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Quanto costa cambiare il cognome in Italia nel 2025

Costo irrisorio per chi cambia cognome in Italia: quali sono i pagamenti da effettuare ed esenzioni possibili. Regole in vigore

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
e aggiornato con informazioni attualizzate il
Quanto costa cambiare il cognome in Ital

Il cambio di cognome in Italia è un procedimento, finalizzato alla modifica di un elemento essenziale dell’identità del cittadino, si articola in fasi specifiche e prevede costi variabili, spesso accompagnati da esenzioni in presenza di determinate motivazioni. Nel 2025, gli aggiornamenti normativi e giurisprudenziali rafforzano il principio di bilanciamento tra l’interesse pubblico alla certezza burocratica e l’interesse privato del richiedente. Di seguito verranno analizzati in modo esaustivo i costi attuali, le procedure dettagliate, i requisiti di legge e gli eventuali oneri supplementari connessi al cambio del cognome, integrando le novità più recenti e le tutele previste per il cittadino.

Quadro normativo del cambio di cognome, diritti e limiti

Il diritto a modificare il proprio cognome trova fondamento giuridico nell’art. 6 del Codice Civile e nei Decreti del Presidente della Repubblica n. 396/2000 e n. 54/2012. Il procedimento è disciplinato dal Titolo X del DPR 396/2000 che, insieme alle circolari del Ministero dell’Interno (es. n. 14/2012, n. 14424/2013, n. 462/2019) e alle recenti decisioni del Consiglio di Stato (es. sent. 4578/2025), traccia i requisiti oggettivi e soggettivi per l’accesso alla procedura.
Il principio cardine è quello della tutela dell’identità personale, come ribadito dall’art. 2 della Costituzione, dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea (art. 7) e dalla CEDU (art. 8), secondo cui il cognome assume una funzione primaria di identificazione sociale, familiare e personale.
Non tutte le richieste sono ammesse: la normativa esclude espressamente la possibilità di attribuirsi cognomi d'importanza storica o tali da suggerire l’appartenenza a famiglie note, onde evitare falsi legami parentali e usurpazione identitaria.

  • Cambio per motivi di disagio: ragioni valide sono rappresentate da cognomi ridicoli, offensivi o che rivelano dettagli personali indesiderati.
  • Procedure più agevoli per nuovi cittadini italiani: particolare attenzione è riservata a chi ha acquisito la cittadinanza italiana e necessita di uniformare le generalità rispetto al paese d’origine, in conformità alle circolari ministeriali recenti.

Differenze tra cambio di nome e cambio di cognome

Sebbene spesso assimilate, le procedure di cambio nome e cognome presentano differenze rilevanti sul piano giuridico e sociale. Il cambio di nome risponde a motivazioni di identità, errori anagrafici o esigenze personali più flessibili. Il cambio di cognome, invece, è soggetto a una valutazione più stringente, in virtù della funzione pubblicistica del cognome e del suo impatto sulla riconoscibilità individuale e familiare.
Entrambe le richieste seguono una procedura centralizzata presso la Prefettura, ma la documentazione giustificativa richiesta per il cognome è più approfondita e supportata da prove oggettive.

  • Affissione pubblica obbligatoria: è prevista per entrambe le procedure e serve a garantire trasparenza e tutela di eventuali terzi interessati, che possono proporre opposizione.
  • Limitazioni normative sul cognome: il cambio di cognome richiede la verifica della meritevolezza e della conformità all’ordine pubblico (Cassazione, Corte Costituzionale, Consiglio di Stato).

Procedura dettagliata per il cambio di cognome

Il cittadino interessato deve presentare istanza scritta indirizzata al Prefetto della provincia di residenza o di quella in cui è custodito l’atto di nascita. La domanda, redatta su apposita modulistica e corredata da marca da bollo da 16€, deve esplicitare motivazioni circostanziate e proporre il nuovo cognome desiderato. La Prefettura si riserva un’istruttoria rigorosa e, se ritiene la richiesta meritevole, dispone con apposito decreto l’affissione per 30 giorni dell’avviso presso gli albi pretori dei comuni di nascita e residenza.

  • Opposizione di terzi: entro il termine dei 30 giorni, soggetti interessati possono proporre opposizione con atto formale notificato al Prefetto.
  • In assenza di opposizioni certificate e alla verifica della regolarità delle affissioni, il Prefetto emette decreto definitivo di autorizzazione e trasmette il provvedimento agli Uffici di Stato Civile competenti per la necessaria annotazione su atti di nascita, matrimonio e altri documenti personali.

In caso di rigetto della richiesta, il richiedente può presentare ricorso al TAR entro 60 giorni, con costi e oneri legali a proprio carico.

Requisiti, documentazione e soggetti legittimati alla richiesta

Possono richiedere il cambio di cognome:

  • Cittadini italiani maggiorenni, anche residenti all’estero ma iscritti all’AIRE
  • Minorenni esclusivamente tramite genitori o tutori legali, con consenso di entrambi i genitori o dell’unico esercente la responsabilità genitoriale nei casi previsti dalla legge

Documentazione obbligatoria:

  • Dichiarazione sostitutiva di certificazione (luogo e data di nascita, residenza, situazione familiare, cittadinanza)
  • Copia documento di identità valido
  • Eventuale documentazione a supporto della motivazione (sentenze di adozione, prove di disagio, certificati, ecc.)
  • Dichiarazioni di assenso per cointeressati, con relativo documento di identità

Per i cittadini stranieri l’iter è differente e segue quanto stabilito dalla legge del paese di origine.

