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Qulia sono e come funzionano le indennità di disoccupazione per lavoratori stagionali per CCNL e normative 2025

Naspi per lavoratori stagionali: quali sono le indennità per disoccupazione spettanti, come funzionano e importi

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
e aggiornato con informazioni attualizzate il
Qulia sono e come funzionano le indennit

Le indennità di disoccupazione per lavoratori stagionali rappresentano uno strumento essenziale di tutela per chi opera con contratti a tempo determinato legati a specifiche stagioni o cicli produttivi. Questa forma di sostegno economico è pensata per coprire i periodi di inattività tipici di settori come turismo, agricoltura, ristorazione e altri comparti caratterizzati da picchi di domanda durante l’anno.

Definizione e caratteristiche del lavoro stagionale

Il lavoro stagionale si configura come una modalità di impiego determinata dalla necessità di svolgere attività lavorative soltanto in determinati periodi dell’anno, senza la continuità tipica dei rapporti a tempo indeterminato. Questa categoria di lavoro è regolamentata dall’articolo 21, comma 2, del D.Lgs. 81/2015 e dal DPR 1525/1963, nonché secondo quanto previsto dai CCNL di settore, quale quello del turismo, agricoltura, commercio e altri ambiti produttivi. Il lavoro stagionale può essere applicato in tutte quelle attività elencate nei decreti e nei contratti collettivi, come ad esempio la raccolta di prodotti agricoli, la gestione di strutture turistiche durante l’alta stagione, la lavorazione industriale di alimenti freschi, oltre ai servizi di ristorazione legati agli eventi o alle festività.

Dal punto di vista normativo, il contratto stagionale è una tipologia di contratto a tempo determinato, ma gode di specifiche deroghe rispetto ai limiti di durata e contingentamento previsti per i contratti a termine ordinari. In particolare, i contratti stagionali:

  • Non sono soggetti alla durata massima complessiva di 24 mesi;
  • Non richiedono obbligatoriamente una causale per proroghe e rinnovi;
  • Non prevedono il cosiddetto “stop and go” tra un contratto e l’altro;
  • Consentono il diritto di precedenza nelle nuove assunzioni stagionali;
  • Non sono soggetti a limiti numerici di assunzione, salvo diversa previsione dei CCNL.

Le più recenti modifiche legislative (legge 203/2024 entrata in vigore il 12 gennaio 2025) hanno ampliato la definizione di lavoro stagionale, includendo anche le attività con cicli produttivi intensificati in determinati periodi dell’anno secondo le esigenze tecnico-produttive individuate dai contratti collettivi.

Come funzionano le indennità di disoccupazione per lavoratori stagionali

Il sostegno al reddito per i lavoratori stagionali in caso di cessazione involontaria dell’attività lavorativa si articola principalmente attraverso due strumenti:

  • NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego) per i settori turismo, ristorazione e altre attività stagionali non agricole;
  • Indennità di disoccupazione agricola specifica per lavoratori impiegati nel comparto agricolo.

La possibilità di accesso alle suddette indennità è legata al rispetto di requisiti precisi, sia di carattere contributivo sia di natura anagrafica e giuridica, stabiliti da normative vigenti e variabili in base al settore.

NASpI per lavoratori stagionali: requisiti, calcolo e durata

La NASpI costituisce il principale strumento di tutela contro la disoccupazione involontaria per chi opera in settori legati al turismo, ospitalità, servizi commerciali, spettacolo e altre aree previste dai CCNL. Nel 2025, le condizioni per accedere alla prestazione sono:

  • Essere in situazione di disoccupazione involontaria (scadenza contratto a termine, licenziamento, dimissioni per giusta causa);
  • Aver maturato almeno 13 settimane di contribuzione nei 4 anni precedenti alla cessazione del rapporto di lavoro stagionale;
  • Aver effettuato almeno 30 giornate lavorative nei 12 mesi precedenti al termine del rapporto;
  • Non essere già stato beneficiario della NASpI per lo stesso periodo di lavoro;
  • Essere cittadino italiano o straniero in possesso dei requisiti di soggiorno regolare.

Il calcolo della NASpI avviene sulla base della retribuzione media imponibile dei 4 anni precedenti, rapportata alle settimane di contribuzione e moltiplicata per il coefficiente 4,33. L’importo massimo mensile riconosciuto dall’INPS per il 2025 è di 1.562,82 euro, e la prestazione è soggetta a riduzione a partire dal quarto mese di fruizione (riduzione del 3% mensile). La durata dell’erogazione corrisponde alla metà delle settimane di contributi versate negli ultimi 4 anni, fino a un massimo di 24 mesi.

