Se il lavoratore, alla data di scadenza, ha ancora 5 ore di permesso retribuito, gli spetta una somma pari a 5 ore di retribuzione oraria sulla base del proprio livello contrattuale ovvero della posizione ricoperta.
La normativa vigente è estremamente chiara in maniera: il dipendente ha diritto a una serie di permessi retribuiti. Se non ne fruisce possono essere remunerati. Si tratta di un istituto differente dalle ferie, rispetto a cui la legge prevede il diritto del lavoratore a fruire - nel caso di contratto full time e di impiego per l'intero anno - di un periodo di ferie annuo pari almeno a 4 settimane.
Punto in comune con i permessi retribuiti è appunto il diritto a continuare a ricevere il pagamento nonostante l'assenza dal posto di lavoro. Approfondiamo meglio:
Ore di permesso non godute, quanto vengono pagate
Normativa 2022 ore di permesso non godute
Oltre alle festività soppresse ovvero i permessi retribuiti legati alla soppressione di alcune festività da parte della legge, punto di riferimento normativo è il Rol ovvero la Riduzione dell'orario di lavoro. Si tratta dei permessi di lavoro retribuiti sulla base del contratto collettivo nazionale di lavoro (Metalmeccanici, Dirigenti Settore Privato, Spettacolo, Alimentari, Turismo, Commercio Terziario e Servizi, Enti Pubblici, Chimica, Marittimi, Trasporti, Agricoltura e Allevamento, Tessili, Giornalisti, Credito e Assicurazioni,Scuola, Edilizia e Legno, Meccanici, Istituzioni Private).
I permessi di lavoro retribuiti sono determinatati su base annua e tenendo conto dei compiti del dipendente, a tempo determinato e indeterminato. Sono maturati mese dopo mese e spettano in tutti i casi, solo se il contratto è di tipo full time e non part time.
I dipendenti delle aziende con meno di 15 dipendenti hanno diritto a 56 ore di permessi Rol e nel terzo e quarto anno dall'assunzione ha diritto al 50% delle 56 ore di permessi retribuiti. Nelle aziende con più di 15 dipendenti sono invece 72 le ore di permessi Rol e nel terzo e quarto anno spettano il 50% delle 72 ore di permessi. I Rol cadono dopo 12 o 24 mesi dalla maturazione e il datore di lavoro deve pagare quelli non goduti nella busta paga successiva alla scadenza.
Se il lavoratore, alla data di scadenza, ha ancora 5 ore di permesso retribuito, gli spetta una somma pari a 5 ore di retribuzione oraria sulla base del proprio livello contrattuale ovvero della posizione ricoperta.
Il lavoratore può così decidere di non avvalersi dei permessi nel corso dell'anno e preferire che gli vengano retribuiti. Lo stato aggiornato mese per mese è presente nella busta paga del lavoratore, in cui è chiaramente indicato quanti permessi ha maturato e può fruire fino alla fine dell'anno.
Il termine entro il quale devono essere monetizzati è indicato dal contratto. Ed è anche utile ricordare come non si tratti di concessione trattabili tra le parti perché è il contratto nazionale a stabilire quanti giorni di questi permessi vengono riconosciuti durante l'anno e quando vanno fruiti.
C'è poi un caso particolare ed è quello delle ex festività ovvero quei giorni che fanno riferimento alle festività soppresse.
In queste situazioni il lavoratore gode di un permesso retribuito in caso di necessità. I cinque casi sono quelli dei giorni di Ascensione, Corpus Domini, San Giuseppe, Santi Pietro e Paolo e Unità nazionale. Le condizioni sono due: devono cadere in un giorno lavorativo e rimane la mancanza dell'obbligo per il dipendente, che può decidere di rinunciare a questi permessi e farseli pagare.