Quando scatta la responsabile penale (e reato) del datore di lavoro per infortunio dipendente secondo leggi 2011

Se l'azienda è irreperibile, un accertamento ispettivo da parte dell’Inail può determinare il riconoscimento dell’infortunio.

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
Quando scatta la responsabile penale (e

Responsabilità penale del datore per infortunio, quando scatta?

Se il lavoratore subisce infortuni sul lavoro o malattie professionali, il datore di lavoro ne è responsabile. Anche a livello penale e non solo civile.

Se c'è un aspetto su cui l'attenzione del legislatore si sta mantenendo costantemente elevata è quello dello sicurezza sul lavoro. Lo è tal punto che i provvedimenti a carico dei responsabili nei casi di infortunio sul lavoro se non addirittura di morte di un dipendente sono molto severi.

Ed è bene far presente che il medesimo grado di giudizio si applica in tutti i settori lavorativi. Non c'è dubbio che dal punto di vista pratico, il settore dell'edilizia è più esposto.

Un operaio che sale su un ponteggio ha statisticamente maggiori probabilità di infortunarsi di un impiegato in un ufficio incaricato di smistare documenti da una stanza all'altra. In tutte le circostanze, il livello di sicurezza deve essere mantenuto costantemente elevato. Approfondiamo quindi:

  • Responsabilità penale del datore per infortunio, quando scatta
  • Cosa succede dopo l'infortunio del dipendente per leggi 2021

Responsabilità penale del datore per infortunio, quando scatta

Spetta al datore di lavoro tutelare l'integrità fisica e la personalità morale dei dipendenti. Tradotto in termini pratici significa adottare le misure necessarie sulla base delle mansioni e dei compiti affidati ai dipendenti.

Ecco quindi l'obbligo di adottare una lunga serie di provvedimenti per la tutela della sicurezza dei dipendenti: le misure di emergenza da attuare in caso di primo soccorso, di lotta antincendio; l’utilizzo limitato degli agenti chimici, fisici e biologici; la regolare manutenzione di ambienti, attrezzature, impianti; l’organizzazione del lavoro in base ai principi ergonomici; l'eliminazione e la riduzione dei rischi; la programmazione della prevenzione; l’uso di segnali di avvertimento; l’informazione e la formazione; la valutazione dei rischi; il controllo sanitario. Naturalmente da assumere in base alla situazione concreta.

Ne consegue che se il lavoratore subisce infortuni sul lavoro o malattie professionali, il datore di lavoro ne è responsabile. Anche a livello penale e non solo civile.

Il lavoratore deve presentare denuncia di infortunio all’Inail, allegando il certificato medico e prove testimoniali. Se l'azienda è irreperibile, un accertamento ispettivo da parte dell’Inail può determinare il riconoscimento dell’infortunio.

Cosa succede dopo l'infortunio del dipendente per leggi 2021

Il giorno dell’infortunio è considerato come giorno lavorato e deve essere interamente retribuito. I successivi tre giorni sono retribuiti dal datore di lavoro al 60% della retribuzione giornaliera salvo migliori condizioni previste dai contratti di lavoro. Dal quarto al novantesimo giorno spetta l’indennità dell’Inail pari al 60% della retribuzione giornaliera. Dal 91esimo giorno in poi tale indennità è elevata al 75% della stessa retribuzione.

Al termine del periodo di inabilità temporanea, l’Inail invita la lavoratrice e il lavoratore infortunato a sottoporsi a visita medica legale per accertare se dall’evento sia derivata una inabilità permanente e quantificarne il grado.

Dal punto di vista economico, al grado di inabilità accertato, compreso fra il 6 e il 15% corrisponde un indennizzo in capitale calcolato sulla base della specifica tabella con parametri riferiti all’età e alla percentuale di danno riconosciuto. La nuova tabella degli indennizzi in capitale prevede l’aumento dell’importo di circa il 40% e l’eliminazione della differenziazione di genere. La tabella è unica per uomini e donne.

Al grado di inabilità accertato fra il 16 e il 100% corrisponde un indennizzo in rendita costituito da due quote. La prima indennizza il danno biologico provocato dall’infortunio o dalla malattia professionale ed è calcolata sulla percentuale di menomazione accertata secondo la tabella indennizzo danno biologico in rendita.

La seconda risarcisce il danno patrimoniale per le conseguenze della menomazione sulla capacità dell’assicurato di produrre reddito con il lavoro, commisurata al grado di invalidità accertato e a una percentuale della retribuzione percepita, calcolata sulla base del coefficiente indicato nella tabella dei coefficienti.