È un fenomeno climatico osservato in questi ultimi decenni provocando un aumento della temperatura media della superficie della Terra. È evidente che questo riscaldamento globale è provocato dall'effetto serra, causando emissione di gas nell'atmosfera.
Il dibattito sul riscaldamento globale è in pieno svolgimento. Le tesi di chi sostiene che si tratta di un fenomeno vero e molto pericoloso anche per la stessa sopravvivenza della razza umana, si scontrano con quelle di chi ritiene che questo argomento sia un falso da respingere a tutti i costi. Per capire qualcosa di più è utile analizzare è il comportamento che le nazioni stanno tenendo su questo tema così delicato.
Oltre centonovanta Paesi hanno raggiunto, dopo lunghissimi negoziati durati più di dieci anni, un accordo sul clima. Alla ventunesima Conferenza delle parti di Parigi, la Cop21, cioè il vertice Onu sui cambiamenti climatici, gli Stati Uniti avevano indicato la direzione. Adesso la nuova amministrazione a stelle e strisce guidata da Donald Trump, ha abbandonato l'accordo infliggendo un duro colpo alle aspettative degli altri leader mondiali e alle popolazioni stremate da carestie e disastri ambientali.
Il riscaldamento globale è un tema, e qui il gioco di parole sembra anche abbastanza azzeccato, molto caldo. Data l’importanza della posta in palio non ci si può meravigliare. Può meravigliare il fatto che gli allarmi lanciati dai più importanti scienziati e gli effetti che iniziano a vedersi sulla pelle delle persone costrette ad affrontare disastri che assumono di anno in anno dimensioni sempre più catastrofiche, non servono a risolvere il dubbio se sia vero o falso.
L’ultimo accordo, quello firmato a Parigi, punta a contenere l'aumento della temperatura ben al di sotto dei due gradi centigradi rispetto ai livelli preindustriali, con l'impegno a limitare l'aumento di temperatura a 1,5 gradi. L’obiettivo è creare un fondo da cento miliardi di dollari l'anno fino al 2020, con l'impegno ad aumentare di volta in volta i fondi per l'adattamento e la cooperazione internazionale. I motivi del surriscaldamento globale sono tanti: i gas serra, la deforestazione, l’allevamento intensivo e in generale lo sfruttamento delle risorse naturali che hanno innescato rapidi cambiamenti sul nostro pianeta.
Molti sono ancora perplessi e il comportamento del neo Presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump, che durate la campagna elettorale ha definito il surriscaldamento globale una bufala inventata dai cinesi per ridurre la concorrenza la dice lunga sulla confusione che regna sotto al cielo. Qualche dato scientifico può aiutare più di mille parole però. I dieci anni più caldi degli ultimi secoli sono tutti stati registrati dopo il 1998. A causa dell’inquinamento e dei gas serra il sole viene filtrato di meno e il calore è trattenuto all’interno dell’atmosfera. L’aumento medio della temperatura è di 1,2 gradi rispetto alla media del periodo 1961-80, usata dai ricercatori come valore di riferimento. Il valore non è uniforme su tutto il pianeta: alcuni punti, in particolare nella parte più a nord dell’emisfero boreale, registrano un aumento di quattro o cinque gradi.
La superficie ghiacciata, fondamentale perché riflette come uno specchio i raggi solari ed è una risorsa di acqua fredda quando i ghiacciai e le nevi non perenni si sciolgono in primavera si sta sciogliendo a ritmi maggiori provocando l’aumento della superficie di acqua che assorbe più calore. Nel Novecento l’innalzamento del livello del mare è stato più veloce dei precedenti ventisette secoli e con il nuovo millennio le acque salgono ancora più rapidamente. In altri cento anni, poi, potremmo trovare alcune località costiere sommerse. In Italia Venezia, Napoli, alcune coste sarde e siciliane e una parte di Toscana sarebbero seriamente minacciate. Gli scienziati sono concordi nel ritenere l'uomo il vero responsabile del riscaldamento globale.
È da decenni che la comunità scientifica porta dati e prove sul tema e sono sempre meno i ricercatori a dissociarsi. In tutto il 2013, ultimo anno analizzato, delle più di tremila pubblicazioni scientifiche verificate, solo una non attribuiva all’uomo la causa del riscaldamento globale. Negli ultimi otto anni più di duecento milioni di persone sono state costrette a spostarsi dal posto dove vivevano per colpa di siccità, alluvioni e uragani.
La maggior parte di loro veniva da Paesi in via di sviluppo, e in alcuni casi sono stati costretti a rifugiarsi in paesi vicino o a emigrare nel mondo occidentale creando andando ad infoltire le schiere di immigrati spesso oggetto poi di comportamenti razzisti da parte delle popolazioni che li ospitano. Per non parlare del ritorno di partiti e movimenti politici che sfruttano la paura della gente per imporre politiche basate sull’intolleranza. I migranti che arrivano in Italia non scappano solo dalle guerre, quindi.
Le Nazioni Unite hanno registrato un numero sempre maggiore di sfollati per cause ambientali e nel 2015 il loro numero era più del doppio degli sfollati per conflitti e violenze. Un numero enorme, un terzo dell’intera popolazione italiana e un flusso continuo: in media ogni giorno ci sono cinquantaduemila sfollati.