La realizzazione di un passo carraio richiede un iter amministrativo specifico che comporta costi differenti a seconda della città in cui si presenta la richiesta. Ogni amministrazione comunale ha stabilito tariffe e procedure proprie per il rilascio dell'autorizzazione. Analizziamo nel dettaglio le spese da sostenere per ottenere un passo carrabile nelle principali città italiane, con le tariffe aggiornate al 2025.
A Milano l'autorizzazione per la modifica del piano stradale è subordinata al pagamento del canone Cosap (Canone per l'occupazione di spazi pubblici). Come in altre municipalità, la concreta realizzazione del passo carraio viene eseguita dagli uffici tecnici del Comune di Milano, ma gli oneri economici sono interamente a carico del cittadino richiedente. La procedura prevede cinque voci di spesa principali.
Innanzitutto, è necessario versare un deposito cauzionale che funge da garanzia per l'integrità del suolo pubblico o per coprire i costi che l'amministrazione comunale sostiene per la realizzazione del nuovo accesso carrabile.
In aggiunta, va corrisposto il Canone per l'occupazione di spazi pubblici, oltre alle spese istruttorie per l'autorizzazione alla posa di nuovi varchi carrabili o per la voltura delle autorizzazioni già esistenti, per un importo totale di 50 euro.
È inoltre obbligatorio applicare due marche da bollo da 16 euro ciascuna (totale 32 euro): una da apporre sulla richiesta iniziale e l'altra necessaria al momento del ritiro della concessione.
Da considerare anche la possibilità di richiedere servizi aggiuntivi come l'autorizzazione per l'installazione di uno specchio parabolico e la tracciatura della segnaletica orizzontale per evidenziare il passo carrabile, che comportano costi supplementari.
Per avviare la pratica presso il Comune di Milano, occorre presentare:
Nella capitale, il canone annuo per il passo carraio viene calcolato in base alle dimensioni dell'accesso. La procedura amministrativa comporta diverse voci di spesa, tra cui:
La burocrazia romana richiede una documentazione particolarmente dettagliata, che comprende:
La complessità della documentazione richiesta a Roma può rendere opportuno affidarsi a un tecnico specializzato per la preparazione della pratica, con un conseguente aumento dei costi complessivi.
Nel capoluogo campano, la concessione per il passo carraio ha una validità variabile da uno a dieci anni ed è obbligatoria per tutti gli accessi su strada pubblica e privata aperta al pubblico. L'esposizione dell'apposito cartello di divieto di sosta, completo dell'indicazione del Comune di Napoli, del numero e della data di concessione, consente di richiedere l'intervento della polizia municipale per sanzionare i veicoli in sosta davanti al proprio varco di accesso.
Il costo per l'istruttoria della pratica a Napoli ammonta a 154,94 euro. Per quanto riguarda il canone annuale, la normativa comunale prevede alcune esenzioni e differenziazioni:
Per ottenere l'autorizzazione a Napoli, occorre presentare domanda all'ufficio competente allegando:
Nella città della Mole, la domanda di passo carraio deve includere una serie di documenti e informazioni indispensabili per l'avvio della pratica:
Il costo complessivo per la procedura a Torino si aggira intorno ai 145 euro. Questo importo comprende le spese di istruttoria e i diritti di segreteria, ma non include eventuali costi per la realizzazione fisica del passo carraio, che variano in base alle caratteristiche dell'intervento necessario.
A Torino, oltre alle spese iniziali per l'ottenimento dell'autorizzazione, è previsto il pagamento di un canone annuale calcolato in base alle dimensioni del passo carraio e alla zona della città in cui è situato. Le tariffe sono differenziate secondo la classificazione delle strade comunali e possono subire variazioni annuali in base alle delibere dell'amministrazione comunale.
Per ottimizzare il processo di richiesta di un passo carraio, indipendentemente dalla città, è consigliabile:
È importante ricordare che la realizzazione non autorizzata di un passo carraio costituisce un'infrazione che può comportare sanzioni amministrative, oltre all'obbligo di ripristino dello stato originario dei luoghi a proprie spese.