Stando a quanto previsto dalle leggi 2022, se ci si licenzia per motivi di studio non si possono avere le indennità di disoccupazione Naspi e Dis Coll. Quando, infatti, il lavoratore decide in maniera volontaria di lasciare il lavoro per dedicarsi allo studio, significa che si ritrova in stato di disoccupazione volontaria non involontaria che è la condizione essenziale per poter avere Naspi e Dis Coll.
Naspi e Dis Coll per la disoccupazione spettano se ci si licenzia per motivi di studio? Le leggi 2022 prevedono condizioni e requisiti specifici per poter avere accesso alle indennità di disoccupazione Naspi e Dis Coll, rispettivamente per lavoratori dipendenti e lavoratori con collaborazioni continuative e collaboratori a progetto, assegnisti, dottorandi di ricerca con borsa di studio e lavoratori iscritti alla Gestione Separata Inps.
Per poter, infatti, presentare domande per ottenere Naspi e Dis Coll bisogna avere come requisito fondamentale quello dell’essere in stato di disoccupazione e vediamo di seguito se rimanere senza lavoro per licenziamento per motivi di studio da diritto ad avere le indennità di disoccupazione.
Naspi e Dis Coll sono indennità di disoccupazione che possono essere richieste da specifiche categorie di lavoratori ma solo ed esclusivamente a condizione di essere rimasti senza lavoro in maniera involontaria. Dunque, per richiedere Naspi e Dis Coll bisogna essere rimasti involontariamente senza lavoro e la cessazione del rapporto di lavoro non deve dipendere dalla volontà del lavoratore.
Si può quindi richiedere Naspi o Dis Coll per licenziamento, licenziamento per giusta causa, o anche per dimissioni, sapendo però che le indennità di disoccupazione valgono solo per coloro che presentano dimissioni per giusta causa e non anche per dimissioni volontarie.
Le dimissioni per giusta causa sono quelle che il lavoratore presenta ma a causa di fattori o eventi esterni e indipendenti dalla sua volontà, e cioè nei casi in cui sussiste una violazione da parte di datore di lavoro o azienda degli obblighi previsti dalla legge, come mobbing, o mancato pagamento dello stipendio per almeno due mesi, o molestie sessuali sul lavoro, trasferimento non giustificato, demansionamento ingiustificato, mancato versamento dei contributi previdenziali.
Nel caso di dimissioni per giusta causa, dunque, Naspi e Dis Coll si possono avere. Diverso è il discorso per i lavoratori che presentano le dimissioni volontarie, che dipendono da una libera scelta del dipendente e non sono giustificate da alcun motivo esterno. In tal caso non si ha diritto a ottenere le indennità di disoccupazione.
Stando a quanto previsto dalle leggi 2022, se ci si licenzia per motivi di studio non si possono avere le indennità di disoccupazione Naspi e Dis Coll. Quando, infatti, il lavoratore decide in maniera volontaria di lasciare il lavoro per dedicarsi allo studio, significa che si ritrova in stato di disoccupazione volontaria non involontaria che è la condizione essenziale per poter avere Naspi e Dis Coll.
Dunque, chi lascia il lavoro per motivi di studio non ha diritto ad avere le indennità Naspi e Dis Coll di disoccupazione perché lo studio è volontà del lavoratore che sceglie arbitrariamente di studiare e di non lavorare più.
Nessun diritto ad avere Naspi e Dis Coll in caso di licenziamento per studio: motivi e cosa prevedono leggi in vigore