Ricorsi possibili contro multe per eccesso di velocità auto per ultime sentenze Cassazione

L'automobilista che ha trasgredito il Codice della strada ha 60 giorni per mettersi in regola, dopodiché scattano gli interessi, pari al 10% della somma complessiva ogni 6 mesi.

Autore: Chiara Compagnucci
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Ricorsi possibili contro multe per ecces

La normativa vigente consente all'automobilista a cui viene contestata una infrazione di proporre ricorso con la richiesta di annullamento. La possibilità è duplice: appellarsi al prefetto al giudice di pace. Cambiano tempi e modalità, ma non la sostanza in quanto l'obiettivo è la cancellazione della sanzione ricevuta. Più esattamente ha 60 giorni di tempo per appellarsi al prefetto e 30 giorni al giudice di pace. In entrambi i casi, dal giorno in cui ha ricevuto la notifica.

Se le ragioni non dovessero essere condivise, il ricorrente rischia di pagare di più. Il prefetto può imporre il versamento di una somma non inferiore al doppio del minimo per ogni violazione. Il giudice di pace può prevedere a carico dell’automobilista una sanzione di importo tra il minimo e il massimo stabilito dalla legge per la violazione accertata.

I casi possibili associato alla multa per eccesso di velocità auto sono così numerosi che più volte la Corte di Cassazione nel biennio 2020-2021 è stata incaricata di sciogliere nodi delicati. Approfondiamo meglio:

  • Eccesso di velocità auto, ricorsi possibili per la Cassazione 2020-2021

  • Altre sentenze Cassazione 2020-2021 ricorso per multe per eccesso di velocità

Eccesso di velocità auto, ricorsi possibili per la Cassazione 2020-2021

A proposito di ricorsi possibili contro multe per eccesso di velocità auto, per i giudici della Corte di Cassazione deve ritenersi sempre e comunque necessario l'intervento degli organi di polizia locale nell'espletamento del procedimento di accertamento e contestazione dell'infrazione al Codice della Strada per violazione dei limiti di velocità, procedimento che - atteso il carattere pubblicistico e la sua rilevanza - non può essere assolutamente fatto oggetto di una assoluta privatizzazione a società private noleggiatrici delle apparecchiature di rilevazione automatica della velocità di rilevamento della velocità intervenuto fra il Comune controricorrente e una società privata, che la polizia urbana aveva assunto la piena disponibilità della stessa.

Sotto osservazione della Corte di Cassazione c'è anche la certificazione rilasciata dalla società costruttrice. Per i giudici non è sindacabile la qualificazione del documento relativo alla verifica e alla taratura in quanto riguarda i giudizi in fatto riservati al giudice di merito. Hanno quindi confermato che l’infrazione è stata rilevata dal Velomatic sottoposto a verifica del costruttore due mesi prima del fatto contestato.

Tuttavia, la sentenza impugnata non ha chiarito se tale apparecchio rientrasse tra quelli per i quali era prescritta la verifica periodica di funzionalità e taratura e, in caso affermativo, se la società costruttrice fosse abilitata alla certificazione di qualità aziendale secondo le norme ISO 9001/2000.

La Cassazione ricorda che l’esecuzione delle verifiche della taratura spettano a chi opera in conformità ai requisiti della norma UNI CEI EN ISOIEC 17025:2005 (e future revisioni) come laboratori di taratura, accreditati da Accredia o da altri organismi di accreditamento firmatari a livello internazionale degli accordi di mutuo riconoscimento.