Costi, esenzioni, spese accessorie e simulazione pratica

I costi per il cambio di cognome nel 2025 si distinguono tra casi ordinari e casi esenti, secondo l’art. 93 del DPR 396/2000:

Motivazione Marche da bollo Spese collaterali
Richieste per cognome ridicolo, vergognoso o rivelante origine naturale Esente Solo costi di spedizione o gestione pratiche (circa 10–20€)
Altre motivazioni Tre marche da 16€, totale 48€ (istanza, decreto affissione, decreto finale) Spese postali (circa 10–20€), autenticazioni, eventuali ulteriori istanze se comuni diversi
  • Ricorso al TAR contro il rigetto: Contributo unificato di 650€ più onorari legali (la parcella media parte da 1.500€ + IVA e cassa avvocati).
  • Costi successivi: aggiornamento dei documenti personali (carta d’identità, patente, passaporto, codice fiscale, utenze, dati bancari, SPID) rimane a carico dell’interessato.

Simulazione costi

  1. Presentazione istanza (marca da bollo 16€)
  2. Autorizzazione affissione (marca da bollo 16€ + spese spedizione 10€)
  3. Decreto finale (marca da bollo 16€)
  4. Totale minimo: 48–68€ escluse eventuali consulenze legali o costi accessori per aggiornamento documentazione

Per chi opta per assistenza legale, la consulenza preventiva può variare significativamente in base alla complessità della pratica.

Iter pratico: tempistiche, uffici coinvolti e suggerimenti utili

La durata complessiva della procedura oscilla in media fra 2 e 3 mesi, a seconda della velocità delle amministrazioni coinvolte e dell’eventuale opposizione di terzi. I principali uffici coinvolti sono:

  • Prefettura: riceve, valuta istruttorie, emette decreti
  • Comuni: gestiscono le affissioni, rilasciano relazioni e curano la trascrizione definitiva
  • Uffici di stato civile: aggiornano atti ufficiali, documenti e registri di stato

La consulenza di un avvocato, pur non essendo obbligatoria durante la fase amministrativa, si rivela spesso strategica: secondo statistiche recenti, circa il 90% delle domande senza robusta documentazione e motivazione viene respinto, mentre l’assistenza legale può incrementare sensibilmente le possibilità di successo.

  • Documentazione completa e ragionata, sentenze analoghe e argomentazioni giuridiche rafforzano la validità della richiesta.
  • In caso di diniego, l’unico rimedio è il ricorso giurisdizionale, azione che implica costi maggiori e tempistiche più lunghe.

Effetti sullo stato civile e aggiornamento dei documenti

Una volta ottenuto il decreto autorizzativo, l’interessato avrà l’onere di provvedere all’aggiornamento dei propri dati anagrafici presso tutti gli enti competenti:

  • Stato civile (nascita, matrimonio, atti dei figli)
  • Carte d’identità, passaporto, patente, codice fiscale
  • Contratti bancari, utenze, documenti lavorativi e assicurativi

Il diritto all’eredità e altri diritti patrimoniali non vengono influenzati dalla variazione del cognome, che rimane annotata nei registri ufficiali.

Ultime novità giurisprudenziali e novità 2025

Negli anni recenti, la Corte Costituzionale (es. sent. 131/2025 e 135/2023) ha riconosciuto ulteriori aperture in materia di doppio cognome, parità di genere e maggiore attenzione all’identità personale, superando le precedenti limitazioni del sistema patriarcale.
La sentenza del Consiglio di Stato n. 4578/2025 ha inoltre ribadito che, specie per i cittadini neo-naturalizzati che chiedono di uniformare il cognome assunto all’estero, la Pubblica Amministrazione deve operare un attento bilanciamento, motivando espressamente il rigetto sulla base di un interesse pubblico concreto e prevalente.
Queste innovazioni rafforzano le tutele per chi esprime un disagio reale, sia esso motivato da discriminazioni, identità di genere, disagio sociale o esigenze di uniformità anagrafica internazionale.

Domande frequenti (FAQ) sul cambio di cognome in Italia

  • Chi può cambiare cognome? Tutti i cittadini italiani maggiorenni e i minori tramite i genitori, se in possesso di motivazione meritevole.
  • Quanto tempo richiede il procedimento? Circa 2–3 mesi, salvo opposizioni o contenziosi.
  • Posso scegliere qualsiasi cognome? No, sono esclusi cognomi storici o che inducono in errore sul legame familiare.
  • Quali costi sono previsti nel 2025? Oltre alle spese per marche da bollo (48€ totali per via ordinaria), sono da valutare eventuali costi di spedizione e consulenza legale.
  • Serve l’aiuto di un legale? Non è obbligatorio per l’istanza, ma fortemente consigliato in casi complessi o di diniego della Prefettura.
  • Quali sono le probabilità di successo? Solitamente basse senza motivazione efficace; circa il 10% delle istanze risulta accolta senza consulenza legale esperta.
  • L’aggiornamento dei documenti è automatico? No, resta a carico dell’interessato presso i vari enti.