Quanto si può guadagnare di più con i turni in base ai principali contratti CCNL 2022

Lo stipendio medio non è lo stesso in tutti i settori di attività e può essere oggetto di maggiorazioni progressive.

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
Quanto si può guadagnare di più con i tu

Gli stipendi sono l'unica fonte di reddito per la stragrande maggioranza dei lavoratori. E non per tutti sono naturalmente gli stessi e, anzi, sono al centro delle disparità di reddito. Per passare dallo stipendio al tenore di vita bisogna aggiungere eventuali risorse aggiuntive e togliere le tasse. Lo stipendio medio non è lo stesso in tutti i settori di attività e può essere oggetto di maggiorazioni progressive. Ad esempio, il salario medio nell'industria è superiore a quello del terziario.

La dimensione dell'impresa è anche una determinante del livello retributivo: più grande è l'impresa, più alto è il livello retributivo medio. Se c'è quindi un aspetto interessante da valutare è quanto si può guadagnare di più con i turni in base ai principali contratti Ccnl 2022. Approfondiamo allora:

  • Turni in base, quanto si può guadagnare di più

  • Guadagni maggiori legati anche alla formazione

Turni in base, quanto si può guadagnare di più

Il livello di formazione di un dipendente è determinante del suo livello di stipendio, vale a dire che più alto è il livello di formazione, più alto è lo stipendio. Quando la formazione viene svolta prima dell'ingresso nella vita lavorativa, si chiama formazione iniziale, e porta al conseguimento di un diploma, ma una persona può essere formato anche durante tutta la sua vita lavorativa, si parla quindi di formazione continua, che può portare o meno ad un diploma.

Un doppiatore senza esperienza può guadagnare circa 12.100 euro lordi all'anno. A metà carriera circa 34.200 euro. Se esperto guadagna in media 54.800 euro. A fine carriera una retribuzione media di circa 71.200 euro. Va da sé che a definire il compenso di base di un doppiatore ci pensa il Contratto collettivo nazionale di lavoro di categoria.

Lo stipendio medio di un direttore di banca è di 59.000 euro lordi all'anno. Più esattamente può andare da uno stipendio minimo di 46.000 euro lordi all'anno a uno massimo di 120.000 euro lordi all'anno. Nel conteggio finiscono la tredicesima mensilità, la quattordicesima e gli straordinari, retribuiti naturalmente con una maggiorazione.

Un commercialista agli esordi guadagna in genere uno stipendio tra 1.000 e 1.500 euro. La cifra viene moltiplicata di circa 4-5 volte nel caso di un libero professionista con un numero crescente di clienti. In ogni caso, lo stipendio medio è di circa 36.000 euro lordi all'anno che è superiore rispetto alla retribuzione mensile media in Italia.

Gli infermieri ospedalieri esordiscono con uno stipendio medio per i turni di base tra i 1.300 euro e i 1.600 euro netti al mese. A fine carriera raggiunge anche 2.500 euro al mese nel caso di orario settimanale di 36 ore con 11 ore di riposo continuato obbligatorie e 15 minuti a turno per la vestizione e la svestizione.

Un magistrato esordisce con circa 2.000 euro al mese. Lo stipendio raddoppia nel giro di qualche anno fino ad arrivare a circa 6.000 euro dopo 20 anni di esercizio della professione. Per poi arrivare a circa 7.000 euro al mese al termine della carriera ovvero vicino al pensionamento. Ancora più elevato lo stipendio per il giudice amministrativo, tra 5.000 e 15.000 euro netti al mese.

Guadagni maggiori legati anche alla formazione

Dal punto di vista finanziario, è interessante continuare gli studi dopo l'istruzione secondaria. I titolari di una laurea triennale guadagnano il 3% in più rispetto alla media nazionale e questo divario può salire anche al 48% per i titolari di una laurea magistrale. All'altra estremità della scala retributiva, va notato che i lavoratori che non hanno completato l'istruzione superiore sono penalizzati finanziariamente.

I titolari di istruzione secondaria superiore guadagnano quindi il 20% in meno della media italiana. I lavoratori che abbandonano la scuola secondaria senza diploma vedono questo divario allargarsi al 26%.

Non sorprende di vedere che i salari aumentano con l'età. Il punto di flesso è a 38 anni. Prima di questa età, i lavoratori guadagnano generalmente meno della media nazionale, mentre sopra i 38 anni ricevono generalmente uno stipendio più alto. Pertanto, le retribuzioni dei lavoratori della fascia di età 60 anni e oltre superano del 30% la media nazionale. Inoltre, è addirittura superiore del 114% rispetto allo stipendio mensile dei colleghi di età inferiore ai 20 anni.