenza nazionale, o di 90 giorni l’anno, di cui 30 continuativi, in caso di operazioni di soccorso e di assistenza seguite a calamità naturali, ma solo per il dipendente che risulti iscritto ad un’associazione inserita nei registri regionali e nell’elenco nazionale dell’Agenzia di protezione civile.