Investire in terreni agricoli ha un rendimento compreso tra l'1 e il 3% a seconda dei casi, ma è necessario includere anche le plusvalenze al momento della rivendita. L'affitto per ettaro varia tra 150 e 220 euro all'anno. La redditività è quindi intorno al 2% annuo.
Diventando proprietari di un terreno agricolo, si entra in possesso di un appezzamento di terreno per coltivarlo o affittarlo. In pratica si tratta di acquisire un appezzamento di terreno per poi affittarlo ad un agricoltore che lo coltiverà o continuerà la coltivazione già in atto.
In cambio, l'acquirente divenuto proprietario riceverà un canone regolare fissato in anticipo contrattualmente. I rendimenti ottenuti sono limitati, ma l'investimento presenta alcuni vantaggi significativi. In primo luogo, l'aumento della popolazione porta a un continuo aumento del fabbisogno alimentare, che aumenterà meccanicamente i prezzi dei terreni a lungo termine. Approfondiamo meglio alcuni aspetti chiave:
Terreno agricolo, quando può rendere
Ritorno alla terra anche come investimento
La crisi attuale ha indiscutibilmente restituito il fascino delle campagne e delle aree meno urbanizzate. Nessuno sa se questo movimento potrà registrarsi a lungo termine, ma ovviamente va oltre il mero desiderio di avere un giardino capace di rendere possibili e futuri periodi di reclusione più sopportabili. Questa attrazione per le aree periferiche e rurali risponde a desideri più generali e diversi.
Vivere meglio è diventato prima di tutto un vero e proprio claim, spesso associato al desiderio di più natura e quindi alla conservazione degli esseri viventi e alla salvaguardia della biodiversità. Il riscaldamento globale e la consapevolezza ecologica negli ultimi anni non sono estranei a questo.
Investire in terreni agricoli ha un rendimento compreso tra l'1 e il 3% a seconda dei casi, ma è necessario includere anche le plusvalenze al momento della rivendita. L'affitto per ettaro varia tra 150 e 220 euro all'anno. La redditività è quindi intorno al 2% annuo. Ma può aumentare in base alle esigenze alimentari della popolazione. Gli agricoltori devono adattarsi e seguire questa crescita alimentare. Avrà quindi un impatto positivo sul valore della terra a lungo termine.
È possibile che il terreno diventi quindi edificabile, ad esempio se il comune limitrofo estende le sue aree residenziali o se gli investitori stranieri mostrano un interesse. Il prezzo del terreno può quindi aumentare molto rapidamente a vantaggio del proprietario che beneficerà di una notevole plusvalenza.
Il ritorno alla terra sta diventando una questione sempre più importante nella nostra società anche per una questione di investimento, come dimostrato dalla ricerca del business di alcuni grandi magnati mondiali. Ci sono molti imprenditori impegnati che fanno il grande passo e decidono di investire in terreni agricoli.
Alcuni per occuparsene direttamente, altri in connessione con agricoltori professionisti già in atto. In ogni caso, questa scelta di investimento merita un approfondimento professionale perché il valore dei terreni agricoli dipende da molti parametri che devono essere intesi nel loro insieme.
Investire in terreni agricoli è davvero una strada possibile. Ma questo tipo di scelta ha forti specificità e si inserisce in un contesto particolarmente complesso, in un settore in profonda trasformazione, e talvolta anche in crisi.
Il rinnovato interesse per la terra e per i beni materiali significativi è innegabile. La crisi del Covid-19 accelererà senza dubbio ulteriormente questa esigenza di ruralità, che riguarderà quindi anche il patrimonio.
L'acquisto di un terreno può essere interessante dal punto di vista della diversificazione del portafoglio. Si tratta di un investimento da effettuare a lunghissimo termine e che ha il vantaggio di risentire molto poco di crisi economiche o di bassi tassi di interesse.
A differenza degli investimenti nel bestiame o nel vino, che a volte promettono tassi di rendimento più elvati, gli investimenti in terreni agricoli promettono un tasso di rendimento molto più modesto, che oscilla tra l'1 e il 3% all'anno. Ma è vero che questo investimento, oltre a rendere più ecologico il patrimonio, presenta alcuni vantaggi.