Quando testamento a voce è valido e come modifica eredità per leggi aggiornate in vigore

Quali sono i casi in cui un testamento fatto a voce risulta valido e legale: cosa prevedono leggi in vigore e chiarimenti

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
Quando testamento a voce è valido e come

Quando il testamento a voce è valido?

Secondo quanto previsto dalle leggi in vigore 2023, un testamento a voce è considerato valido e legale ai fini giuridici e di divisione dell’eredità quando viene dettato e attuato dagli eredi di comune accordo successivamente alla morte del testatore tramite atto notarile.

Quando il testamento a voce è valido e modifica eredità? Il testamento è l’atto che permette ad un soggetto, il testatore, di disporre del proprio patrimonio dopo la propria morte tra gli eredi ma anche non. E’ possibile, infatti, che una persona ancora in vita faccia testamento citandovi anche non parenti, come amici stretti, che al momento della sua morte avranno diritto a ricevere una parte della sua eredità come disposto.

In ogni caso, è sempre bene sapere che anche in presenza di testamento bisogna rispettare le quote legittime di divisione di una eredità, altrimenti il testamento rischia di essere impugnato dagli eredi legittimi se alla morte del testatore si scopre che lede le quote legittime di ognuno.

Sono diverse le tipologie di testamento previste dal nostro ordinamento e valide ai fini legali e giuridici, dal testamento pubblico scritto da un notaio, testamento olografo, scritto a mano direttamente dal testatore, e testamento verbale purchè fatto a determinate condizioni. Vediamo quali sono i casi in cui un testamento a voce è considerato valido.

  • Quando un testamento a voce è considerato valido
  • Come cambia eredità approvazione o meno di un testamento a voce


Quando un testamento a voce è considerato valido

Secondo quanto previsto dalle leggi in vigore 2023, un testamento a voce è considerato valido e legale ai fini giuridici e di divisione dell’eredità quando viene dettato e attuato dagli eredi di comune accordo successivamente alla morte del testatore tramite atto notarile.

Partendo dal presupposto che ogni tipologia di testamento per avere valore legale ed essere valida deve essere scritta secondo i dettami previsti dalla legge, con particolare riferimento ad un testamento a voce, è vero che, secondo quanto stabilito dal Codice Civile, il testamento deve essere redatto direttamente dal testatore e da questi sottoscritto, pena, in caso contrario, la nullità dell’intero atto, ma è anche vero che la conferma da parte di tutti gli eredi della volontà testamentaria espressa oralmente dal defunto conferisce validità al testamento.

In particolare, la legge in vigore prevede che non ci sia nullità di un testamento a voce se successivamente alla morte del testatore, il testamento a voce viene confermato dagli eredi o viene direttamente da loro eseguita la disposizione testamentaria, che persegue, dunque, la volontà espressa dal testatore.

La conferma e l’attuazione di quanto disposto da un testatore per la propria eredità con un testamento a voce rappresenta motivo di validità di un testamento verbale e permette agli eredi di attuare le disposizioni di ultima volontà enunciate dal defunto, pur mancando la forma scritta dell’atto.

Se, dunque, della morte del testatore, gli eredi approvano e confermano le sue disposizioni orali rivolgendosi ad un notaio, esprimendo nell’atto notarile la volontà di dar seguito al testamento orale, allora quest’ultimo diventa valido e legale a tutti gli effetti.

Come cambia eredità approvazione o meno di un testamento a voce

Se non si attuano le condizioni appena riportate, il testamento verbale risulta nullo, perchè pur servendo per esprimere le volontà del soggetto che lascia una eredità, non è valido e gli eredi non sono obbligati a rispettare le volontà espresse dal testatore.

Nel caso di testamento a voce nullo, alla scomparsa della persona, l’eredità viene divisa non come dal testatore espresso ma secondo quanto stabilito dalle leggi attuali, cioè rispettando le cosiddette quote legittime di successione dell’eredità. 

Ciò significa che la divisione di una eredità di chi lascia un testamento a voce cambia a seconda che gli eredi attuino le volontà espresse dal testatore dopo il suo decesso o meno. In tal caso, scatta la successione dell’eredità secondo le quote legittime, che sono percentuali di eredità fissate dalla legge che spettano agli eredi legittimi di un de cuius in misure differenti a seconda del grado di parentela con lo stesso defunto. 

Se, invece, il testamento a voce viene confermato dagli eredi, la divisione dell’eredità, pur dovendo sempre per legge seguire le quote legittime che spettano a tutti gli eredi legittimi, avviene anche con ulteriori disposizioni delle cosiddette quote disponibili che il testatore può disporre a favore di chi vuole.