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Quanti si paga di contributi per la pensione con partita iva forfettaria nel 2025? Calcolo ed esempi

Come e quanto pagano di contributi previdenziali i titolari di Partita Iva forfettaria 2025 tra iscritti a Casse private di Ordini professionali e iscritti alla Gestione Separata Inps

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
e aggiornato con informazioni attualizzate il
Quanti si paga di contributi per la pens

I titolari di Partita Iva forfettaria 2025 devono versare contributi previdenziali per garantirsi una futura pensione, secondo regole specifiche che variano in base al tipo di attività esercitata e alla cassa previdenziale di appartenenza. Comprendere quanto e come pagare i contributi pensionistici nel regime forfettario è fondamentale per una corretta pianificazione finanziaria della propria attività professionale.

Quali sono gli enti previdenziali per i forfettari nel 2025

Per quanto riguarda il versamento dei contributi per la pensione, i titolari di Partiva Iva forfettaria nel 2025 possono essere iscritti a diverse gestioni previdenziali:

  • Gestione separata Inps artigiani e commercianti: obbligatoria per i soggetti iscritti alla Camera di Commercio
  • Gestione separata Inps per lavoratori autonomi senza cassa: per professionisti privi di una cassa previdenziale dedicata
  • Casse private previdenziali: per i professionisti iscritti a un Ordine con propria cassa (avvocati, ingegneri, architetti, ecc.)

Ogni ente previdenziale applica regole e tipologie di contributi differenti per il calcolo e il versamento dei contributi, che vanno a incidere in maniera significativa sul carico fiscale complessivo dei professionisti in regime agevolato.

Calcolo dei contributi pensionistici per la Partita Iva forfettaria 2025

Il regime forfettario nel 2025 si caratterizza per un'imposta sostitutiva ridotta al 15% (che scende al 5% per i primi cinque anni di attività per le nuove iniziative), applicata su un reddito determinato applicando un coefficiente di redditività variabile in base al codice ATECO. Tuttavia, il sistema di calcolo dei contributi previdenziali segue regole diverse rispetto all'imposizione fiscale.

Contributi per la Gestione separata Inps - professionisti senza cassa

I professionisti in regime forfettario per i quali non esiste una Cassa previdenziale specifica devono versare i contributi alla Gestione Separata Inps. Per il 2025, l'aliquota contributiva è fissata al 25,72% del reddito imponibile.

È importante sottolineare che il calcolo viene effettuato sul reddito effettivo, senza applicare il coefficiente di redditività previsto per il calcolo dell'imposta sostitutiva. Questo significa che i contributi vengono calcolati sull'intero fatturato, al netto delle spese documentate.

Per questa categoria di lavoratori autonomi non esiste un minimale contributivo, il che significa che i contributi sono proporzionali al reddito effettivamente prodotto. Se in un anno il reddito è zero, non si pagheranno contributi per quell'anno, ma naturalmente non si maturerà nemmeno anzianità contributiva ai fini pensionistici.

Contributi per artigiani e commercianti in regime forfettario

Per artigiani e commercianti che operano in regime forfettario, l'iscrizione alla specifica Gestione separata Inps è obbligatoria se sono iscritti alla Camera di Commercio. In questo caso, il calcolo dei contributi per la pensione si effettua sulla base del minimale contributivo.

Nel 2025, questi lavoratori autonomi dovranno versare all'Inps una quota minimale di contributi di circa 3.700 euro annui, anche in assenza di guadagni. I pagamenti vanno effettuati rispettando le seguenti scadenze:

  • 16 maggio
  • 16 agosto
  • 16 novembre
  • 16 febbraio dell'anno successivo

È importante ricordare che per i redditi che superano il minimale, sarà necessario versare contributi aggiuntivi calcolati sul reddito eccedente, con aliquote che nel 2025 si attestano intorno al 24% per gli artigiani e commercianti.

Contributi per professionisti iscritti a Casse private

I professionisti iscritti a Ordini professionali con proprie Casse previdenziali (come Cassa Forense per gli avvocati, Inarcassa per ingegneri e architetti, ENPAM per i medici) devono seguire le regole stabilite dal proprio ente previdenziale.

Ogni Cassa ha regolamenti specifici per il calcolo e il versamento dei contributi, che possono prevedere quote fisse, percentuali sul reddito e contributi minimi. Le aliquote e le modalità di calcolo variano significativamente tra le diverse Casse e possono essere soggette ad aggiornamenti annuali.

Per questo motivo, è sempre consigliabile consultare direttamente la propria Cassa di previdenza per avere informazioni aggiornate sugli importi da versare nel 2025.

