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Quanto guadagna una cassiera al supermercato. Stipendi medi 2024

Lo stipendio medio di una cassiera di un supermercato: a quanto ammonta importo mensile tra retribuzione e indennità previste

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
e aggiornato con informazioni attualizzate il
Quanto guadagna una cassiera al supermer

Quali sono gli stipendi medi 2024 di una cassiera al supermercato?

Possiamo dire che lo stipendio medio 2024 di una cassiera di supermercato varia a seconda che sia impiegata con contratto di lavoro full time, e in tal caso è di circa 1.140 euro al mese, o che sia impiegata con contratto di lavoro part time, e in tal caso lo stipendio è di circa 700 euro al mese.
 

Le mansioni di una cassiera del supermercato includono l'uso del registratore di cassa e dei lettori ottici, la gestione del pagamento e l'assistenza ai clienti. Nel 2024, gli stipendi medi per questa figura professionale possono variare significativamente in base a diversi fattori tra cui la tipologia di contratto, l'esperienza accumulata nel settore e le politiche delle differenti catene di supermercati. 

Quali sono gli stipendi medi 2024 di una cassiera al supermercato?

Nel 2024, la retribuzione di una cassiera al supermercato risulta essere determinata da diversi fattori, con dati che possono variare notevolmente in base all'esperienza e al tipo di stipula contrattuale. Secondo le tabelle retributive stabilite dal CCNL Commercio, lo stipendio base di una cassiera che lavora a tempo pieno si attesta intorno ai 1.140 euro mensili netti, mentre in caso di impiego part-time, il compenso mensile scende a circa 700 euro.

Per le cassiere all'inizio della carriera, l'importo percepito varia tra i 750 e gli 800 euro netti mensili. Questo valore tende ad aumentare con l'accumulo di anni di servizio: per chi ha un'esperienza tra i 4 e i 9 anni, lo stipendio medio si colloca tra i 1.030 e i 1.050 euro, mentre coloro che vantano oltre 20 anni di attività possono arrivare a guadagnare fino a 1.500 euro. È importante sottolineare che, oltre alla retribuzione base, le cassiere hanno diritto a una indennità di cassa, derivante dalle responsabilità legate alla gestione del denaro.

Le cifre menzionate variano in base al livello di esperienza e alle politiche interne delle catene di supermercati, il che rende lo spettro salariale piuttosto ampio e soggetto a variazioni regionali e aziendali. 

Retribuzione base secondo il CCNL Commercio

Il Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro (CCNL) del settore commercio e terziario stabilisce i parametri retributivi minimi e massimi per ogni livello di inquadramento professionale, determinando quindi lo stipendio di base cui hanno diritto i lavoratori del settore. Il livello a cui generalmente appartengono le cassiere è il quarto livello, ma potrebbe variare in base alle responsabilità aggiuntive o all'anzianità di servizio. 

Il contratto prevede anche incrementi salariali per lavoro svolto in condizioni particolari, come lavoro notturno, festivo o straordinario, garantendo così compensi più alti e protezioni adeguate per i lavoratori che operano in queste circostanze. Inoltre, è previsto il pagamento di una tredicesima e di una quattordicesima mensilità, che contribuiscono significativamente al miglioramento della retribuzione complessiva annua.

Variazioni in base all'esperienza

La retribuzione può variare notevolmente in base all'esperienza maturata nel settore. Con meno di tre anni di esperienza il guadagno previsto è uno stipendio compreso tra i 750 e i 800 euro netti al mese. Questo importo rappresenta la base retributiva per chi si affaccia per la prima volta nel mondo del lavoro nella Grande Distribuzione Organizzata.

Con il progredire degli anni e una maggiore esperienza, che va dai quattro ai nove anni, lo stipendio subisce un incremento, passando a cifre comprese tra 1.030 e 1.050 euro mensili netti. Questo aumento riflette non solo l'accumulo di competenze specifiche, ma anche una maggiore efficienza e responsabilità nella gestione delle operazioni di cassa.

