Secondo le leggi in vigore 2022, gli ultimi stipendi percepiti influiscono sull’importo di pensione finale in maniera differente a seconda che la pensione finale si calcoli con sistema retributivo, contributivo o misto (come combinazione di retributivo e contributivo). Se, infatti, con il sistema retributivo la pensione finale si calcola esclusivamente sugli ultimi stipendi che, essendo quelli di fine carriera, sono i più elevati, con il sistema contributivo, che calcola la pensione solo e soltanto con i contributi versati a prescindere dall’importo degli ultimi stipendi, gli stipendi che si percepiscono durante gli ultimi anni di lavoro influiscono sul calcolo della pensione finale comunque in base ai contributi che si versano.
Quanto influiscono gli ultimi anni di stipendio sulla pensione che si avrà? Il calcolo della pensione finale si basa essenzialmente sul montante contributivo accumulato, vale a dire sui contributi previdenziali versati dai lavoratori nel corso della loro vita lavorativa e professionale.
Generalmente, oggi il sistema di calcolo che si usa per la pensione finale è quello contributivo, vale a dire basato solo ed esclusivamente sui contributi effettivamente versati dai singoli soggetti o misto, cioè contributivo con una quota retributiva. Vediamo in questi contesti quanto influisce l’importo degli ultimi stipendi sulla pensione.
Secondo le leggi in vigore 2022, gli ultimi stipendi percepiti influiscono sull’importo di pensione finale in maniera differente a seconda che la pensione finale si calcoli con sistema retributivo, contributivo o misto (come combinazione di retributivo e contributivo). Se, infatti, con il sistema retributivo la pensione finale si calcola esclusivamente sugli ultimi stipendi che, essendo quelli di fine carriera, sono i più elevati, con il sistema contributivo, che calcola la pensione solo e soltanto con i contributi versati a prescindere dall’importo degli ultimi stipendi, gli stipendi che si percepiscono durante gli ultimi anni di lavoro influiscono sul calcolo della pensione finale comunque in base ai contributi che si versano.
Per stipendi maggiori, maggiore può essere l’importo dei contributi da versare, per cui versando più contributi aumenta la pensione finale. Pur versando, però, maggiori contributi a fronte di stipendi più alti, gli ultimi stipendi che si percepiscono non hanno lo stesso ‘peso’ per chi calcola la pensione finale con sistema contributivo e retributivo.
Il retributivo risulta, infatti, sempre più vantaggioso del contributivo per il calcolo della pensione finale anche se, ad oggi, sono pochi coloro che vanno ancora in pensione con il sistema retributivo considerando che si tratta di un metodo di calcolo della pensione valido per chi al 31 dicembre 1995 aveva maturato una anzianità contributiva di 18 anni, e che oggi ha 45 anni di contributi, per cui soggetti che per la maggior parte ad oggi sono già in pensione o sono alle soglie della pensione.
Se, dunque, in generale, il calcolo della pensione finale in base agli ultimi stipendi percepiti varia a seconda che per la stessa pensione finale si scelga sistema retributivo, contributivo o misto, altro elemento che contribuisce a far cambiare l’importo di pensione e considera diversamente gli ultimi anni di stipendio è la forma pensionistica che si sceglie per lasciare il lavoro.
Se si va in pensione di vecchiaia a 67 anni di età e con almeno 20 anni di contributi, gli ultimi stipendi vengono considerati in virtù dei contributi effettivamente versati che costituiscono il montante contributivo su cui effettuare il calcolo stesso della pensione. Se si va in pensione anticipata, più si anticipa l’uscita dal lavoro, più la differenza tra ultimi stipendi percepiti e pensione è più alta.
Secondo le leggi in vigore, infatti, se si lascia prima il lavoro la pensione rispetto agli ultimi stipendi si abbassa poichè il coefficiente di trasformazione applicato per trasformare il montante contributivo della quota contributiva è più basso quanto: più è giovane il pensionato e meno alto è l’importo della pensione finale.