Non è andato bene l’incontro tenutosi ieri 26 ottobre tra sindacati e Governo Draghi sulla riforma pensioni. Nessun accordo e nessuna intesa sono state raggiunte durante il tavolo e mentre il governo mantiene le sue posizioni, i sindacati annunciano una mobilitazione se non si riuscirà a raggiungere un accordo con il governo sulle novità per pensioni anticipate proposte.
E’ scontro tra sindacati e Governo Draghi sulle novità pensioni 2022: l’incontro tenutosi ieri 26 ottobre non si è concluso come dalle forze sociali auspicato. Nessuna intesa raggiunta sul nodo pensioni e il premier Draghi ha lasciato il tavolo ancor prima della fine dei lavori, spiegando di avere un impegno. E così discussioni e polemiche sulla nuova riforma pensioni restano decisamente aperte.
L’incontro tenutosi tra sindacati e Governo Draghi per discutere di pensioni anticipate 2022 avrebbe dovuto concludersi con una intesa sulle novità pensioni da attuare tra le proposte avanzate dal governo e le posizioni delle forze sociali. Così non è stato: nessuna apertura dal governo alle proposte dei sindacati.
Mentre, infatti, il governo punta, stando a quanto riportano le ultime notizie, ad una riforma delle pensioni con quota 102 nel 2022 per andare in pensione a 64 anni di età e con 38 anni di contributi al posto della quota 100 che si esaurirà il prossimo 31 dicembre 2021, per poi essere sostituita da quota 104 nel 2023 per andare in pensione a 66 anni di età e con 38 anni di contributi, i sindacati chiedono maggiore flessibilità in uscita per tutti.
Ai sindacati quota 102 per superare quota 100 non piace e tra le proposte dei sindacati c’era, infatti, la possibilità di uscita per tutti a 62 anni di età e senza alcuna penalizzazione per pensioni anticipate rispetto ai normali requisiti richiesti dei 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi per la pensione di vecchiaia.
Proposta anche l’introduzione di quota 41 per permettere a tutti di lasciare il lavoro con 41 anni di contributi a prescindere dall’età. Tra le misure in discussione per le novità pensioni 2022 anche una proroga ulteriore dell’opzione donna, ma con aumento del requisito anagrafico per l’uscita di un anno, e dell’ape social, con potenziale allargamento della platea dei beneficiari.
Senza un accordo e una intesa con il governo sulla riforma pensione, i sindacati si preparano a scioperi e mobilitazioni. Il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, ha chiaramente detto che l’incontro tenutosi con il governo non è andato bene e non sono state date le risposte sperate sulla riforma complessiva necessaria.
Ha poi annunciato che il sindacato nei prossimi giorni valuterà eventuali mobilitazioni per indurre il governo ad un accordo. Anche il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, ha annunciato che se non si otterranno risposte adeguate alle richieste avanzate su novità pensioni 2022 ci sarà una grande mobilitazione.
Bisogna puntare, secondo i sindacati, non solo su maggiore flessibilità in uscita per tutti ma su pensione di garanzia per i giovani, estensione della 14esima ai pensionati, quota 41 per tutti, misure specifiche di pensioni per le donne.