Secondo quanto previsto dalle leggi 2022-2023 aggiornate, le regole differenti tra case in comodato d’uso e case in usufrutto riguardano stipulano di contratti e durata dello stesso, pagamento delle tasse, mentre non c’è alcuna differenza tra casa data in comodato d'uso e casa data in usufrutto per la divisione delle spese di manutenzione della casa stessa. Le regole in vigore prevedono, infatti, che in entrambe i casi le spese di manutenzione ordinaria della casa spettino a chi usufruisce e gode effettivamente del bene, cioè chi ha ricevuto la casa in comodato d'uso o in usufrutto, mentre le spese di manutenzione straordinaria della casa spettano solo ed esclusivamente ai proprietari di casa sia se data in comodato, sia se data in usufrutto.
Quali sono regole e tasse differenti che si applicano a casa in comodato e usufrutto? Case in comodato d’uso o e case in usufrutto prevedono regole differenti sia per chi le da che per chi le riceve e che riguardano diversi aspetti della cessione dell’immobile. Vediamo quali sono le regole differenti.
Le regole che si applicano per case in comodato e case in usufrutto sono differenti per diversi aspetti così come per altri sono uguali.
Non c'è, per esempio, alcuna differenza tra casa data in comodato d'uso e casa data in usufrutto per la divisione delle spese di manutenzione della casa stessa. Le regole in vigore prevedono, infatti, che in entrambe i casi le spese di manutenzione ordinaria della casa spettino a chi usufruisce e gode effettivamente del bene, cioè chi ha ricevuto la casa in comodato d'uso o in usufrutto, mentre le spese di manutenzione straordinaria della casa spettano solo ed esclusivamente ai proprietari di casa sia se data in comodato, sia se data in usufrutto.
Sono diverse, invece, le regole che si applicano a casa in comodato d'uso e casa in usufrutto per quanto riguarda stipula di contratto e tempi. Per case date in comodato d'uso gratuito, infatti, i contratti possono essere sia in forma scritta da registrare o meno all'Agenzia delle Entrate, e sia in forma verbale, avendo lo stesso valore del contratto scritto, e il contratto può essere a tempo indeterminato o determinato, per cui al termine del periodo di comodato la casa deve essere restituita ai legittimi proprietari.
Il contratto di comodato d’uso gratuito di una casa può essere o anche non essere registrato all’Agenzia delle Entrate. Non è, infatti, sempre obbligatorio registrare un contratto di comodato d’uso alle Entrate, a meno che non si debba usufruire di agevolazioni previste dalla legge.
Per la casa in usufrutto, bisogna sempre stipulare un contratto scritto, il cosiddetto contratto di usufrutto legale della casa che, come stabilito dal Codice Civile, deve:
Secondo le leggi 2022-2023 aggiornate, sono diverse anche le tasse previste per case in comodato d’uso e case in usufrutto. Per case in comodato d’uso gratuito, l’Imu, Imposta municipale unica, deve essere sempre pagata dai proprietari di casa ma le leggi in vigore prevedono la possibilità di usufruire di uno sconto al 50% della base imponibile su cui calcolare l’Imu per case date in comodato d’uso ai figli. Lo stesso sconto Imu non vale, però, per le case date in usufrutto.
Secondo le leggi aggiornate, si può usufruire di uno sconto del 50% delle tasse da pagare per le case date in comodato d’uso gratuito ma solo se si soddisfano le seguenti condizioni:
Dunque, lo sconto del 50% sull’Imu da pagare per le case in comodato d’uso vale solo per comodati tra genitori e figli. Nel caso in cui la casa venga data in comodato d’uso gratuito ad altre persone, si deve pagare l’Imu stabilito dalle leggi attuali.
Nessuno sconto e nessuna agevolazione è, invece, prevista per il pagamento dell’Imu nel caso di case date in usufrutto. In tal caso, però, il pagamento dell’Imu spetta sempre al titolare dell'usufrutto mentre chi detiene la nuda proprietà di un immobile non deve pagarla.
Per quanto riguarda la Tari sui rifiuti, invece, sia nei casi di casa in comodato d’uso e sia nei casi di cada in usufrutto, l’imposta sui rifiuti deve essere sempre pagata da chi gode della casa, vale a dire comodatario che ha ricevuto la casa in comodato d’uso o usufruttuario che ha il reale godimento del bene, considerando che si tratta di una imposta che deve essere pagata su tutte le aree suscettibili di produrre rifiuti da chi è suscettibile di produrli, cioè chi vive in casa.