Non esiste la possibilità di chiedere il rimborso dei soldi se compro un servizio online e non lo uso. Tuttavia il consumatore può esercitare il diritto di recesso dal servizio entro 14 giorni dalla conclusione del contratto senza fornire alcuna giustificazione.
Le normative 2022 tutelano i consumatori che acquistano beni o servizi su Internet. Il diritto di recesso è la possibilità per il consumatore di cambiare idea circa il suo acquisto di beni o servizi su internet . Può essere esercitato prima della consegna della merce o della prestazione del servizio. Ma lo può esercitare anche se compra un servizio online e non lo usa? Può chiedere il rimborso del denaro speso? Si tratta proprio dell'aspetto che vogliamo adesso approfondire:
Rimborso dei soldi: possibile anche se compro un servizio online o no
Casi particolare in cui non è riconosciuto il diritto al rimborso
Un acquisto su Internet è definito come un contratto a distanza tra un professionista e un consumatore, anche nel caso in cui ci sia di mezzo un servizio. Le informazioni che il venditore devono essere comunicate al consumatore in modo leggibile e comprensibile.
Ad esempio le caratteristiche essenziali del bene o del servizio. I siti di e-commerce devono indicare in modo chiaro e leggibile i mezzi di pagamento accettati dal professionista e le eventuali restrizioni di consegna. Allo stesso tempo, il venditore professionale deve consegnare il bene o prestare il servizio alla data o nei tempi indicati al consumatore
In questo contesto non esiste la possibilità di chiedere il rimborso dei soldi se compro un servizio online e non lo uso. Tuttavia il consumatore può esercitare il diritto di recesso dal servizio entro 14 giorni dalla conclusione del contratto senza fornire alcuna giustificazione in relazione alle ragioni che l'hanno spinto a fare un passo indietro.
Il diritto può essere esercitato solo in relazione ai contratti di compravendita di beni e servizi conclusi a distanza o all'esterno dei locali commerciali. Nel caso di vendita in negozio non può essere esercitato alcun diritto, a meno che non sia lo stesso venditore a concederlo di sua spontanea volontà.
La volontà del legislatore è di prevedere tutele per chi, come nel caso degli acquisti online, ma anche dell'attivazione di servizi immateriali, non possono toccare con mano la merce al momento dell'acquisto.
Scaduti i 14 giorni, molti operatori richiedono il pagamento di una penale al consumatore per poter esercitare la disdetta.
I punti di riferimento normativi per capire come funziona il diritto di recesso ovvero come esercitare la disdetta sono il Codice civile e il Codice del consumo. Qui spuntano casi particolari in cui il diritto di recesso non è esercitabile. Pensiamo ai contratti stipulati a distanza per i prodotti alimentari o di uso domestico corrente consegnati con scadenza regolare oppure ai servizi relativi all'alloggio, ai trasporti, alla ristorazione, al tempo libero nel caso in cui sia indicata una data o un periodo per la fornitura.
Nessun recesso per prestazioni già eseguite, per costruzione, vendita e affitto di beni immobili, fornitura di prodotti alimentari o di utilizzo domestico corrente consegnati con scadenza regolare, assicurazione e strumenti finanziari. Il recesso non è permesso sull'acquisto di servizi di scommesse o lotterie, giornali, periodici e riviste, beni e servizi il cui prezzo è legato a fluttuazioni dei tassi del mercato finanziario non controllabili dal venditore.
Un caso esemplare è quello legato al servizio della telefonia. In questa situazione, per le norme in vigore, gli utenti possono recedere dai contratti o trasferire l'utenza presso altro operatore, senza vincoli temporali e senza spese che non siano giustificate da costi sostenuti dell'operatore.