Dati e numeri recenti sui cambiamenti delle pensioni negli ultimi dieci anni sono impietosi e attestano perdite economiche sui trattamenti pensionistici mensili da circa 7.200 euro e fino a ben 20 mila euro in meno percepiti negli ultimi dieci anni. E senza interventi la situazione non migliorerà. Anzi.
I pensionati che pagano il conto più alto in termini di perdite sui loro assegni mensili: mentre i sindacati rilanciano sulla richiesta al governo di taglio del cuneo fiscale anche sulle pensioni con conseguenti aumenti dei trattamenti pensionistici, esattamente come accaduto per le buste paga dei lavoratori dipendenti, i numeri che attestano le perdite sulle pensioni sono impietosi. Vediamo allora quanto hanno perso le pensioni negli ultimi 10 anni.
Migliaia di euro persi sulle pensioni: i recenti dati sulle perdite registrate sugli assegni pensionistici sono decisamente preoccupanti e rappresentano una realtà penalizzante per chi dopo una vita di lavoro e sacrifici si ritrova quasi con un pugno di mosche in mano.
Se secondo la Uil i pensionati hanno perso negli ultimi 9 anni, ogni anno, tra i 1.000 e gli 8.000 euro, a causa di tasse pesanti e mancata una rivalutazione piena per le pensioni che superano le quattro volte il trattamento minimo, secondo i conti elaborati dallo Spi Cgil, le perdite economiche sono state rilevanti, da circa 7.200 euro e fino a ben 20 mila euro in meno ricevuti negli ultimi dieci anni.
Entrando più ne dettaglio le perdite sulle pensioni registrate negli ultimi 10 anni sono state di:
Sempre secondo calcoli effettuati dalla Uil, un pensionato che nel 2011 percepiva una pensione di 1.500 euro, oggi ha una pensione di 1.575 euro ma in realtà avrebbe dovuto avere una pensione mensile di 1.649 euro, ben 962 euro in più.
E le cose, secondo le stime, non andranno meglio se non ci saranno interventi concreti di revisione delle tasse.
Stando infatti alle previsioni riportate, i trattamenti pensionistici mensili netti di 1.600, 1.700 e 1.900 euro subiranno ancora perdite dal 2022 che dovrebbero essere, rispettivamente, di 267, 283 e 299 euro all'anno. In particolare, per le pensioni nette di 1.600 euro mensili, fino al 2022, il taglio complessivo sull’assegno pensionistico sarà di 467 euro circa, considerando tagli di 4,67 euro al mese nel 2019, di 10,74 euro al mese nel 2020 e di 20,51 euro al mese nel 2021.
Passando alle pensioni nette di 1.700 euro mensili, il taglio complessivo sull’assegno pensionistico sarà di 496 euro, tra tagli di 4,96 euro al mese nel 2019, di 11,50 nel 2020 e di 21,76 nel 2021.
Infine, per le pensioni nette di 1.900 euro mensili, la perdita totale sull’assegno mensile sarà di ben 524 euro, tra tagli di 5,24 euro al mese nel 2019, di 12,05 euro al mese nel 2020 e di 23,01 euro al mese nel 2021.
Per evitare che stime e previsioni si trasformino ancora in realtà, riducendo ancora il valore delle pensioni, servono interventi necessari che, secondo i sindacati, devono essere: