Generalmente, i contratti part time più diffusi sono quelli a 20 ore, ma sono abbastanza diffusi anche i contratti part time da 30 ore, meno, invece, quelli da 10 ore. Il guadagno medio nel 2022 per chi fa un part time da 10, 20 o 30 ore settimanali varia in maniera proporzionale tra ore di lavoro effettivo prestato e retribuzione minima prevista dai Ccnl di riferimento.
Quanto si guadagna con un contratto part time di 10-20-30 ore settimanali in media nel 2022? Lavorare con orario part time significa lavorare a settimana per un tempo inferiore alle 40 ore tradizionalmente previste per un contratto di lavoro.
La maggior parte dei Ccnl prevede, infatti, un orario ordinario di lavoro di 40 ore a settimana mentre i contratti part time, d’accordo con l’azienda, permettono al lavoratore di lavorare meno, per esempio 10, 20 o 30 ore a settimana. Il contratto di lavoro part time si può applicare a dipendenti assunti con qualsiasi tipo di CCnl, può essere a tempo determinato o a tempo indeterminato e si opta tra diverse tipologie di part time.
Il contratto part time può, infatti, essere, di tipo orizzontale, verticale e misto: nel part time orizzontale, si lavora tutti i giorni ma per un numero minore di ore rispetto ad un impiego full time; nel part time verticale, si lavora con orario pieno solo alcuni giorni, settimane o mesi; mentre il part time misto combina regole del part time orizzontale e verticale per cui il dipendente lavora con orario giornaliero ridotto e per un minor numero di giornate.
Stando a quanto stabilito da leggi in vigore e dai diversi Ccnl, ai lavoratori con contratto part time deve essere riconosciuto lo stesso stipendio lordo minimo stabilito dai diversi Contratti nazionali di lavoro Ccnl per i lavoratori assunti con contratti full time e da rimodulare in base alle ore settimanali di part time svolto.
Se, per esempio, per chi lavora 40 ore è prevista una paga lorda di 1.500 euro, per i contratti part time da 20 ore lo stipendio minimo lordo deve essere di 750 euro. Lo stipendio per i lavoratori con part time deve rispettare i minimi tabellari previsti dal relativo Ccnl di assunzione e, in base ad essi, essere calcolato sull’orario di lavoro effettivamente prestato, il che significa che pur per assunzioni a tempo indeterminato i lavoratori part time percepiscono sempre uno stipendio inferiore a quello pagato a lavoratori con contatto full time.
Generalmente, i contratti part time più diffusi sono quelli a 20 ore, ma sono abbastanza diffusi anche i contratti part time da 30 ore, meno, invece, quelli da 10 ore a settimana. Il guadagno medio nel 2022 per chi fa un part time da 10, 20 o 30 ore settimanali varia in maniera proporzionale tra le ore di lavoro effettivo prestato e retribuzione minima prevista dai Ccnl di riferimento.
Il guadagno medio nel 2022 per chi ha un contratto di lavoro part time da 10 ore a settimana si calcola prendendo come riferimento lo stipendio previsto dal relativo contratto nazionale di lavoro corrisposto ad un lavoratore assunto a tempo pieno e inquadrato nello stesso Livello professionale e poi riproporzionato sull’orario di lavoro effettivamente prestato.
Stesso discorso vale per chi fa un part time da 20 o 30 ore rispetto alle 40 ore di lavoro settimanale. Se, per esempio, un lavoratore dipendente assunto con contratto full time guadagna uno stipendio minimo di 1.300 euro lorde mensili, chi fa un part time da 20 ore settimanali guadagna 650 euro mensili.
Prendendo il caso di un dipendente full time che percepisce una retribuzione lorda mensile di 1.802,40 euro, un lavoratore con part time da 30 ore settimanali guadagna circa 1.350 euro.
In ogni caso, la retribuzione lorda spettante al dipendente part time dipende dal contratto collettivo applicato e dagli accordi raggiunti tra azienda e lavoratore.