Il prezzo di un terreno agricolo rappresenta oggi un dato centrale sia per chi desidera acquistare per fini produttivi, sia per chi investe in ottica patrimoniale. Nel contesto italiano, infatti, la terra agricola è spesso vista come un capitale sicuro e, grazie alle recenti tendenze in ambito agrivoltaico, agriturismo e sostenibilità, il suo valore al metro quadro è sempre più articolato e soggetto a numerose variabili. L'evoluzione delle quotazioni e dei prezzi riflette la crescente domanda di materie prime alimentari, la rarefazione delle superfici disponibili e le nuove opportunità legate all’integrazione tra agricoltura ed energie rinnovabili.
Il valore medio dei terreni agricoli in Italia, nel corso del 2025, si attesta generalmente tra 2 e 6 euro al metro quadro, corrispondenti a circa 20.000 - 60.000 euro per ettaro. Queste cifre dipendono da numerosi elementi: la qualità agronomica del terreno, l’accessibilità, la presenza di irrigazione, la vicinanza a centri urbani, oltre che tipologia colturale (seminativo, vite, uliveto, frutteto, etc.) e possibilità di cambio destinazione d’uso. In contesti con terreni meno richiesti o con condizioni agronomiche limitate, i valori possono attestarsi anche al di sotto dei 20.000 euro a ettaro. Al contrario, terreni fertili o adatti a coltivazioni specializzate (ad esempio, vigneti DOCG) possono raggiungere quotazioni superiori a 60.000 euro/ha, con punte di eccellenza in aree particolarmente vocate.
La quotazione effettiva risente inoltre dell'idoneità del terreno all'installazione di impianti agrivoltaici: i terreni adatti a progetti agrivoltaici presentano un valore maggiorato grazie alla possibilità di generare una seconda rendita costante, rappresentando un elemento innovativo nel mercato 2025.
| Condizioni e tipologia | Valore medio euro/ettaro |
| Condizioni scadenti (pascolo, zone marginali) | 20.000 – 30.000 |
| Condizioni normali (seminativo) | 30.000 – 45.000 |
| Condizioni ottime (vigneto, frutteto, irrigazione) | 40.000 – 60.000+ |
Il valore catastale e il Valore Agricolo Medio (VAM) sono direttamente consultabili presso l'Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate. Il VAM, aggiornato annualmente, stabilisce un parametro di base per le operazioni fiscali e le procedure espropriative (art. 16 Legge n. 865/1971), mentre il valore di mercato corrente viene calcolato secondo domanda, resa e posizione specifica.
Il prezzo di un terreno agricolo non si determina unicamente dalle condizioni fisiche. Tra i principali fattori di influenza figurano:
La presenza di infrastrutture come strade di accesso, vicinanza ai mercati di sbocco e reti elettriche sono elementi che accrescono sensibilmente il valore. In tema di tassazione, chi è identificato come coltivatore diretto o imprenditore agricolo professionale (IAP) gode di importanti agevolazioni fiscali su trasferimenti e imposte.
In ambito amministrativo e fiscale la stima del valore terreno agricolo si basa su alcuni parametri oggettivi:
Esempio pratico di calcolo: Un terreno con reddito dominicale pari a 800 euro, rivalutato del 25% (800 x 1,25 = 1.000 €), vedrà il proprio valore catastale determinato moltiplicando la cifra per il coefficiente di categoria (1.000 x 110 = 110.000 € per coltivatore diretto). Per la stima più realistica, vanno poi aggiunte variabili commerciali quali produttività, posizione e accesso all’acqua.
Dal punto di vista degli investimenti, il terreno agricolo può generare redditività sia attraverso l’affitto (canoni medi 2025 variabili secondo la zona da 250 fino a oltre 1.700 euro/ha annui) sia tramite la valorizzazione diretta in caso di aumenti di mercato o cambi di destinazione d'uso. L'affitto può avvenire secondo diverse modalità, ad esempio con canone fisso o parte variabile legata al raccolto (cash lease, cash flex), o mediante strategie di custom farming e agricoltura integrata.
Elementi come l’approdo di una grande azienda nelle vicinanze, la realizzazione di infrastrutture o l’attivazione di progetti di agrivoltaico possono generare importanti rivalutazioni sul prezzo al metro quadro. La terra agricola resta un efficace mezzo di diversificazione patrimoniale, in grado di offrire anche difesa dall’inflazione e opportunità di crescita, come conferma il trend positivo del settore nel 2025 sia in Italia che a livello globale.
Negli ultimi anni la tendenza più rilevante è la diffusione di impianti agrivoltaici, in grado di integrare produzione agricola e generazione di energia. Questa pratica consente di affittare il fondo a operatori energetici senza perderne l’utilizzo agricolo, con canoni annui anche superiori a 10.000 euro/ha, crescente fino a 15.000 euro/mese per aree particolarmente idonee. Gli incentivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e delle politiche europee hanno velocizzato questi investimenti.
L’installazione di pannelli fotovoltaici su strutture rialzate permette di continuare la coltivazione sottostante, aumentando la resilienza alle crisi climatiche grazie al microclima favorevole e alla riduzione dell’evaporazione. I vantaggi sono sia per la sostenibilità ambientale sia per l’incremento del valore reale e potenziale dei terreni.
L'affitto di terreno agricolo destinato all’agrivoltaico comporta
Per valutare la propria idoneità è necessario verificare compatibilità urbanistica, accesso alle infrastrutture e disponibilità a lungo termine.
Il prezzo terreno agricolo costituisce solo una delle variabili da considerare nella strategia di investimento. La redditività effettiva dipende da:
La rendita passiva è favorita dal regime fiscale dedicato a coltivatori diretti e IAP (imposta di registro 1% e IMU esente), secondo quanto stabilito dalla normativa nazionale (D.lgs. 228/2001 e s.m.i.). Per soggetti estranei all’ambito agricolo, la terra rimane comunque un bene rifugio e anti-inflattivo.
La differenza tra prezzo dei terreni agricoli, aree forestali e terreni edificabili è sostanziale. Nel 2025, un terreno coltivabile in zona standard vale tra 10.000 e 40.000 euro/ha, mentre il bosco ceduo difficilmente supera i 7.000 euro/ha, a meno che non sia oggetto di sfruttamenti particolari (ad esempio castagneti di pregio o accessi agevoli). Un’area edificabile, invece, può valere anche decine di volte di più (fino a 300 euro/mq in aree urbanizzate).
| Tipologia | Valore medio euro/ha |
| Bosco ceduo | 2.000 – 7.000 |
| Terreno agricolo produttivo | 10.000 – 40.000+ |
| Terreno edificabile | 200.000 – 3.000.000 |