Stando alle leggi 2024, gli unici casi in cui si può contestare una firma su un contratto, non considerata valida, sono quelli in cui la firma viene apposta non di propria volontà ma sotto violenza, o inganno, o per minaccia, o non consapevolmente. In tutti gli altri casi, anche la firma è illeggibile o una semplice sigla, la firma su un contratto è sempre considerata valida.
Quando si può contestare una firma su un contratto? Firmare un contratto, di qualsiasi natura sia, se contratto di lavoro, contratto di lavoro, contratto di forniture, contratto di acquisto, contratto con fornitori, ecc, è un atto che impegna le parti al rispetto di quanto riportato nello stesso documento. Tale impegno decade solo se il contratto viene annullato o definito nullo e ciò può accadere nei casi in cui la stessa firma apposta sul contratto non sia considerata valida. Vediamo quali sono tutti i casi in cui una firma su un contratto non è valida.
Stando a quanto previsto dalle leggi 2024 in vigore, una firma su un contratto si può contestare e non è considerata valida in casi specifici che sono i seguenti:
Un contratto pur se firmato con firma illeggibile è considerato valido a tutti gli effetti e non si può contestare la firma se è facilmente desumibile la paternità dell’atto e della firma stessa, per cui anche se su un contratto si appone una firma illeggibile lo stesso non può essere considerato nullo se si riesce a comprendere paternità della firma. Una firma illeggibile su un contratto, infatti, è comunque considerata valida e non determina la nullità di un contratto.
E’ considerata valida anche la firma apposta su un contratto con una semplice sigla fino a quando chi sigla riconosce la propria sigla. Se, infatti, chi sigla non disconosce quanto riportato, la firma è considerata valida pur se non riportata per esteso ma solo con una sigla.