La legge non prevede alcun limite di età per il riscatto della laurea ai fini pensionistici, ma potremmo in generale dire che conviene farlo in relativa giovane età, magari dai 40-45 anni in poi in modo da poter rimborsare il pagamento dovuto per il riscatto entro i termini di raggiungimento dei requisiti pensionistici o anche prima e raggiungere prima gli stessi requisiti, mentre non conviene farlo se si ha un’età prossima alla pensione di vecchiaia.
Il riscatto di laurea permette a coloro che hanno conseguito il titolo di riscattare i periodi di studi ai fini pensionistici e a seconda di quanto la laurea è stata conseguita è possibile richiedere il riscatto di laurea ordinario o il riscatto di laurea agevolato. Vediamo a quale età conviene effettivamente fare il riscatto di laurea.
Considerando i requisiti sempre più stringenti per andare in pensione, con i 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi per la pensione di vecchiaia, coloro che hanno studiato per conseguire la laurea hanno la possibilità con il riscatto della laurea di convertire gli anni di studio in anni utili ai fini pensionistici e si tratta di un sistema che, in linea generale, potrebbe convenire a tutti, a prescindere dall’età.
Il riscatto degli anni di laurea è, infatti, utile non solo ai fini del raggiungimento del requisito anagrafico per andare in pensione ma anche ai fini contributivi. Riscattando gli anni di laurea, infatti, si può anche aumentare il valore dell’importo del trattamento pensionistico finale.
La legge attuale non prevede alcun limite di età per il riscatto degli anni di laurea e non è più necessario avere un’età inferiore ai 45 anni per farlo, limite prima vigente ma ora cancellato, per il riscatto della laurea e la convenienza di riscattare la laurea ai fini pensionistici più che dall’età dipende in realtà da altri fattori, come reddito, anni da riscattare, ecc.
Potremmo, però, in generale dire, che forse il riscatto di laurea conviene farlo in relativa giovane età, magari dai 40-45 anni in poi in modo da poter rimborsare il pagamento dovuto per il riscatto entro i termini di raggiungimento dei requisiti pensionistici o anche prima.
Non conviene, invece, fare il riscatto della laurea agevolato per accedere alla pensione se si ha un’età prossima alla pensione di vecchiaia (che si raggiunge a 67 anni). Se un lavoratore ha maturato almeno 20 anni di contributi, ha iniziato a versare i contributi prima del 1996, e manca un solo anno per raggiungere la pensione di vecchiaia con calcolo misto (retributivo e contributivo) non ha alcuna convenienza a riscattare gli eventuali anni di laurea precedenti al 1996 avendo già maturato il requisito contributivo richiesto per l’uscita.
Tornando alla distinzione accennata tra riscatto di laurea ordinario e riscatto di laurea agevolato, non esiste alcun limite di età se si sceglie il riscatto di laurea ordinario, ma esiste per il riscatto di laurea agevolato. Stando, infatti, a quanto previsto dalle norme attualmente in vigore, possono richiedere il riscatto di laurea agevolato solo coloro che hanno sostenuto gli anni di studio successivamente al primo gennaio 1996 e vale per:
Per il riscatto di laurea agevolato, il calcolo dell’importo da pagare per riscattare gli anni di studio si deve effettuare moltiplicando l’aliquota IVS vigente (33%) per il reddito minimo soggetto a imposizione della Gestione Inps artigiani e commercianti e per ogni anno universitario da riscattare bisogna pagare 5.260 (per il 2020) euro, risulta tuttavia limitato, perché valido solo per gli anni di studio successivi al primo gennaio 1996, e quindi per coloro che calcolano la pensione finale solo con sistema contributivo, decisamente mento conveniente del sistema retributivo o misto.
Per il riscatto della laurea ordinario, invece, il calcolo dell’onere da pagare si effettua moltiplicando l’aliquota IVS per l’ultima retribuzione imponibile, cioè quanto percepito dal richiedente al momento della domanda di riscatto e se il richiedente risulta inoccupato si moltiplica l’aliquota IVS per il reddito minimo previsto per la Gestione artigiani e commercianti e in tal caso l’onere del riscatto ordinario è uguale a quello previsto per l’agevolato.