Quando si considera una riqualificazione professionale nel 2023 o un cambio di carriera, è essenziale essere formati. L'ostacolo principale alla formazione professionale è il costo e non è sempre facile trovare i mezzi per finanziarla, soprattutto quando si cerca un lavoro. Per fortuna c'è la soluzione della formazione a pagamento. Il principio è semplice: ricevere una retribuzione durante la formazione professionale.
Per questo, devono essere soddisfatte una serie di condizioni. La questione può essere affrontata sono due punti di vista. In prima battuta se la frequentazione di un corso di formazione per la propria azienda va pagata al lavoratore oppure no. La seconda riguarda invece gli stessi formatori: devono essere pagati? E quanto? Affrontiamo questi due aspetti, iniziando proprio dal secondo:
Corso di formazione per la propria azienda, quanto si deve essere pagati nel 2023
Corsi di formazione: la frequentazione va pagata al lavoratore o no
La formazione retribuita è quella finalizzata al conseguimento di una qualifica o di un attestato che può essere conseguito a qualsiasi età per acquisire una determinata qualifica o un diploma aggiuntivo. La specificità sta nel fatto che la formazione è retribuita.
In altre parole, è possibile beneficiare di una retribuzione durante tutta la formazione. Chiunque soddisfi i requisiti di ammissibilità ha la possibilità di seguire una formazione in presenza e a distanza, a seconda della propria disponibilità. La formazione professionale è uno strumento pratico che consente ai dipendenti di formarsi durante tutta la loro carriera. Possono così sviluppare le proprie competenze o acquisirne di nuove per adattarsi ai cambiamenti nelle loro posizioni. Può anche essere un'opportunità per riorientarsi e considerare una riqualificazione professionale.
Al riguardo, si segnala che tutte le imprese, indipendentemente dalla loro forma giuridica, dimensione o settore di attività, possono partecipare al finanziamento della formazione continua. I numeri aggiornati riferiti alla formazione nel 2022-2023 riferiscono che la retribuzione media è di circa 82.000 euro. Tradotto in termini più pratici, si viene pagati circa 42 euro all'ora. Ma tutto dipende dal grado di esperienza perché chi comincia ottiene uno stipendio di circa 28.000 all'anno. I più esperti possono addirittura sfiorare il tetto di 200.000 euro all'anno.
Tutti possono quindi beneficiare, a determinate condizioni, di una formazione retribuita, indipendentemente dall'età e dalla situazione personale. E come abbiamo già avuto modo di sottolineare, il finanziamento a cui il richiedente la formazione professionale retribuita potrà chiedere dipenderà dalla sua situazione al momento della domanda. A cui aggiungere che le organizzazioni tengono conto anche del progetto professionale del richiedente.
I lavoratori che vogliono seguire un corso di formazione devono affrontare la questione della retribuzione con la propria azienda. In buona sostanza: hanno diritto o no a un aumento in busta paga? Come capita spesso in questi casi, la novità arriva dall'Europa ed esattamente dalla Corte di Giustizia dell'Unione Europea.
La decisione non lascia spazio a interpretazioni: il tempo dedicato dai lavoratori alla formazione professionale obbligatoria rientra nell'orario di lavoro e di conseguenza va pagato. A detta dei togati, il tempo in cui il dipendente segue un corso di formazione professionale imposto dal datore di lavoro va retribuito quando se si svolge al di fuori della sede lavorativa.
Non conta che durante questo periodo il dipendente non svolge le sue normali funzioni in quanto viene ridotto il suo diritto al riposo. E, ricordiamolo, si tratta di un diritto irrinunciabile. C'è un altro passaggio - oltre all'imposizione della formazione e alla sede dei corsi - ribadito dalla Corte. La formazione è considerata obbligatoria se il suo mancato svolgimento comporterebbe penalizzazioni o la perdita del posto di lavoro. I corsi di formazione vanno quindi conteggiata anche ai fini della contribuzione previdenziale e della maturazione di anzianità.