Indennità di cassa

L'indennità di cassa  è pensata per riconoscere la responsabilità del maneggiare denaro durante il servizio. 

Secondo quanto stabilisce il Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro, tale indennità ammonta al 5% della retribuzione base conglobata. Questo importo è determinato tenendo conto della continuità con cui l'operatore è esposto al rischio di gestire transazioni finanziarie e la necessità di garantire precisione nelle operazioni.

L'indennità di cassa non solo compensa il rischio potenziale di errori contabili, ma riconosce anche l'importanza della fiducia affidata al cassiere nella gestione di somme di denaro. Così, pur non essendo una cifra elevata, rappresenta un elemento retributivo che distingue chi opera direttamente in cassa da altri ruoli meno esposti a queste responsabilità.

Fattori che influenzano lo stipendio di un addetto alla cassa

Lo stipendio di un addetto alla cassa è influenzato da vari fattori. Il tipo di contratto, ad esempio, incide sulla retribuzione mensile: un contratto full-time offre una paga più alta rispetto a un contratto part-time. Anche l'esperienza pregressa è determinante, poiché un maggiore numero di anni di servizio spesso si traduce in una retribuzione più elevata. Altri elementi rilevanti comprendono la specifica catena di supermercati in cui si opera e la localizzazione geografica, poiché le retribuzioni possono variare notevolmente.

Tipo di contratto (full-time vs part-time)

Un contratto full-time comporta di solito lo svolgimento di 40 ore di lavoro settimanali, garantendo così uno stipendio più consistente. In media, una cassiera a tempo pieno può guadagnare circa 1.140 euro netti al mese. Al contrario, un contratto part-time, che prevede un numero ridotto di ore, tipicamente attorno alle 20-30 a settimana, offre una retribuzione inferiore, con una media di circa 700 euro mensili.

Questa differenziazione non riguarda solo l'ammontare dello stipendio, ma anche altri aspetti lavorativi, come il diritto a ferie proporzionate e la possibilità di ricevere meno benefit aziendali rispetto ai contratti full-time. Inoltre, la scelta tra un contratto full-time e part-time può influenzare le opportunità di carriera e il livello di esperienza accumulato in tempi più o meno rapidi.

Catena di supermercati

La specifica catena di supermercati può influenzare significativamente il livello salariale. Ogni catena ha proprie politiche retributive e può offrire stipendi diversi in base alla posizione nel mercato, alla presenza regionale e alla struttura organizzativa. Ad esempio, catene di grandi dimensioni come Coop, Esselunga o Carrefour possono offrire condizioni salariali più competitive rispetto a rivenditori più piccoli, grazie a budget maggiori e a politiche di fidelizzazione del personale più raffinate.

Inoltre, le catene di supermercati con una forte presenza in aree urbane tendono a offrire salari più alti in risposta al costo maggiore della vita in città. Anche fattori come la cultura aziendale e le iniziative di welfare interne possono avere un impatto sulla remunerazione complessiva, rendendo alcune catene più appetibili per chi cerca stabilità lavorativa e benefit accessori. 

Localizzazione geografica

Le aree urbane e metropolitane tendono a offrire compensi più elevati rispetto alle zone rurali o periferiche, a causa del costo della vita generalmente più alto nelle città. In regioni come la Lombardia, il Lazio e l'Emilia-Romagna, dove il mercato del lavoro è più dinamico, i salari possono essere superiori rispetto a regioni con un'economia meno sviluppata.

Inoltre, le politiche salariali possono essere influenzate dalla presenza di competizione tra diverse catene di supermercati, portando a offerte più competitive per attrarre personale qualificato. Tuttavia, è importante notare che la differenza di stipendio può anche riflettere disparità più ampie nel settore del lavoro tra nord e sud Italia, influenzando le opportunità economiche e le condizioni di lavoro complessive.

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