Essere uno studente universitario fuori sede in Italia comporta una serie di costi che variano in base a diversi fattori, tra cui la città scelta per gli studi, il tipo di alloggio, il tenore di vita e le spese legate all'università stessa.
In generale, si stima che il costo annuo per uno studente fuori sede si aggiri tra i 9.000 e i 19.000 euro, includendo l'affitto, il vitto, le tasse universitarie, i trasporti e altre spese di vita quotidiana. Facciamo il punto della situazione:
Studente universitario, quanto costa un anno fuori sede
Agevolazioni e detrazioni per pagare meno le spese universitarie
L'affitto è la voce più onerosa per gli studenti fuori sede. I costi variano a seconda della città. Ad esempio, a Milano, una delle città universitarie più costose, una stanza singola in affitto può costare oltre 600 euro al mese, mentre a Roma e Bologna si parla di circa 500 euro. In città più piccole, come Napoli, Firenze e Siena, i prezzi scendono leggermente, con una media intorno ai 400-500 euro al mese. La spesa media nazionale per una stanza singola è di circa 461 euro al mese, mentre per una doppia si aggira intorno ai 266 euro.
Le spese per l'affitto non si limitano al canone mensile, ma prevedono anche costi accessori, come bollette per luce, gas, acqua e spese condominiali. In media queste spese aggiuntive si aggirano intorno agli 80 euro al mese.
Il costo delle tasse universitarie dipende dall'ateneo e dal reddito familiare. Le università italiane prevedono la possibilità di esoneri e riduzioni delle tasse per gli studenti con redditi più bassi, attraverso l'accesso alla No Tax Area per chi ha un Isee inferiore a 22.000 euro. Gli studenti con un Isee tra i 22.000 e i 30.000 euro possono ottenere sconti parziali sulle tasse, che comunque variano in base all'ateneo. In media, per gli studenti che non beneficiano di queste agevolazioni, il costo delle tasse universitarie si attesta intorno ai 1.463 euro all'anno.
La spesa per il cibo è un'altra voce. Secondo le stime, gli studenti fuori sede spendono circa 412 euro al mese per l'alimentazione, che include pasti in mensa, acquisti al supermercato e occasionali cene fuori. A livello annuo, questo si traduce in una spesa di circa 5.000 euro.
I costi di trasporto variano a seconda della distanza tra l'alloggio e l'università e dal tipo di abbonamento ai mezzi pubblici. In molte città italiane, gli studenti possono beneficiare di tariffe agevolate sugli abbonamenti mensili o annuali per i trasporti pubblici. Per chi deve spostarsi quotidianamente su lunghe distanze, i costi possono diventare alti. Le spese medie per i trasporti possono oscillare tra 30 e 50 euro al mese, con riduzioni disponibili in molte città.
Oltre alle spese fisse, ci sono costi variabili legati alla vita universitaria, come l'acquisto di libri, il materiale didattico, le attività culturali, sportive e ricreative, e, in alcuni casi, le spese sanitarie. Si stima che queste voci possano aggiungere ulteriori 150 euro al mese al budget complessivo.
Per mitigare i costi elevati della vita da fuori sede, esistono varie agevolazioni e detrazioni fiscali di cui gli studenti e le loro famiglie possono beneficiare.
Una delle agevolazioni per gli studenti fuori sede riguarda la possibilità di detrarre parte del costo dell'affitto. La legge italiana prevede una detrazione fiscale del 19% sui canoni di locazione per gli studenti universitari che studiano in una città diversa da quella di residenza, purché disti almeno 100 chilometri dal comune di residenza (50 chilometri in caso di zone montane o disagiate). La detrazione è applicabile fino a un massimo di 2.633 euro all'anno, il che significa che si possono ottenere fino a circa 500 euro di rimborso.
Questo beneficio è valido anche per gli studenti iscritti a università all'estero, purché situate in uno degli Stati membri dell'Unione Europea o nello Spazio Economico Europeo. Per usufruire della detrazione, il pagamento dell'affitto deve essere effettuato tramite sistemi tracciabili e il contratto di locazione deve essere conforme alla normativa italiana vigente.
Gli studenti con un Isee inferiore a 22.000 euro possono accedere alla No Tax Area, che esonera completamente dal pagamento delle tasse universitarie. Per chi ha un Isee tra i 22.000 e i 30.000 euro, sono previste riduzioni parziali delle tasse.
Gli studenti iscritti a università private possono beneficiare di una detrazione fiscale per le rette universitarie, con tetti di spesa che variano in base all'area disciplinare e alla regione in cui si trova l'ateneo. Ad esempio, per le facoltà di Medicina, la detrazione massima è di 3.900 euro al Nord, mentre per le facoltà umanistiche si scende a 2.500-3.200 euro a seconda della regione.
Gli studenti che partecipano a programmi di mobilità internazionale, come l'Erasmus, possono ricevere contributi per coprire parte delle spese sostenute durante il periodo all'estero. Questo fondo supporta le spese di vitto, alloggio e trasporto.
Molte regioni italiane e università offrono borse di studio basate sul reddito familiare o sul merito accademico. Questi contributi possono variare da qualche centinaio a diverse migliaia di euro e coprono parte delle spese universitarie e di vita. Alcune università offrono alloggi a prezzi calmierati per gli studenti più meritevoli o con redditi bassi.