Sanatoria lavoratori in nero a chi spetta, esclusi e costi Decreto Maggio 2022 Coronavirus

Il punto di partenza della sanatoria è stata l'indispensabilità di prevedere un aiuto in tempi di coronavirus a favore dei lavoratori, ma anche degli stessi datori di lavoro.

Autore: Chiara Compagnucci
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Sanatoria lavoratori in nero a chi spett

L'accordo è stato raggiunto solo al termine di una serrata trattativa. Sul tavolo delle discussioni non c'è stata solo l'opportunità di introdurre una sanatoria per il lavoratori in nero. Ma anche e soprattutto a quali condizioni ovvero a chi spetta e con quali costi, chi escludere e quali limiti di tempo prevedere per fare domanda.

In definitiva Teresa Bellanova (ministra delle Politiche agricole alimentari e forestali), Luciana Lamorgese (ministra dell'Interno), Giuseppe Provenzano (ministro per il Sud e la Coesione territoriale), Nunzia Catalfo (ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali) hanno raggiunto un accordo molto dettagliato che è stato sintetizzato in un articolo unico nel decreto di maggio.

Il punto di partenza è stata l'indispensabilità di prevedere un aiuto in tempi di coronavirus a favore dei lavoratori, ma anche degli stessi datori di lavoro.

Nel pacchetto della sanatoria lavoratori in nero sono incluse le tre categorie su cui si erano accese le principali discussioni ovvero migranti (soprattutto impiegati nel settore agricolo), badanti e colf. Vediamo in questo articolo

  • Coronavirus, arriva la sanatoria lavoratori in nero, come funziona
  • Nuove misure per lavoratori in nero nel decreto maggio per coronavirus

Coronavirus, arriva la sanatoria lavoratori in nero, come funziona

La novità più importante sulla sanatoria dei lavoratori in nero è la doppia possibilità di richiesta. Sia i datori e sia gli stessi lavoratori possono chiedere l'emersione di un rapporto non regolare. Nel primo caso occorre indicare la durata del contratto e la retribuzione che non deve essere più bassa di quella prevista dal contratto collettivo nazionale di lavoro di categoria.

Nel secondo gli stranieri con permesso di soggiorno scaduto dal 31 ottobre 2022 possono richiederne uno temporaneo di 6 mesi e solo se la ricerca di una occupazione va a buon fine, il permesso viene convertito in permesso di soggiorno per motivi di lavoro.

Per quanto riguarda i costi, il governo ha deciso di prevede un contributo forfettario che è pari a 400 euro per ciascun lavoratore se è il datore a presentare domanda di sanatoria ovvero di 160 euro se sono direttamente i migranti a chiedere la regolarizzazione con un permesso di soggiorno di 6 mesi per trovare lavoro.

Previsto anche un capitolo dedicato alle esclusioni: restano fuori dai giochi tutti coloro che sono stati condannati per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, sfruttamento della prostituzione o di minori e per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. Che sia il datore o il lavoratore non fa alcuna differenza.

Nuove misure per lavoratori in nero nel decreto maggio per coronavirus

Che scontri sulla sanatoria lavoratori in nero con una parte della maggioranza che si è battuto con forza per il via libera alla regolarizzazione di 600.000 persone tra migranti, colf e badanti privi del permesso di soggiorno.

Un'altra parte si è sempre detto contraria anche se favorevole all'emersione del lavoro nero di italiani o stranieri. Non è quindi mancata la posizione di mediazione secondo cui la regolarizzazione e l'emersione del lavoro nero non solo rispondono a esigenze di giustizia ma sono anche un incentivo a fare ulteriori passi di modernizzazione per il mondo agricolo.