Il prelievo di denaro contante con carta di credito rappresenta un'opzione pratica in situazioni di necessità, ma comporta oneri significativi che è bene conoscere prima di utilizzare questa funzionalità. Le commissioni applicate dalle banche e dagli istituti finanziari risultano infatti considerevolmente più elevate rispetto a quelle previste per l'utilizzo del bancomat o carte di debito.
Prima di analizzare i costi specifici, è importante comprendere la differenza sostanziale tra questi due strumenti di pagamento. Quando preleviamo con il bancomat (carta di debito), stiamo semplicemente accedendo a somme già presenti sul nostro conto corrente. Al contrario, la carta di credito funziona come un prestito temporaneo: l'istituto emittente anticipa il denaro che verrà addebitato sul conto solo successivamente, generalmente a fine mese.
Questa differenza operativa giustifica in parte le commissioni più alte: l'istituto di credito sta effettivamente prestando denaro nell'immediato, assumendosi un rischio. È proprio per questo motivo che il prelievo con carta di credito dovrebbe essere considerato come un'opzione da utilizzare con parsimonia, preferibilmente in situazioni di reale necessità.
Le commissioni applicate per il prelievo di contanti con carta di credito si collocano generalmente in una fascia compresa tra il 2% e il 4% dell'importo richiesto. Ad esempio, Nexi applica una commissione pari al 4% dell'importo prelevato, con un minimo di 52 centesimi, come specificato nelle condizioni contrattuali.
Per offrire un quadro più chiaro, presentiamo una panoramica delle commissioni applicate dai principali istituti bancari e finanziari per un prelievo di 250 euro con carta di credito nel 2025:
| Istituto | Commissione in Italia e area euro | Commissione extra area euro |
| Intesa Sanpaolo | 3 euro | 4,65 euro |
| Unicredit | 4 euro | 5,75 euro |
| Banca Popolare di Milano | 3 euro | 5 euro |
| Banca Nazionale del Lavoro | 4 euro | 5,7 euro* |
| Poste Italiane | 4 euro | 5,75 euro |
| Compass | 3 euro | 4,75 euro |
| Deutsche Bank | 4 euro | 5,75 euro |
| Credem | 4 euro | 4,75 euro |
| Santander | 4 euro | 4,44 euro |
| Nexi (ex Cartasì) | 4 euro | 5,5 euro |
| American Express | 3,9 euro | 5,9 euro |
| ING | 2 euro | 4 euro |
| IW Bank | 2,75 euro | 4,75 euro |
| Carrefour | 3 euro | n.d. |
| Auchan | 4 euro | 5,75 euro |
| Consum.it | 3 euro | 3,3 euro |
| Agos | 4 euro | n.d. |
| Findomestic | 0 euro | 1,5 euro |
| Esselunga | 3 euro | 4,75 euro |
| Fineco | 2,9 euro | 4,9 euro |
| CheBanca! | 4 euro | 5 euro |
Confronto tra carte di credito tradizionali e carte revolving
È importante distinguere tra carte di credito tradizionali (a saldo) e carte revolving quando si parla di prelievi di contanti. Con le carte a saldo, l'importo prelevato viene addebitato interamente alla scadenza del ciclo di fatturazione, mentre con le carte revolving è possibile dilazionare il pagamento in rate mensili.
Nel caso delle carte revolving, le commissioni di prelievo possono risultare inferiori, ma gli interessi applicati sul credito in essere sono generalmente più elevati. Nel 2025, i tassi di interesse per le carte revolving oscillano mediamente tra il 18% e il 24% annuo, rispetto al 15-22% delle carte di credito con Iban conto corrente.
Prima di optare per un prelievo con carta revolving, è quindi essenziale valutare attentamente il costo complessivo dell'operazione, considerando sia le commissioni immediate che gli interessi nel medio periodo.