Quando si devono pagare arretrati tra i 20-200 euro sulle pensioni e a chi nel 2022

Da errata rivalutazione delle pensioni a rinnovi contrattuali: come e per chi aumentano le pensioni e chiarimenti

Autore: Marianna Quatraro
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Quando si devono pagare arretrati tra i

Quando si devono pagare arretrati sulle pensioni?

Gli arretrati sulle pensioni, decisamente molto rari, spettano quest’anno dal prossimo mese di marzo a tutti i pensionati per effetto di una errata rivalutazione delle pensioni a gennaio e febbraio, su un indice più basso rispetto a quello stabilito dal Mef, per cui sono previsti gli arretrati sul calcolo con il nuovo indice più alto, ai militari e altri lavoratori dipendenti i cui Ccnl sono stati recente oggetto di rinnovo per aumenti retroattivi che aumentano anche le pensioni finali. 
 

Quando si devono pagare arretrati sulle pensioni? I pagamenti delle pensioni avvengono nel momento in cui l’Inps, su domanda di pensione del soggetto interessato, procede al calcolo dell’assegno finale secondo criteri specifici per ogni soggetto. 

Una volta calcolata e pagata la pensione, ogni anno la stessa è soggetta a rivalutazione automatica, secondo indici precisi stabiliti annualmente dal Ministero dell’Economia, e a possibili conguagli annuali. Raramente si pagano arretrati sulle pensioni. Ma vediamo di seguito quali sono tutti i casi in cui si devono pagare arretrati sui trattamenti pensionistici.

  • Pagare arretrati pensioni per mancata piena rivalutazione inizio anno
  • Rinnovo contratti e pagamenti arretrati sulle pensioni 
  • Arretrati sulla pensione ai militari e motivi 


Pagare arretrati pensioni per mancata piena rivalutazione inizio anno

Il primo caso per cui è previsto il pagamento degli arretrati sulle pensioni è quello relativo alla mancata piena rivalutazione pensionistica a partire dal primo gennaio 2022. La rivalutazione delle pensioni 2022 sarebbe dovuta avvenire sull’indice fissato dal Mef (Ministero dell’Economia) dell’1,7% ma le pensioni di gennaio e febbraio 2022 sono state calcolate sul vecchio indice all’1,6%. 

L’Inps stesso ha spiegato che per evitare ritardi dei pagamenti delle pensioni, gli assegni di gennaio e febbraio 2022 sono stati calcolati sulla base dell’indice precedente all’1,6% in vigore ancora ad ottobre quando sono stati disposti i pagamenti. Per effetto dell’applicazione dell’indice inferiore (1,6% invece di 1,7%), l’importo delle pensioni di gennaio e febbraio 2022 è risultato più basso ma dal prossimo mese di marzo il calcolo della rivalutazione automatica delle pensioni avverrà sull’indice più alto fissato dal Mef e tutti i pensionati che a gennaio e febbraio hanno ricevuto meno avranno gli arretrati dovuti.

Ricordiamo che da quest’anno la rivalutazione delle pensioni avviene su tre fasce (e non più sulle sei precedenti) che, in particolare, sono:

  • una rivalutazione al 100% per le pensioni fino a tre volte il minimo (fino a 2062 euro lordi);
  • una rivalutazione del 90% per le pensioni tra tre e cinque volte il minimo (fino a 2577,90 euro);
  • una rivalutazione del 75% per gli assegni oltre cinque volte il minimo (importi lordi oltre 2.577,90 euro).

Il trattamento minimo di riferimento dal primo gennaio 2022 è di 523,83 euro.

Rinnovo contratti e pagamenti arretrati sulle pensioni 

Altro motivo per cui i pensionati avranno arretrati sulle pensioni è quello relativo ai rinnovi dei contratti Ccnl. In questo caso, a differenza degli arretrati previsti per tutti i pensionati a causa di una rivalutazione che interessa tutti su un indice più basso rispetto a quello fissato, gli arretrati spettano solo a coloro che sono andati in pensione ma erano assunti con tipologie contrattuali recentemente oggetto di rinnovo.

La Corte di Cassazione ha, infatti, stabilito che per effetto dei rinnovi contrattuali che hanno recentemente interessato molti Ccnl e che avrebbero dovuto arrivare decisamente molto prima, non solo i dipendenti ancora in servizio devono ricevere gli aumenti retributivi stabiliti, ma anche chi ha concluso il loro rapporto di lavoro in data anteriore alla stipula del rinnovo contrattuale ed è già in pensione ha diritto a ricevere gli arretrati calcolati per adeguamento a quella che avrebbe dovuto essere la nuova retribuzione prima del pensionamento. 

Si tratta, dunque, di aumenti contrattuali retroattivi che contribuiscono anche ad aumentare le pensioni dei lavoratori interessati ma ormai in pensione. 

Arretrati sulla pensione ai militari e motivi 

I militari si preparano a ricevere arretati sulle pensioni per effetto dell’applicazione del coefficiente di rendita pensionistica al 2,44% per ogni anno utile e non del 2,33% precedentemente in vigore per le pensioni di militari e figure equiparate con meno di 15 anni di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995.

Stando, infatti, a quanto recentemente stabilito, la quota retributiva della pensione da liquidarsi con il sistema misto al personale militare cessato dal servizio con un'anzianità superiore a 20 anni e che al 31 dicembre 1995 aveva un'anzianità inferiore a 15 anni deve essere calcolata considerando l'effettivo numero di anni di anzianità maturati a tale data, con applicazione dell'aliquota del 2,44% per ogni anno utile.

A beneficiare dell'adeguamento della retribuzione contributiva saranno il personale militare di Esercito, Marina, Aeronautica, ed equiparato, Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza. Il ricalcolo delle pensioni dei militari avviene d'ufficio con nuova aliquota al 2,44% e non è, dunque, necessario che i soggetti interessati presentino alcuna specifica domanda.