Calcolare con esattezza l’importo finale della pensione di un lavoratore che ha trascorso 10-20 anni della sua vita lavorativa iscritto ad una cassa previdenziale privata professionale e poi passato alla gestione previdenziale dell’Inps non è possibile, perché calcolo, modalità e importo finale della pensione dipendono da tanti elementi differenti che danno risultati altrettanto differenti, e cioè dalla somma dei contributi accumulati dal lavoratore presso le diverse gestioni, scelta di cumulo dei contributi o ricongiunzione, che è sempre onerosa, coefficienti di trasformazione da applicare, rivalutazioni, per cui il risultato di quanto sarà la pensione per chi ha versato 10-20 anni di contributi da libero professionista in una Cassa privata previdenziale e poi è passato alla Gestione separata dell’Inps è molto incerto.
Quanto posso avere di pensione se ho fatto 10-20 anni da professionista e poi sono passato all’Inps? Calcolare con esattezza l’importo finale della pensione di un lavoratore che ha trascorso alcuni anni della sua vita lavorativa iscritto ad una cassa previdenziale privata professionale e poi passato alla gestione previdenziale dell’Inps non è possibile, perché chiaramente calcolo, modalità e importo finale dipendono da tanti elementi differenti che danno risultati altrettanto differenti.
Vediamo allora come può cambiare il calcolo di una pensione se per 10-20 anni sono stati versati contributi da libero professionista con partita iva e poi si è passati alla gestione separata dell’Inps.
Innanzitutto, per capire quanto sarà la pensione di un professionista con partita Iva che ha versato 10-20 anni di contributi in una cassa previdenziale privata professionale e poi passato alla gestione separata dell’Inps, bisogna capire il soggetto di cui si parla, quando ha iniziato a lavorare e, dunque, a versare contributi perché in base a questo la pensione si calcola in maniera differente.
Il calcolo della pensione finale dipende, infatti, da età di uscita, contributi versat, retribuzione del lavoratore gestione di appartenenza e sistema di calcolo della pensione, se contributivo, retributivo o misto. Il calcolo della pensione retributivo vale fino al 31 dicembre 1995 per chi ha un'anzianità contributiva inferiore a 18 anni e fino al 31 dicembre 2011 per chi al 31 dicembre 1995 ha un'anzianità di almeno 18 anni di contributi versati.
Il calcolo retributivo prevede che la pensione si suddivida in due quote, A e B, con la quota A che si basa sulle retribuzioni degli ultimi cinque anni di lavoro e sulle settimane di contributi versati al 1992, e la quota B che si basa, invece, sugli ultimi 10 anni di stipendio.
Il calcolo contributivo della pensione si basa solo sui contributi effettivamente versati dal lavoratore nel corso della sua vita lavorativa, mentre il calcolo misto prevede una combinazione di entrambe i sistemi precedenti. A seconda del periodo di versamento dei contributi, cambia il sistema di calcolo e cambia l’importo della pensione finale anche in base a:
La ricongiunzione dei contributi per la pensione permette ai lavoratori che durante la loro vita lavorativa sono stati iscritti a due o più enti previdenziali e hanno versato contributi previdenziali presso diverse gestioni, di riunire tutti i contributi versati in un’unica gestione per avere una sola pensione.
Per esempio, chi è stato avvocato iscritto alla Cassa Forense per 10-20 anni e si è poi iscritto all’Inps può richiedere all’Inps la ricongiunzione dei contributi. Supponendo che il libero professionista con partita Iva abbia versato 20 anni di contributi alla Cassa Forense e poi ulteriori 20 anni di contributi all’Inps, non possiamo dire quanto avrà di pensione con certezza, perché dipende dalla somma dei versamenti contributivi.
Considerando i calcoli generali, se, per esempio, alla Cassa forense sono stati versati in 20 anni circa 50mila euro di contributi e ulteriori 540mila sono stati versati per altri 20 anni all’Inps, si potrebbe ricevere una pensione annuale lorda di circa 24-25mila euro.
Si tratta, però, di un calcolo molto aleatorio. La legge permette di ricongiungere i contributi per le pensioni versati presso Casse private previdenziali e poi alla gestione separata dell’Inps. La ricongiunzione dei contributi per i liberi professionisti con partita Iva versati prima ad una Cassa professionale e poi all’Inps deve essere richiesta all’Inps., ultimo ente in cui sono stati versati i contributi e si può richiedere se sono stati versati almeno dieci anni di contributi in maniera continuativa e per effettivo svolgimento dell’attività.
Considerando la somma dei contributi accumulati dal lavoratore, i costi della ricongiunzione, che è sempre onerosa, e gli altri fattori che determinato la pensione finale, il risultato di quanto sarà la pensione per chi ha versato 10-20 anni di contributi da libero professionista in una Cassa privata previdenziale e poi è passato alla Gestione separata dell’Inps è molto incerto.
Stesso discorso vale se si sceglie di cumulare i contributi versati prima ad una Cassa professionale e poi all’Inps. Anche in questo caso risulta piuttosto difficile dire di quanto sarà la pensione di un professionista con partita Iva che ha versato 10-20 anni di contributi in una cassa professionale ed è poi passato all’Inps.
La differenza del cumulo dei contributi rispetto alla ricongiunzione dei contributi è che è gratuito, rispetto ai costi richiesti per la ricongiunzione dei contributi, e che il calcolo della pensione finale non viene effettuato unicamente dall’Inps come ultima gestione in cui sono stati versati i contributi riuniti con i precedenti, ma ogni singola gestione in cui vengono versati i contributi, in tal caso singola Cassa professionale e Inps, calcolato pro rata la quota da liquidare che va a costituire l’importo della pensione finale da erogare al lavoratore.