Stando a quanto stabilito da una recente sentenza del Tribunale di Trani, il reddito di cittadinanza può essere pignorato e tolto al titolare e ripreso dallo Stato quando il beneficiario del sussidio non paga un debito con il Fisco, o non rispetta il regolare versamento dell’assegno dovuto all’ex coniuge in caso di divorzio.
Il reddito di cittadinanza può essere sospeso, ridotto ma anche pignorato e ripreso dallo Stato: stando a quanto previsto dalle leggi in vigore, il reddito di cittadinanza come strumento di sostegno per singoli individui e famiglie che vertono in condizioni di forte difficoltà economica non rientra tra i sussidi non pignorabili. Vediamo quali sono i motivi nel 2022 per cui il reddito di cittadinanza può essere pignorato e ripreso dallo Stato.
Stando a quanto stabilito da una recente sentenza del Tribunale di Trani, il reddito di cittadinanza può essere pignorato e tolto al titolare e ripreso dallo Stato quando il beneficiario del sussidio non paga un debito con il Fisco, o non rispetta il regolare versamento dell’assegno dovuto all’ex coniuge in caso di divorzio secondo il principio per cui non perché l’ex coniuge non fa più parte del nucleo familiare e percepisce un sussidio (reddito di cittadinanza) non deve partecipare alle spese di sostentamento della famiglia.
Chi già percepisce il reddito di cittadinanza per continuare a mantenerlo deve comunque continuare a soddisfare i requisiti richiesti al momento della domanda e vale a dire:
Ma non solo: per mantenere il beneficio bisogna soddisfare ulteriori condizioni, come quelle di effettuare solo ed esclusivamente le spese previste che si possono pagare con la carta del reddito di cittadinanza e non usare i soldi che si percepiscono in maniera impropria.