Quante tasse e costi si pagano su conto corrente con giacenza media di 5mila-25mila euro

La gestione di un conto corrente non è gratuita e l'intestatario deve mettere in conto due voci: gli interessi attivi e l'imposta di bollo.

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
Quante tasse e costi si pagano su conto

Conto corrente con giacenza tra 5 e 25mila euro, quante tasse di pagano?

Le tasse da pagare sui conti correnti tra 5 e 25mila euro sono del 26% di ritenuta fiscale e di 34,20 euro all'anno di imposta di bollo. Ma ci sono alcune eccezioni.

Sono lontani i tempi in cui il deposito dei propri risparmi nel conto corrente rappresentava un modo per farli fruttare e dunque ottenere un rendimento. Oggi non solo i tassi di interessi sono prossimi allo zero, ma il correntista deve mettere in conto anche i costi di gestione, tra cui le tasse rappresentato la voce di spesa principale.

Il conto corrente è uno strumento pressoché indispensabile per ogni contribuente italiano in quanto permette di accedere ai servizi bancari e finanziari ovvero per farsi accreditare lo stipendio da lavoro o il reddito da pensione. Non si tratta della sola opzione, ma è quella più diffusa e che permette di fruire anche di altre facilitazioni. Facciamo il punto in questo articolo, concentrando l'attenzione su

  • Conto corrente con giacenza tra 5 e 25mila euro, quante tasse si pagano

  • Come si calcola la giacenza media del conto corrente per conteggiare i costi

Conto corrente con giacenza tra 5 e 25mila euro, quante tasse si pagano

Un conto corrente consente transazioni e operazioni finanziarie come il trasferimento di stripendi e l'incasso dei pagamenti, l'addebito diretto delle fatture, l'esecuzione di bonifici esterni, l'internet banking. Inoltre, un conto corrente consente al titolare di avere uno scoperto, ovvero il denaro può essere prelevato da esso quando il conto non viene accreditato.

Quando si parla di tasse sul conto corrente, occorre fare riferimento a due voci in particolare ovvero gli interessi attivi e l'imposta di bollo. Nel primo caso, l'istituto di credito che fornisce il conto corrente riconosce le tasse sul denaro depositato sul conto corrente. L'aliquota è del 26%, da applicare agli interessi lordi sulle giacenze. Provando a fare un esempio concreto, nel caso di un conto corrente con tasso lordo del 2%, il tasso netto è dell'1,48%.

In pratica, su una giacenza media di 20.000 euro sul conto per un trimestre gli interessi lordi sarebbero 100 euro. Ma al correntista spettano 70,40 euro per via della trattenuta sugli interessi (2,60 euro) applicata direttamente dalla banca che fa da sostituto di imposta e quindi poi versa per il correntista le tasse allo Stato.

Oltre alla ritenuta fiscale occorre considerare l'imposta di bollo pari a 34,20 euro all'anno. Ma attenzione, si tratta di un importo fisso applicato ai soli consumatori. Per tutti gli altri conti aperti da artigiani, piccoli imprenditori o imprese, la cifra sale a 100 euro all'anno.

Un altro dettaglio incide sulla spesa complessiva di gestione del conto corrente in quanto l'imposta di bollo viene applicata sul singolo conto ovvero se si è intestatari di più conti va pagata più volte. Da un caso particolare all'altro, l'imposta di bollo non è richiesta per giacenze medie inferiori a 5.000 euro, sui conti base intestati a soggetti con un reddito Isee fino a a 11.600 euro e sui conti di pagamento ovvero carte prepagate con Iban o app per pagare.

Come si calcola la giacenza media del conto corrente per conteggiare i costi

Prima di procedere ad aprire un conto in banca, è importante capire quale si adatta meglio alle proprie esigenze. Per calcolare la giacenza media del conto corrente e conteggiare i costi complessivi, bisogna sommare i saldi giornalieri e dividere la somma per i giorni di rendicontazione a cui si riferisce l'estratto conto. In questo modo si conosce la media del periodo considerato, ad esempio mensile, trimestrale o semestrale.

Uno dei migliori consigli per trovare una banca adatta alle propri esigenze è utilizzare un comparatore bancario. In pochi click l'utente viene informato delle banche che applicano le tariffe più basse per il mantenimento del conto corrente o servizi connessi. Anche se la maggior parte delle banche fornisce uno scoperto autorizzato, essere in rosso costa denaro. Lo scoperto autorizzato genera penali e il superamento di tale scoperto autorizzato è ancora più oneroso.

Alla fine, il titolare del conto può pagare diverse centinaia di euro alla propria banca per essere stato più spesso una cicala che una formica. Il miglior consiglio per non avere un conto di debito e dover pagare aggi e altre spese bancarie per incidenti di pagamento, è di essere pazienti.