Quando si può andare in pensione con 20-25 anni di contributi agricoli e con quale importo nel 2022

Pensione di vecchiaia e pensione anticipata contributiva a specifiche condizioni e importi: quando possono andare in pensione lavoratori agricoli con 20 anni di contributi

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
Quando si può andare in pensione con 20-

Quando si può andare in pensione con 20-25 anni di contributi agricoli?

I lavoratori agricoli possono andare in pensione con 20-25 anni di contributi sia optando per la pensione di vecchiaia a 67 anni sia con pensione anticipata contributiva a condizione di aver raggiunto 64 anni di età e avere la prima rata della pensione calcolata con metodo contributivo superiore a 2,8 l’importo mensile dell’assegno sociale.
 

Quando si può andare in pensione con 20-25 anni di contributi agricoli e con quale importo nel 2022? I lavoratori con contratto agricolo, generalmente a tempo determinato, sono assunti con rapporto individuale di lavoro di breve durata, stagionali o a carattere saltuario o assunti per sostituzione di operai assenti.

Il contratto agricolo si applica anche per regolare rapporti di lavoro di operai assunti per l’esecuzione di più lavori stagionali o per più fasi lavorative nell’anno e a cui l’azienda deve garantire un numero di giornate di occupazione superiore a 100 annue, e operai assunti con contratto a termine di durata superiore a 180 giornate di effettivo lavoro, da svolgersi in un unico rapporto continuativo. Vediamo quando possono andare in pensione i lavoratori agricoli. 

  • Quando si può andare in pensione con 20-25 anni di contributi agricoli
  • Importo pensione lavoratori agricoli con 20-25 anni di contributi

Quando si può andare in pensione con 20-25 anni di contributi agricoli

Le leggi pensionistiche per i lavoratori agricoli prevedono norme specifiche: stando, infatti, alle leggi attuale, il diritto alla pensione per i lavoratori agricoli è subordinato al raggiungimento di determinati requisiti anagrafici, contributivi e assicurativi.

In particolare, i requisiti necessari per i lavoratori agricoli sono di: 

  • 1350 contributi giornalieri (5 anni × 270 giornate annue); 
  • 810 contributi giornalieri (3 anni × 270 giornate annue) versati nell'ultimo quinquennio.

Per il calcolo contributivo dei lavoratori agricoli si prende, dunque, come riferimento un anno lavorativo composto da 270 giornate annue di contribuzione effettiva, volontaria, o figurativa, mentre per andare in pensione anticipata, l’annualità si matura con un numero inferiore di giornate, 156. Inoltre, ai fini del diritto alla pensione non si considerano le giornate di disoccupazione e di malattia.

Precisiamo che il lavoro agricolo a giornate prevede diverse benefici, considerando che l'aliquota contributiva è del 29,30%, con l'8,84% a carico del lavoratori. Quando la retribuzione del lavoratore agricoli supera la soglia pensionabile, di 47.379 euro, l'aliquota da considerare sale di un punto.

I lavoratori agricoli possono andare in pensione con 20 anni di contributi, se raggiungono anche il requisito anagrafico richiesto per la pensione di vecchiaia ordinaria, vale a dire 67 anni di età, considerando che per l’uscita, per tutti, sono richiesti appunto 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi.

Possono, ancora, andare in pensione con 20-25 anni di contributi i lavoratori agricoli con pensione anticipata contributiva, che consente di andare in pensione prima rispetto ai normali requisiti dei 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi solo ad alcune categorie di lavoratori, compresi gli agricoli.

Possono, infatti, andare in pensione anticipata contributiva solo i lavoratori che: 

  • hanno maturato contributi a partire esclusivamente dal primo gennaio 1996; 
  • hanno raggiunto 64 anni di età; 
  • hanno maturato almeno 20 anni di contributi.

Importo pensione lavoratori agricoli con 20-25 anni di contributi

Stando a quanto previsto dalle norme in vigore, i lavoratori agricoli possono andare in pensione con 20 anni di contributi con pensione anticipata contributiva se hanno la prima rata della pensione calcolata con metodo contributivo superiore a 2,8 l’importo mensile dell’assegno sociale.

Per la pensione di vecchiaia, l'importo maturato non deve essere, invece, inferiore una volta e mezza dell'assegno sociale Inps, e quindi 690,43 euro.