Ritenuta d'acconto esempio pratico fattura e parcella. Cosa scrivere e conteggi

Il professionista deve sottrarre le somme versate dal committente al momento del versamento delle imposte, ma non prima di aver correttamente indicato l'importo nella fattura o parcella.

Autore: Chiara Compagnucci
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C'è anche la ritenuta d'acconto tra gli aspetti fiscali e retributiva che ogni lavoratore con fattura dovrebbe conoscere. Sapere cosa scrivere e quali sono i conteggi da effettuare, così come conoscere un esempio pratico, sono fondamentali prima di avviare l'attività.

Come lascia intendere la stessa denominazione, la ritenuta d'acconto è un trattenuta effettuata dal committente di una prestazione sulla cifra dovuta al professionista che l'ha eseguita. Dal punto di vista fiscale si tratta di un anticipo sulle tasse, esattamente del pagamento dell'Irpef, effettuato dal committente che trattiene una quota fissa del compenso.

Dal punto di vista pratico, il committente trattiene quindi l'importo della ritenuta di acconto e lo gira all'Agenzia delle entrate con modello F24. Da parte sua, il professionista non deve fare altro che sottrarre le somme versate dal committente al momento del versamento delle imposte con la dichiarazione dei redditi annuale.

Ma non prima di aver correttamente indicato l'importo nella fattura o parcella della ritenuta d'acconto. Ed è quello che andiamo a vedere come si fa:

  • Esempio pratico fattura e parcella con ritenuta d'acconto
  • Ritenuta d'acconto, cosa scrivere e quali sono i conteggi

Esempio pratico fattura e parcella con ritenuta d'acconto

Affinché possa essere applicata la ritenuta d'acconto è fondamentale solo che il committente sia dotato di partita Iva. A quel punto i possibili destinatari della fattura possono essere le persone fisiche che esercitano arti e professioni, le società semplici, in nome collettivo e in accomandita semplice, i Gruppi europei di interesse economico, le persone fisiche che esercitano per professione abituale attività di natura commerciale.

Sostituti d'imposta sono anche le società e gli enti di qualsiasi tipo con o senza personalità giuridica non residenti in Italia, le imprese agricole, le società di fatto e le società di armamento, il curatore fallimentare e il commissario liquidatore, gli enti pubblici e privati diversi dalle società.

Via libera alla ritenuta d'acconto anche per il condominio, le associazioni senza personalità giuridico, le amministrazioni dello Stato anche a ordinamento autonomo, le società di capitali residenti in Italia.

Delimitato il perimetro dei destinatari (soggetti con partita Iva), resta da capire quali sono le prestazioni ammesse alla ritenuta d'acconto.

Rientrano certamente i compensi per prestazioni occasionali, così come le prestazioni derivanti dall'utilizzazione di marchi brevetti opere dell'ingegno e i compensi percepiti dagli eredi di un lavoratore autonomo che subentrano nel rapporto.

Semaforo verde anche per i compensi derivanti anche dalle indennità di cessazione di rapporti di agenzia, i proventi derivanti la partecipazione di associati per il solo lavoro e le indennità per la cessazione di funzioni notarili.

Sono quindi ammessi alla ritenuta d'acconto i compensi erogati a sportivi professionisti sempre nell'ambito di attività non caratterizzati dall'imprenditorialità, quelli per prestazioni derivanti da rapporti di agenzia mediazione rappresentanza di carattere occasionale e non e i compensi erogati cambia agenti o venditori a domicilio.

Ritenuta d'acconto, cosa scrivere e quali sono i conteggi

Fissato anche questo secondo aspetto è possibile produrre la fattura con ritenuta d'acconto che certifica l'avvenuta prestazione da parte del professionista.

Nonostante l'apparente complessità delle norme, non si tratta altro che dell'applicazione di una percentuale da scrivere espressamente pari al 20% per i professionisti residenti in Italia e al 30% per chi invece ha la residenza al di fuori dei confini nazionali.

Oltre alla residenza, il secondo parametro da tenere in considerazione è l'appartenenza o meno a una cassa previdenziale autonoma. Pensiamo ad esempio a geometri, commercialisti, medici, giornalisti, ingegneri, avvocati. In caso di assenza, la ritenuta d'acconto si calcola sulla somma tra il compenso e la rivalsa Inps con l'Iva che non incide sul conteggio. Altrimenti si calcola solamente sul compenso stabilito con il committente.