Il vantaggio va ricercato nella minore spesa a livello assoluto, interessante soprattutto se l'utilizzo dell'auto è limitata a quel solo mese. Rispetto alle polizze tradizionali è però necessario innalzare il livello di attenzione e leggere con estrema cura le condizioni contrattuali proposte ovvero tutte le clausole inserite nell'assicurazione. Stipulare una polizza assicurativa per un tempo ridotto può essere un'operazione conveniente, partendo dal presupposto che il versamento di un mese del premio non corrisponde a un dodicesimo di quello annuale.
Possono conciliarsi l'obbligo di sottoscrivere la Rc auto con la richiesta di stipulare l'assicurazione per un periodo inferiore a un anno?
La risposta è affermativa e si tratta di una soluzione per andare incontro alle esigenze di chi, ad esempio, utilizza il proprio veicolo per un solo mese all'anno, magari in occasione di una vacanza. In tempi di liberalizzazione delle attività, rispetto a cui le assicurazioni auto rientrano a pieno titolo, il ventaglio delle opzioni è molto ampio e di conseguenza è inevitabile la moltiplicazione delle offerte di Rc auto con durata inferiore a un anno.
La maggiore libertà ha però un prezzo da pagare ed è il rischio di incorrere in polizze false e senza alcun valore. Nonostante gli allarmi e gli avvisi dell'Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, i raggiri continuano a essere numerosi, anche e soprattutto grazie alla maggiore facilità di entrare in contatto con potenziali clienti.
Cerchiamo quindi di saperne di più sul fenomeno della Rc auto temporanea alla luce delle ultime evoluzioni legislative. In particolare vediamo
Stipulare una polizza assicurativa per un tempo ridotto, ad esempio un mese, rispetto alla tradizionale copertura di un anno, può essere un'operazione conveniente. A patto di fare ben calcoli e partendo dal presupposto che il versamento di un mese del premio non corrisponde a un dodicesimo di quello annuale.
Il vantaggio va ricercato nella minore spesa a livello assoluto, interessante soprattutto se l'utilizzo dell'auto è limitata a quel solo mese. Pensiamo ad esempio al caso di una compravendita in cui si ha la necessità di provare il veicolo o di qualunque altra ragione personale legata al lavoro o anche a un viaggio.
Di certo c'è che dalla Rc auto non si scappa e che la sottoscrizione di una polizza è un passaggio obbligatorio. Rispetto alle polizze tradizionali è però necessario innalzare il livello di attenzione e leggere con estrema cura le condizioni contrattuali proposte ovvero tutte le clausole inserite nell'assicurazione.
Possono infatti essere presenti limiti ulteriori proprio in virtù della temporanea validità del certificato (virtuale) della polizza. A ciclo continuo c'è poi l'Ivass a segnalare l'aumento dei casi di polizze Rc auto temporanee false, in particolare proposte online da siti irregolari che non compaiono nell'elenco delle imprese italiane e né in quello delle imprese estere ammesse a operare in questo comparto.
Il principale vantaggio delle Rc auto temporanee è dunque la flessibilità ovvero la capacità di adattarsi a esigenze di tempo limitate. Il prezzo rappresenta in contemporanea sia un vantaggio che uno svantaggio.
Da una parte il prezzo è infatti ridotto rispetto a un'assicurazione a carattere annuale e di conseguenza non si paga a vuoto. Dall'altra la cifra da sborsare è in proporzione ben maggiore, anche fino al 15-20%. Ma si tratta di una stima di massima perché sono tanti altri gli indicatori che incidono nel costo finale.
Le compagnie assicurative assegnano infatti un peso alla provincia d'immatricolazione dell'auto e alla residenza dell'assicurato, alla cilindrata e alla potenza della vettura, alla presenza di sistemi di sicurezza e all'alimentazione del mezzo.
Ma anche a fattori di carattere soggettivo, come l'età e il genere, le ragioni più frequenti per cui si utilizza l'auto e la classe di appartenenza, l'anzianità della patente e il numero dei componenti della famiglia autorizzati a guidare il veicolo da assicurare.
Ed essendo ridotto il numero delle società di assicurazione che accettano di sottoscrivere queste polizze, il mercato dell'illegalità è particolarmente fiorente.
Come ricorda l'Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, deve insospettire l'assenza sul sito web dei dati identificativi dell’intermediario assicurativo ovvero del soggetto autorizzato a distribuire polizze di assicurazione.
Sul sito devono essere presenti l'indirizzo della sede, recapiti telefonici e postali, incluso l'indirizzo di posta elettronica certificata, il numero e la data di iscrizione al Registro tenuto dall'Ivass degli intermediari assicurativi e riassicurativi con sede o residenza in Italia.