Esempi pratici di calcolo dei contributi previdenziali per forfettari nel 2025

Esempio per un professionista iscritto alla Gestione Separata

Consideriamo il caso di una traduttrice freelance con regime forfettario, iscritta alla Gestione Separata dell'Inps:

  • Reddito totale (fatturato): 10.000 euro
  • Coefficiente di redditività (ai fini fiscali): 78%
  • Reddito imponibile ai fini contributivi: 10.000 euro (si calcola sul fatturato effettivo)
  • Aliquota contributiva Gestione Separata 2025: 25,72%

Calcolo dei contributi previdenziali: 10.000 € × 25,72% = 2.572 euro di contributi annui

La professionista verserà circa 2.572 euro all'anno di contributi previdenziali, che corrispondono a circa 214 euro mensili.

Esempio per un commerciante in regime forfettario

Consideriamo ora il caso di un commerciante al dettaglio con regime forfettario:

  • Reddito annuo: 20.000 euro
  • Minimale contributivo 2025: circa 3.700 euro (valore indicativo)
  • Aliquota per la parte eccedente il minimale: 24% circa

In questo caso, il commerciante dovrà versare almeno i contributi sul minimale (3.700 euro), indipendentemente dal reddito effettivamente prodotto. Se il reddito genera contributi superiori al minimale, dovrà integrare con versamenti aggiuntivi.

Esempio per un professionista con Cassa privata

Per un ingegnere iscritto a Inarcassa in regime forfettario:

  • Reddito professionale: 30.000 euro
  • Contributo soggettivo: 14,5% sul reddito (4.350 euro)
  • Contributo integrativo: 4% sul volume d'affari (1.200 euro)
  • Contributo di maternità: importo fisso (circa 70 euro)

Totale contributi annui: circa 5.620 euro

Questo esempio è puramente indicativo, poiché le regole specifiche di Inarcassa o altre Casse potrebbero variare nel 2025.

Vantaggi e svantaggi contributivi del regime forfettario nel 2025

Il regime forfettario offre notevoli vantaggi fiscali, ma sul fronte previdenziale presenta alcune peculiarità da considerare attentamente:

Vantaggi contributivi

  • Semplicità di calcolo: il sistema di versamento contributi è relativamente semplice, soprattutto per chi è iscritto alla Gestione Separata
  • Nessun minimale per la Gestione Separata: chi è iscritto alla Gestione Separata versa contributi solo sul reddito effettivamente prodotto
  • Deducibilità dei contributi: i contributi previdenziali versati sono interamente deducibili dal reddito imponibile ai fini dell'imposta sostitutiva

Svantaggi contributivi

  • Minimale obbligatorio per artigiani e commercianti: indipendentemente dal reddito effettivo, dovranno comunque versare una quota minima di contributi
  • Minore accumulo contributivo: le aliquote ridotte del regime forfettario, pur vantaggiose nell'immediato, possono comportare un minor accumulo di contributi e quindi una pensione futura potenzialmente più bassa
  • Assenza di alcuni benefici: i forfettari non possono accedere ad alcuni incentivi contributivi previsti per altre tipologie di partite IVA

Possibilità di riscatto dei contributi per i forfettari

I titolari di Partita IVA in regime forfettario possono avvalersi di strumenti per incrementare la propria posizione previdenziale attraverso il riscatto dei periodi contributivi. Le principali opzioni includono:

  • Riscatto della laurea: possibilità di riscattare gli anni di studio universitario per aumentare l'anzianità contributiva
  • Riscatto dei periodi non coperti da contribuzione: per colmare eventuali "buchi" contributivi
  • Contribuzione volontaria: possibilità di versare contributi aggiuntivi per incrementare il montante contributivo

Queste opzioni possono essere particolarmente utili per i professionisti in regime forfettario che desiderano migliorare la propria futura pensione, compensando così gli effetti di un'eventuale contribuzione ridotta.

Scadenze e modalità di pagamento dei contributi previdenziali nel 2025

Le modalità e le scadenze per il versamento dei contributi previdenziali variano in base alla gestione di appartenenza:

Gestione Separata INPS

I contributi vengono versati tramite il modello F24, con le seguenti scadenze:

  • Saldo dell'anno precedente e primo acconto dell'anno in corso: entro il 30 giugno 2025 (o 30 luglio con maggiorazione dello 0,40%)
  • Secondo acconto dell'anno in corso: entro il 30 novembre 2025

Gestione artigiani e commercianti

Come già menzionato, i versamenti vanno effettuati in quattro rate alle seguenti scadenze:

  • 16 maggio 2025
  • 16 agosto 2025
  • 16 novembre 2025
  • 16 febbraio 2026

Casse previdenziali private

Ogni Cassa professionale stabilisce le proprie scadenze e modalità di pagamento. In generale, è previsto un sistema di acconti e saldi, con scadenze che tipicamente cadono tra febbraio e settembre dell'anno in corso. È sempre consigliabile verificare le date esatte sul sito della propria Cassa di previdenza.

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