Per mantenere il diritto alla NASpI è essenziale comunicare qualsiasi evento che possa modificarne la fruizione, come nuova occupazione o cambio di situazione personale, tramite canali INPS (modulo NASpI COM). La domanda va inoltrata entro 68 giorni dalla cessazione del rapporto, preferibilmente online o tramite patronato

Indennità di disoccupazione agricola: importi e procedura

Nel settore agricolo, i lavoratori inclusi negli elenchi nominativi (operai a tempo determinato, piccoli coloni, compartecipanti familiari, coltivatori diretti integrati, operai a tempo indeterminato parziali) possono richiedere l’indennità di disoccupazione agricola. Dal 2025, il requisito chiave consiste nell’aver effettuato almeno 102 giornate di lavoro agricolo nel biennio precedente la richiesta e nel possedere almeno due anni di anzianità assicurativa.

L’indennità:

  • Per gli operai agricoli a tempo determinato ammonta al 40% della retribuzione, da cui viene detratto il 9% come contributo di solidarietà, fino a un massimo di 150 giorni;
  • Per gli operai agricoli a tempo indeterminato che hanno lavorato solo per parte dell’anno, corrisponde al 30% della retribuzione effettiva senza trattenuta.

Il beneficio è erogato in un’unica soluzione direttamente dall’INPS ed è cumulabile con il riconoscimento dell’Assegno al Nucleo Familiare (ANF), ora affiancato dall’Assegno Unico e Universale per i figli a carico. La domanda va presentata esclusivamente online entro il 31 marzo dell’anno successivo alla perdita dell’occupazione, anche tramite patronati.

Non hanno titolo all’indennità:

  • Lavoratori extracomunitari con permesso specifico per attività stagionale;
  • Titolari di pensione al 1° gennaio dell’anno di competenza;
  • Lavoratori che si sono dimessi volontariamente senza giusta causa, a eccezione dei casi di dimissioni di genitori in periodo tutelato.

Contratti collettivi e novità normative 2025 per i lavoratori stagionali

Il ruolo dei CCNL è centrale nella regolamentazione delle attività stagionali. I principali contratti — quali CCNL Turismo, Terziario, Agricoltura — recepiscono le indicazioni della normativa nazionale e spesso individuano deroghe e tutele specifiche, quali:

  • Possibilità di ricorrere al lavoro stagionale anche in aziende a ciclo continuo ma con intensificazione periodica delle attività, soprattutto in località turistiche o in periodi di festività;
  • Facilitazioni nell’assunzione, rinnovo e proroga dei contratti stagionali, con esclusione di limiti quantitativi e obblighi di motivazione;
  • Diritto di precedenza per assunzioni successive nella stessa mansione e azienda, esercitabile entro tre mesi dalla scadenza del rapporto;
  • Applicazione del trattamento economico e normativo previsto per i lavoratori permanenti, proporzionalmente al periodo lavorato (ferie, permessi, TFR ecc.).

Con la legge 203/2024, il perimetro delle attività stagionali si è ampliato e le imprese possono ora ricorrere più agevolmente a questa tipologia contrattuale per gestire fluttuazioni produttive. Tuttavia, resta il contrasto giurisprudenziale con l’interpretazione della Corte di Cassazione, che esige la sussistenza di una stagionalità effettiva distinta da semplici picchi ricorrenti. Le sentenze più attuali in materia sono la n. 9243/2023 e la n. 16313/2024.

Modalità di richiesta delle indennità di disoccupazione stagionali

Per ottenere la NASpI o l’indennità di disoccupazione agricola è necessario:

  1. Disporre della documentazione che attesti la cessazione del rapporto di lavoro (modello UniLav, copia del contratto, lettera di licenziamento o di dimissioni per giusta causa);
  2. Accedere al servizio telematico tramite il portale INPS con le credenziali personali oppure tramite intermediari abilitati (patronati, CAF);
  3. Compilare e inviare la domanda entro i termini previsti (68 giorni per NASpI, 31 marzo per indennità agricola);
  4. Monitorare lo stato della pratica e comunicare tempestivamente eventuali variazioni (nuovo impiego, maternità, malattia, variazione indirizzo, ecc.).

In caso di problemi sull’accoglimento della domanda o sulla determinazione degli importi, è possibile avvalersi dell’assistenza dei patronati o ricorrere agli strumenti messi a disposizione dagli enti di tutela dei consumatori.

Pro e contro delle indennità di disoccupazione stagionale

Le indennità di disoccupazione offerte ai lavoratori stagionali garantiscono protezione economica in caso di interruzione del rapporto non dipendente da scelta personale. Fra i vantaggi si segnalano:

  • Supporto al reddito durante i periodi di inattività;
  • Tutela contributiva (copertura figurativa previdenziale durante la percezione delle indennità);
  • Possibilità di accesso ad altri strumenti di welfare familiare (ANF, Assegno Unico, altre prestazioni INPS);
  • Flessibilità per datori di lavoro e lavoratori nella gestione delle fasi ad alta intensità produttiva.

Tuttavia, si evidenziano criticità legate alla minor stabilità occupazionale, ai periodi spesso brevi di sostegno rispetto alle esigenze delle famiglie e a limitazioni normative che talvolta penalizzano la continuità nel percepire l’indennità, specie per chi alterna rapporti stagionali a diverse forme contrattuali.

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