Se il beneficiario del reddito di cittadinanza muore moglie e figli che si ritrovino in forti difficoltà economiche e soddisfino le condizioni per avere il beneficio possono ereditare il reddito di cittadinanza ma ciò non avviene in maniera automatica e soprattutto l’eredità del reddito di cittadinanza non spetta sempre.
Se il beneficiario del reddito di cittadinanza muore, figli e mogli ereditano il beneficio? Sono diversi coloro che si pongono questa domanda cercando di capire se alla scomparsa del familiare che percepisce il reddito di cittadinanza c’è qualche possibilità per loro di ‘ereditarlo’ al pari di altre prestazioni.
Vediamo allora di chiarire in questo pezzo se e quando il reddito di cittadinanza può essere ereditato dai figli o dalla moglie del defunto e qual è eventualmente la procedura da seguire.
Se il beneficiario del reddito di cittadinanza muore, moglie e figli che si ritrovino in forti difficoltà economiche e soddisfino le condizioni per avere il beneficio possono ereditare il reddito di cittadinanza ma ciò non avviene in maniera automatica e soprattutto l’eredità del reddito di cittadinanza non spetta sempre.
Non è detto, infatti, che moglie e figli di chi percepisce il reddito di cittadinanza e muore abbiano diritto a mantenerlo, tutto dipende da condizioni economiche in cui si ritrovano a vivere i familiari superstiti e se ricevono o meno beni in eredità dalla persona defunta e di che entità.
Moglie e figli del beneficiario del reddito di cittadinanza per mantenere il beneficio devono comunque presentare specifica documentazione. Al momento del decesso del titolare del beneficio, anagrafi comunali o medici necroscopi provvedono a trasmettere la comunicazione all’Inps inviando anche il certificato di accertamento del decesso.
La comunicazione del decesso del beneficiario del reddito di cittadinanza modifica, chiaramente, la composizione del nucleo familiare per cui per evitare che l’erogazione del beneficio decada, bisogna presentare una DSU aggiornata.
Quest’ultima deve essere presentata entro due mesi dalla variazione della composizione del nucleo familiare. Superato questo termine si perde il diritto al beneficio. Dopodicchè bisogna solo aspettare che la pratica venga lavorata e non è necessario presentare nuova domanda.
Durante il periodo di lavorazione della pratica, l’erogazione del reddito di cittadinanza viene sospesa e una volta che il beneficio torna ad essere corrisposto, insieme alla cifra prevista, vengono corrisposti anche gli arretrati.