Se aumenta inflazione, cresce anche lo stipendio? Esiste ancora indicizzazione salari in Italia nel 2022 o no?

Le aziende costrette ad aumentare i loro salari sono tentate di aumentare i loro prezzi per mantenere il livello dei loro margini.

Autore: Chiara Compagnucci
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Se aumenta inflazione, cresce anche lo s

Cresce lo stipendio se aumenta l'inflazione?

L'indicizzazione non è automatica nel settore privato: gli aumenti sono regolati dai cosiddetti contratti collettivi nazionali di lavoro che vengono stabiliti settore per settore.

Quella che viene chiamata inflazione non è altro che l'aumento del costo della vita relativo a un'unità monetaria rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. In pratica si tratta dell'innalzamento del livello medio dei prezzi. Se l'inflazione aumenta cala il potere d'acquisto.

Con la stessa cifra in tasca si possono comprare meno cose. O, al contrario, il prezzo da pagare nella stessa valuta è più alto. Se gli stipendi rimanessero fissi, il tenore di vita diminuirebbe con l'aumento dell'inflazione. Ecco perché esistevano sistemi per far corrispondere i salari anche a questi aumenti di prezzo. Approfondiamo questi aspetti:

  • Cresce lo stipendio se aumenta l'inflazione o no

  • Indicizzazione salari in Italia, esiste o no

Cresce lo stipendio se aumenta l'inflazione o no

L'indice dei prezzi al consumo, su cui si basa il calcolo dell'inflazione, misura oggettivamente la situazione ovvero raccoglie i prezzi praticati e la loro evoluzione in un paniere di beni ritenuto rappresentativo dei loro consumi.

Il paniere viene periodicamente aggiornato per tenere conto dei cambiamenti nelle abitudini di acquisto della popolazione. Gas naturale, elettricità, acquisto di autoveicoli, pane e cereali, camere d'albergo, bevande alcoliche, zucchero e altri prodotti dolci, affitti privati e cura della persona sono i prodotti che sono aumentati di più, mentre sono aumentati i viaggi all'estero e in città, i biglietti aerei e la frutta.

Se di fronte a una carenza di manodopera le aziende non hanno altra scelta che aumentare i salari per attirare i lavoratori, l'aumento degli stipendi rischia di alimentare l'inflazione che l'aumento salariale dovrebbe compensare. L'aumento degli stipendi non è solo inflazionistico, ma rischia di rivelarsi anche iniquo. In effetti, le grandi aziende con potere di mercato possono aumentare gli stipendi senza battere ciglio e trasferire i costi aggiuntivi sui consumatori.

Dal canto loro, le pmi, già indebolite dalla crisi, non possono seguire questa strategia di aumento degli stipendi controbilanciato da un aumento dei prezzi. L'inflazione salariale erode prima i loro redditi.

A prima vista, per lo Stato imporre un aumento generale a tutte le imprese può sembrare una misura di giustizia sociale, ma occorre tener conto degli effetti negativi che l'indicizzazione induce. Se un'azienda non ha più i mezzi per pagare i propri dipendenti, rischia di dover licenziare lavoratori, se non di chiudere l'attività. Il livello del salario minimo viene infatti rivisto al rialzo in funzione dell'inflazione, secondo un metodo di calcolo alquanto complesso.

Indicizzazione salari in Italia, esiste o no

L'indicizzazione non è automatica nel settore privato: gli aumenti sono regolati dai cosiddetti contratti collettivi nazionali di lavoro che vengono stabiliti settore per settore. Va detto che questa indicizzazione ha almeno due difetti. In primo luogo, promuove l'inflazione.

Le aziende costrette ad aumentare i loro salari sono tentate di aumentare i loro prezzi per mantenere il livello dei loro margini. È per questo motivo che la Banca centrale europea è contraria a questo tipo di misure. Dopodiché l'indicizzazione penalizza le imprese in difficoltà, soprattutto piccole e medie imprese, che già faticano a mantenere il livello dei loro salari.

La ripresa dell'inflazione nella zona euro non è uniforme e può generare opportunità per alcuni paesi. Le ragioni di questa eterogeneità sono molteplici, legate alla forza della crisi sanitaria e della recessione, alla velocità di circolazione delle valute, alla struttura del mercato del lavoro, al potere di mercato delle imprese o al peso dei settori fortemente impattati. E se lo Stato italiano costringesse le aziende ad aumentare i salari ogni anno in base all'inflazione?

Questa idea, volta a preservare il potere d'acquisto dei dipendenti, è una delle tante richieste da alcune parti politiche. E come tale, non c'è niente di strano. In gergo economico si chiama indicizzazione salariale. E questa indicizzazione automatica viene applicata in alcuni Paesi europei. Per i dipendenti del settore privato, così come per i dipendenti pubblici.

Le aziende costrette ad aumentare i salari sono tentate di aumentare i prezzi per mantenere i margini.