Il reddito di cittadinanza è una forma di sostegno economico che dovrebbe essere valida per tutti, indipendentemente da reddito percepito e attività che si svolge, da non confondere, dunque, con il reddito minimo garantito, forma di sostegno al reddito unicamente valido per coloro che si ritrovano a vivere in condizioni di gravi difficoltà economiche.
Il reddito di cittadinanza rappresenta una forma di ulteriore sostegno al reddito da erogare a tutti, indipendentemente dalla categoria sociale cui si appartiene, da reddito che si percepisce e dal tipo di occupazione che si svolge. Il reddito di cittadinanza, a differenza del reddito minimo garantito valido solo per i meno abbienti, non è nemmeno legato a programmi di reinserimento lavorativo o obbligatoria partecipazione a corsi di formazione volti sempre ad un reinserimento nel mondo occupazionale. Per ottenere il reddito di cittadinanza, infatti, basta essere cittadini italiani o regolarmente residenti in un dato Paese da diverso tempo.
Un reddito di cittadinanza per tutti della portata di una misura come quella appena descritta nel nostro Paese non esiste, anzi, se ne discute da tempo, con il Movimento 5 Stelle in prima fila nella lotta alla sua approvazione ma nulla ancora è stato fatto. Al momento, stando alle ultime notizie, l’unico Paese dove sarebbe in vigore un vero e proprio reddito di cittadinanza è l’Alaska, mentre in altri paesi, come Olanda e Finlandia, per esempio, sono in corso sperimentazioni, ma sempre limitate sia nell'ambito di applicazione e nella durata temporale.
Come sopra anticipato, il reddito di cittadinanza spetta, dunque, a tutti i cittadini di un determinato Paese, indipendentemente da condizione economica e partecipazione a programmi volti al reinserimento nel mondo lavorativo nel caso di disoccupazione e le sue caratteristiche principali sono:
Sono diversi gli aspetti positivi che spingono in diversi Paesi, Italia compresa, alla necessità di approvare l’entrata in vigore del reddito di cittadinanza e tra questi:
Ma sono anche diversi i contro che sono stati più volte sottolineati in riferimento al reddito di cittadinanza: è opinione diffusa, infatti, che il reddito di cittadinanza possa portare a ‘bloccare’ le persone senza occupazione nella ricerca di un lavoro. Considerando, infatti, la sicurezza che tutti avrebbero di avere un reddito base per vivere, è possibile che il reddito di cittadinanza scoraggi la ricerca di un nuovo lavoro, rappresentando un disincentivo per tanti che non hanno poi molta voglia di lavorare. Inoltre, da un punto di vista prettamente economico, potrebbe costare molto, tanto che, secondo le stime, per l’approvazione del reddito di cittadinanza per tutti nel nostro Paese, la pressione fiscale dovrebbe superare il 50% del prodotto interno lordo.