Quando si parla di costi per sanare un abuso edilizio, il riferimento è duplice. Da una parte ci sono le sanzioni amministrative e dall'altra le spese per il professionista chiamato a portare a conclusione la pratica per la sanatoria. La sanzione amministrativa vara da 333 a 1.000 euro, l'onorario del professionista fino a 1.500 euro.
Per la regolarizzazione di un abuso edilizio occorre fare riferimento alla sanatoria ovvero l'atto amministrativo che presuppone che i lavori realizzati rispettino i requisiti urbanistici previsti dalla legge.
L'ottenimento non è automatico e generalizzato in quanto i lavori effettuati non devono violare le leggi urbanistiche ed edilizie in vigore alla data di realizzazione e a quelli vigenti al momento della richiesta di regolarizzazione.
Oltretutto è indispensabile che la richiesta di sanatoria sia indirizzata prima dell'accertamento dell'illecito da parte delle autorità comunali competenti o comunque entro 90 giorni dall'accertamento, purché il contribuente non sia stato raggiunto dalla sanzione amministrativa. Approfondiamo meglio un aspetto specifico e dunque:
Abuso edilizio, quanto costa sanarlo nel 2022 nei vari casi
Sanzioni e prescrizioni per interventi realizzati senza il permesso di costruire
Quando si parla di costi per sanare un abuso edilizio, il riferimento è duplice. Da una parte ci sono le sanzioni amministrative e dall'altra le spese per il professionista chiamato a portare a conclusione la pratica per la sanatoria.
Sotto il primo profilo, la sanzione amministrativa ammonta a 333 euro nel caso di lavori comunicati in corso d'opera con una Cila (Comunicazione di inizio lavori asseverata) tardiva. Oppure di 516 euro per i lavori comunicati in corso d'opera con una Scia (Segnalazione certificata di inizio attività) tardiva.
E infine, di 1.000 euro nel caso in cui venga inviate una Cila al termine dei lavori e una Scia a lavori ultimati. In merito alle spese per il professionista chiamato a portare a conclusione la pratica per la sanatoria, non c'è una cifra fissa, ma l'importo da mettere in conto varia in genere tra 800 e 1.500 euro.
La richiesta di sanatoria di un abuso edilizio può essere presentata sia dal proprietario dell’immobile e sia dall'inquilino, così come dal soggetto che intende acquistare l'immobile o dal responsabile della realizzazione.
In questo contesto, la prescrizione estingue il reato di abuso edilizio decorso il tempo corrispondente al massimo della pena edittale stabilita dalla legge e comunque un tempo non inferiore a sei anni se si tratta di delitto e a quattro anni se si tratta di contravvenzione, ancorché puniti con la sola pena pecuniaria.
Per determinare il tempo necessario a prescrivere si ha riguardo alla pena stabilita dalla legge per il reato consumato o tentato senza tener conto della diminuzione per le circostanze attenuanti e dell'aumento per le circostanze aggravanti, salvo che per le aggravanti per le quali la legge stabilisce una pena di specie diversa da quella ordinaria e per quelle ad effetto speciale, nel qual caso si tiene conto dell'aumento massimo di pena previsto per l'aggravante.
A norma di legge, in caso di interventi realizzati in assenza di permesso di costruire, o in difformità da esso, fino alla scadenza dei termini e comunque fino all'irrogazione delle sanzioni amministrative, il responsabile dell'abuso, o l'attuale proprietario dell'immobile, possono ottenere il permesso in sanatoria se l'intervento risulti conforme alla disciplina urbanistica ed edilizia vigente sia al momento della realizzazione dello stesso, sia al momento della presentazione della domanda.
Il rilascio del permesso in sanatoria è subordinato al pagamento, a titolo di oblazione, del contributo di costruzione in misura doppia, ovvero, in caso di gratuità a norma di legge, in misura pari a quella prevista.
Nell'ipotesi di intervento realizzato in parziale difformità, l'oblazione è calcolata con riferimento alla parte di opera difforme dal permesso. Sulla richiesta di permesso in sanatoria il dirigente o il responsabile del competente ufficio comunale si pronuncia con adeguata motivazione, entro 60 giorni decorsi i quali la richiesta si intende rifiutata.
Dopodiché, salvo che il fatto costituisca più grave reato e ferme le sanzioni amministrative, si applica l'ammenda fino a 10.329 euro per l'inosservanza delle norme, prescrizioni e modalità esecutive previste dal presente titolo, in quanto applicabili, nonché dai regolamenti edilizi, dagli strumenti urbanistici e dal permesso di costruire.
Ma anche l'arresto fino a 2 anni e l'ammenda da 5.164 euro a 51.645 euro nei casi di esecuzione dei lavori in totale difformità o assenza del permesso o di prosecuzione degli stessi nonostante l'ordine di sospensione. E poi l'arresto fino a 2 anni e l'ammenda da 15.493 euro a 51.645 euro i nel caso di lottizzazione abusiva di terreni a scopo edilizio.
La stessa pena si applica anche nel caso di interventi edilizi nelle zone sottoposte a vincolo storico, artistico, archeologico, paesistico, ambientale, in variazione essenziale, in totale difformità o in assenza del permesso. La sentenza definitiva del giudice penale che accerta che c'è stata lottizzazione abusiva, dispone la confisca dei terreni, abusivamente lottizzati e delle opere abusivamente costruite.