Sanare un abuso edilizio è un’esigenza diffusa tra chi desidera regolarizzare la posizione del proprio immobile, sia per evitare conseguenze amministrative sia per rendere commerciabile la proprietà. I costi e le modalità di regolarizzazione sono determinati da una normativa complessa, soggetta a frequenti aggiornamenti, e dalle importanti innovazioni recate dal recente Decreto Salva Casa. Nel corso di questa analisi verranno approfonditi i diversi casi, le tipologie di intervento sanabile, le sanzioni, la recente normativa e le spese accessorie.
I costi medi per sanare un abuso edilizio nel 2025
Le spese per regolarizzare un abuso edilizio sono molteplici e variano in funzione della tipologia dell’opera, della gravità dell’infrazione, delle dimensioni dell’immobile e dell’incremento di valore apportato dalla modifica abusiva. È possibile distinguere tra:
- Sanzioni amministrative: calcolate in base al tipo di abuso, al valore aggiunto e in relazione all’impatto sul territorio; la sanzione va da un minimo di 516 euro a un massimo di 10.328 euro per la maggior parte dei casi, mentre per abusi minori (CILA/SCIA tardive) la sanzione è fissata tra 333 e 1.000 euro.
- Onorari professionali: il tecnico incaricato (geometra, architetto, ingegnere) richiede mediamente tra 500 e 2.000 euro per la predisposizione e la presentazione della pratica in sanatoria, con valori medi nazionali tra 800 e 1.500 euro; tuttavia la parcella può variare sensibilmente a seconda della complessità dell’intervento e dell’area geografica.
- Costi accessori e diritti di istruttoria: i comuni possono richiedere diritti di segreteria variabili (ad esempio, a Roma circa 250-500 euro per istruttoria).
Un dato molto richiesto riguarda la spesa al metro quadrato: la stima media, calcolando sanzioni e oneri accessori, oscilla generalmente tra 150 e 250 euro al metro quadrato, ma la variabilità resta elevata in relazione a normative locali e specificità tecniche.
Tipologie di abusi edilizi e casi particolari
La prassi operativa distingue tra diverse tipologie di abusi:
- Interventi realizzati senza nessun titolo abilitativo (abusi totali)
- Interventi in totale difformità dal titolo rilasciato
- Interventi in parziale difformità (modifiche interne, spostamento di pareti, chiusura verande)
- Variazioni essenziali (aumento volumetria, modifica destinazione d’uso, modifiche strutturali rilevanti)
- Abusi ante 1967: gli immobili realizzati prima del 1° settembre 1967 fuori dai centri abitati, se privi di titolo abilitativo, non sono considerati abusivi ma è richiesta una comunicazione documentata.
Meritano disamina i casi di abuso edilizio ereditato o scoperto a seguito di compravendita: le responsabilità amministrative ricadono sul nuovo proprietario, mentre quelle penali sono a carico solo dell’autore materiale dell’abuso. In presenza di irregolarità la proprietà non è commerciabile fino alla regolarizzazione. Le sanzioni amministrative previste sono analoghe a quanto sopra descritto.
Determinazione e calcolo delle sanzioni amministrative nel 2025
Il calcolo della sanzione per la sanatoria edilizia si basa sulle seguenti regole, aggiornate al 2025:
- Per interventi in parziale difformità dal permesso di costruire o per variazioni essenziali: oblazione pari al doppio del contributo di costruzione. Se a titolo gratuito per legge, si applica il calcolo previsto dall’articolo 16 D.P.R. 380/2001, maggiorato del 20%.
- Per interventi in assenza o difformità della SCIA: sanzione pari al doppio dell’aumento del valore dell’immobile stabilito dall’Agenzia delle Entrate. La sanzione minima parte da 1.032 euro e può arrivare a 10.328 euro (o da 516 a 5.164 euro se vi è doppia conformità, art. 36-bis D.P.R. 380/2001).
- Per modifiche interne regolarizzabili tramite CILA: la sanzione è pari a 1.000 euro per la CILA tardiva, 333 euro se la CILA viene presentata durante i lavori.
- Per abusi su immobili vincolati o in aree soggette a vincoli paesaggistici: la sanzione è calcolata in base al maggior valore tra il danno arrecato e il profitto conseguito, secondo perizia specifica.
In tutti i casi, ai costi delle sanzioni vanno aggiunti gli onorari del tecnico incaricato, diritti comunali e costi documentali.
Procedura operativa e tempistiche per la regolarizzazione
La procedura standard per la regolarizzazione prevede:
- Verifica preliminare della conformità dell’immobile alla normativa edilizia e urbanistica sia al tempo dei lavori che al momento attuale (doppia o asimmetrica conformità).
- Redazione della documentazione necessaria (relazioni tecniche asseverate, planimetrie, progetti).
- Presentazione della domanda di sanatoria presso l’Ufficio Tecnico Comunale e, in caso di richiesta, presso l’Agenzia delle Entrate.
- Pagamento degli oneri e delle sanzioni amministrative: per SCIA in sanatoria il pagamento va effettuato all’atto della domanda; eventuali conguagli possono essere richiesti successivamente dalle autorità comunali.
- Attesa dell’esito: 60 giorni per il permesso di costruire, 30-45 giorni per SCIA. In caso di silenzio diniego, consultare la normativa regionale o comunale.
Rischi, prescrizione e limiti della sanatoria edilizia
Non tutti gli abusi sono sanabili: il rilascio del permesso in sanatoria è possibile solo se l’intervento risulta conforme alle norme urbanistiche ed edilizie. Gli abusi totali, privi di ogni titolo, non sono sanabili secondo la più recente normativa. In presenza di vincoli paesaggistici o ambientali, le possibilità di regolarizzazione sono molto più ristrette.
Prescrizione e sanzioni: il reato penale di abuso edilizio si estingue generalmente dopo 4-6 anni dalla realizzazione, ma la responsabilità amministrativa e l’obbligo di demolizione non sono soggetti a prescrizione. In mancanza di regolarizzazione, il Comune può disporre la demolizione o l’acquisizione del bene al patrimonio comunale.
La sanatoria edilizia è un procedimento amministrativo distinto dal condono edilizio, quest’ultimo applicabile solo in relazione a specifiche leggi speciali.
Costi e simulazioni pratiche: casi tipici
Tipo di abuso |
Sanzione (euro) |
Onorario tecnico |
Lavori interni regolarizzabili con CILA tardiva |
333 – 1.000 |
450 – 700 |
Difformità rilevanti SCIA/SCIA in sanatoria |
516 – 10.328 |
800 – 1.200 |
Variazioni essenziali o aumento volumetria (permesso in sanatoria) |
Doppio contributo costruzione/calc. valore |
1.000 – 2.000 |
Per simulare il costo specifico, è fondamentale richiedere una consulenza personalizzata a tecnici abilitati, considerando la complessità del caso, la zona e le maggiorazioni derivanti dal Decreto Salva Casa 2025.
Leggi anche