La situazione è ben nota da tempo: allarmi, inadempienze contrattuali e sfruttamento di manodopera nell'ambito del lavoro stagionale è ancora molto diffusa. La situazione non cambia e di anno in anno i passi in avanti sono limitati. Vediamo cosa sta succedendo anche grazie al contributo di un sindacalista:
Lavoratori stagionali, tra stipendio dovuto e stipendio reale
Controlli sul pagamento dei lavoratori stagionali
Secondo Mirko Botteghi, segretario della Filcams Cgil di Rimini, la federazione dei lavoratori del commercio, del turismo e dei servizi - intercettato dal Corriere Romagna - se non si trova manodopera tra camerieri, baristi, cuochi è anche perché non si rispettano i contratti di lavoro ovvero non si dà ai dipendenti il giusto.
A suo dire, basta consultare le tariffe applicate e chiedere a un qualsiasi lavoratore del turismo se vengono rispettate dai datori di lavoro. Per il sindacalista più della metà risponderà di no. Andando allora alla ricerca dei numeri,
un cameriere d’albergo stagionale dovrebbe guadagnare 2.041 euro lordi mensili e lavorare 40 ore settimanali, considerando un giorno di riposo: e un’ora di straordinario dovrebbe essere retribuita con 11,13 euro. Leggermente più alto lo stipendio di un cuoco stagionale: 2.311 euro lordi mensili, per 40 ore settimanali (un giorno di riposo): 12,60 euro l’ora di straordinario.
nei bar e ristoranti, lo stipendio di un cameriere o di un barista stagionale dovrebbe essere di 2.288 euro lorde mensili per 40 ore settimanali, considerando un giorno di riposo: un’ora di straordinario dovrebbe essere retribuita con 12,47 euro
un pizzaiolo stagionale dovrebbe guadagnare 2.454 euro lorde mensili e lavorare 40 ore settimanali, considerando sempre un giorno di riposo: 13,38 euro per un’ora di straordinario
un marinaio di salvataggio, al suo primo impiego stagionale, dovrebbe guadagnare 1.615 euro lordi mensili, per 40 ore settimanali, considerando uno o due giorni di riposo
In ogni caso, fa ancora presente il segretario della Filcams Cgil di Rimini, non bisogna generalizzare in quanto ci sono hotel, ristoranti, bar, stabilimenti balneari che rispettano le tariffe previste nei Contratti collettivi nazionali di lavoro di riferimento.
Tuttavia ci sono molte attività che non solo non le rispettano, ma evitano di applicarle in maniera completa. Le sue parole sono durissime: quei lavoratori che accettano l'impiego devono sottostare ad orari assurdi, fino a 10 ore al giorno, senza riposo, magari con contratti part-time.
Dati alla mano, nella sola scorsa estate - peraltro limitata dalla pandemia - Ispettorato del lavoro e Nucleo tutela del lavoro dei Carabinieri hanno ispezionato, in tutta Italia, 211 aziende operanti nel settore turistico. Il risultato? Il 71% dei controllati operava in modo irregolare: 7 su 10 utilizzavano lavoratori in nero ovvero privi di contratto, di copertura infortunistica e di contributi pensionistici.
Cosa fare? Per l’esponente sindacale, più la professionalità delle maestranze è alta, maggiori garanzie di crescita ha l’impresa. Per cui, a suo dire, è fondamentale fare assunzioni nel rispetto del contratto nazionale. Ma anche lo Stato dovrebbe intervenire ripristinando, per i lavoratori stagionali, l’indennità di disoccupazione e parametrandola ai mesi lavorati.
In base alle norme sul lavoro stagionale, il diritto di precedenza può essere manifestato dal lavoratore in questione a prescindere dalla durata del contratto. Non c’è pertanto alcun periodo minimo. Non vale per gli stagionali l'obbligo di contingentamento per le aziende con più di 5 dipendenti.
Le disposizioni vigenti prevedono la stipula di un numero massimo di contratti a termine non superiore al 30% dei dipendenti a tempo indeterminato o in diverso limite stabilito dai contratti collettivi di lavoro di categoria.
Un altro passaggio chiave riguarda lo stacco temporale dei lavoratori stagionali poiché sulla base dei cambiamenti introdotti, tra il rinnovo di un contratto di lavoro a termine che ha come oggetto l'attività stagionale e un altro con le stesse caratteristiche non occorre rispettare il periodo di Stop and go come avviene per altri tipi di contratti a tempo determinato.