La domanda per avere il rimborso dell’abbonamento del treno deve essere presentata direttamente all’azienda di trasporto presso cui è stato acquistato l’abbonamento, allegando tutta la documentazione richiesta che prevede fotocopia dell’abbonamento acquistato e in corso di validità fronte e retro e autocertificazione in cui bisogna dichiarare di non aver potuto usufruire del servizio pagato.
Il Decreto Rilancio ha confermato, tra le misure previste, la possibilità di richiedere il rimborso per l’abbonamento del treno di cui non si è potuto usufruire a causa di blocchi, chiusure e restrizioni in vigore nel nostro Paese a causa dell’emergenza coronavirus. Vediamo quali sono le regole previste per richiedere il rimborso e relative modalità di domanda.
Il rimborso per l’abbonamento del treno acquistato e non usato a causa di chiusure e restrizioni che sono state in vigore in Italia per contenere l’emergenza coronavirus può essere richiesto da tutti i pendolari con abbonamento già acquistato prima del mese di marzo 2020, periodo in cui il governo ha dato il via al lockdow in Italia. Non sono ammessi rimborsi per abbonamenti acquistati successivamente a tale periodo.
L’importo del rimborso per l’abbonamento del treno di pendolari viene calcolato in base a costo totale di abbonamento e parte di esso di cui non si è potuto usufruire. Se, per esempio, per l’abbonamento è stata effettuata una spesa di 400 euro, per un abbonamento annuale valido da gennaio 2020 e fino al prossimo mese di dicembre 2020, considerando il blocco di due mesi completi, marzo e aprile, si ha diritto al rimborso di circa 60 euro.
La domanda per richiedere il rimborso dell’abbonamento del treno deve essere presentata direttamente all’azienda di trasporto presso cui è stato acquistato l’abbonamento, per esempio Trenord, allegando tutta la documentazione richiesta che prevede:
Entro 15 giorni dalla presentazione della domanda di rimborso, l’azienda di trasporto interessata deve procedere al rimborso al pendolare che può avvenire: